Trento - Entro i primi mesi del prossimo anno, nelle immediate vicinanze della casa circondariale aprirà i battenti “Pizza Spini”. L’attività vedrà impegnato un gruppo di detenuti che si sta formando proprio nella preparazione dei prodotti di lievitazione. L’iniziativa punta a favorire il reinserimento sociale e lavorativo delle persone che stanno scontando la propria pena all’interno della casa circondariale. La Provincia autonoma di Trento è coordinatore operativo e partner del progetto, che prevede la realizzazione di una struttura in legno ampia circa 300 metri quadrati. L’iniziativa è promossa dalla Procura della Repubblica di Trento, in collaborazione con il Comune di Trento e l’Amministrazione penitenziaria, il Tribunale di sorveglianza, hanno aderito anche la Camera Penale di Trento e gli Ordini degli Avvocati di Trento. “Spini Pizza” offrirà dunque un servizio aperto alla cittadinanza di alto valore sociale. “L'Amministrazione provinciale ha aderito immediatamente a questa iniziativa voluta dal procuratore Sandro Raimondi e che ci vede impegnati sia sul piano progettuale, che è già in corso, sia sotto il profilo finanziario” sono state le parole del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti intervenuto oggi alla conferenza stampa di presentazione a Palazzo di Giustizia. “La repressione dei reati, grazie all’impegno quotidiano delle forze dell’ordine, è fondamentale. Con questo progetto, che si inserisce in un percorso già attivato in carcere, intendiamo favorire la riabilitazione di coloro che desiderano intraprendere un percorso lavorativo e di recupero”.
Il progetto vuole potenziare le opportunità lavorative per le persone detenute, valorizzando le competenze acquisite attraverso i corsi di formazione professionale svolti all'interno della casa circondariale. I corsi, realizzati dall'Istituto di formazione professionale alberghiero di Levico Terme, riguardano la ristorazione, con un focus particolare sulla preparazione delle pizze. “Si tratta di un progetto tra i pochi in Italia, che vede coinvolti gli enti del territorio, Provincia e Comune. Il direttore generale della Provincia autonoma di Trento ha redatto uno studio di fattibilità che ci consentirà di aprire la struttura entro inizio estate. In questo modo intendiamo dare una chance di riscatto per coloro che hanno sbagliato e che saranno aiutati al reinserimento nella società ” sono state le parole del procuratore Raimondi. In occasione della presentazione ufficiale sono intervenuti - tra gli altri - il commissario del Governo Giuseppe Petronzi, il sindaco di Trento Franco Ianeselli, la presidente del Tribunale di sorveglianza Lorenza Omarchi, il provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria Rosella Santoro con la direttrice del carcere Annerita Nuzzaci, il direttore generale della Provincia Raffaele De Col e il presidente dell'Ordine degli Avvocati di Trento Antonio Angelini. Ha espresso il proprio apprezzamento anche il capo del Dipartimento amministrazione penitenziaria Giovanni Russo.