Trento - È stata illustrata questa mattina, alla presenza dei partner di Trento e Bolzano, l’iniziativa che celebra il grande fotografo trentino a venti anni dalla scomparsa, con la partecipazione della vicepresidente e assessore alla cultura della Provincia autonoma di Trento e del dirigente generale dell'UMSt Soprintendenza Franco Marzatico. La conferenza stampa di presentazione del 73simo Trento Film Festival ha ospitato anche l’intervento dedicato alla mostra “Flavio Faganello. Fotografie in cammino”: una proposta che rilegge il legame profondo dell’autore con la “sua” terra, il Trentino Alto Adige, ripercorrendo un’esistenza fotografica inseparabile dall’atto del camminare.
All’inaugurazione, in programma domani 24 aprile, alle 17.30, al Museo Diocesano Tridentino, interverrà tra altri il giornalista e divulgatore di cultura visuale Michele Smargiassi. L’appuntamento sarà fruibile anche online, tramite la diretta Instagram sui canali del Museo e del Trento Film Festival; nell’occasione, la mostra sarà visitabile gratuitamente fino alle 19.00.
Di un cammino denso di umanità, accompagnato da uno sguardo critico, ha parlato la vicepresidente della Provincia, nel ricordare come la mostra renda omaggio a uno dei più attenti narratori visivi del Trentino Alto Adige. Il mondo visto attraverso gli occhi di Flavio Faganello assume contorni precisi e l’osservazione si incontra con l’interesse e la curiosità che ha sempre nutrito la voglia di conoscere e leggere con la macchina fotografica la sua epoca, fatta di contraddizioni e contrasti, che grazie alla sua sapiente ironia visiva si rivela più chiara a noi tutti, ha commentato la vicepresidente.
Ricca di oltre cento fotografie, l’esposizione, a cura di Katia Malatesta e Marlene Huber, con il progetto espositivo di Roberto Festi, attraversa lo straordinario archivio raccolto da Faganello in mezzo secolo di attività, grazie alla collaborazione e ai preziosi prestiti della famiglia e ai nuclei selezionati negli archivi delle Province autonome di Trento e Bolzano.
Sarà così possibile riscoprire le memorabili “inchieste” del fotografo sulla vita delle società contadine di montagna e le epocali trasformazioni ambientali e antropologiche che investirono il territorio regionale nel secondo Novecento. Diviso in cinque sezioni (Lungo il sentiero; Compagni di via; I tempi del sacro; Ritorni; L’invasione), il percorso nell’opera di Faganello ne esalta lo sguardo acuto, talvolta ironico, sul dialogo serrato tra tradizione e modernità. Dai paesaggi culturali, plasmati attraverso l’uso sapiente della pietra e del legno, la sua indagine si estende alla strada come luogo privilegiato di vita, incontro e costruzione di comunità, cogliendo anche aspetti di “religione vissuta” lungo le antiche vie di pellegrinaggio. Le sue caratteristiche contrapposizioni tra immagini di un “prima” e di un “dopo” introducono la riflessione sulla presenza turistica come fenomeno che per Faganello è al contempo occasione di affermazione professionale e ripensamento critico; temi che emergono anche nella lunga frequentazione dell’allora Festival della montagna e dell’esplorazione “Città di Trento”, approfondita nella mostra autonoma allestita in piazza Duomo dal Trento Film Festival. Alle fotografie – in massima parte stampe dell’autore – si aggiungono materiali documentari e bibliografici che attestano il suo qualificato impegno per l’editoria; sono inoltre rese disponibili le audio testimonianze in italiano e in tedesco raccolte da Josef Stricker, Maria Rosa Pallaoro e dal fotografo Gianni Zotta, già allievo di Faganello.
Il progetto si completa con il catalogo, per i tipi di Antiga Edizioni, che ricostruisce l’intera vicenda del fotografo e la sua proiezione regionale con precisazioni critiche e cronologiche. Il saggio di apertura, che lo restituisce all’eletta cerchia dei fotografi accomunati dal «coraggio avventuroso di raccontare l’universo che stava davanti alla loro porta di casa», è opera di Michele Smargiassi, “parlatore di immagini” e autore della newsletter Fotocrazia. Gli altri approfondimenti sono a firma di Katia Malatesta e Lisa Maistrelli, Marlene Huber e Josef Prackwieser, Luca Gabrielli, Umberto Anesi, Giovanna Rech, Sandra Tafner e Roberto Festi.
Al Museo Diocesano Tridentino la mostra rimarrà aperta fino al prossimo 8 settembre; sabato 26 aprile, alle 16.00, sarà proposta una prima visita guidata (su prenotazione) condotta da Katia Malatesta. L’esposizione sarà poi riallestita presso il Palazzo Mercantile di Bolzano in concomitanza con la tappa altoatesina del Trento Film Festival.