Trentro - «La violenza di genere è una piaga che attraversa le barriere di età, classe sociale e cultura, colpendo indistintamente le nostre madri, le nostre figlie, le nostre sorelle e le nostre amiche. È una piaga che, come individui e come società, non ci può lasciare spettatori silenziosi». Questo l’incipit del discorso letto ieri sera dal presidente Paolo Piccoli durante la seduta del Consiglio comunale.
Il testo è stato condiviso dai trentanove presidenti dei Consigli comunali del Trentino, impegnati a promuovere la sicurezza di tutte le donne al di là di qualunque distinzione politica. In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che sarà celebrata il prossimo lunedì 25 novembre, i presidenti hanno dunque deciso di leggere il comunicato in apertura di seduta durante la prima adunanza utile. Scopo del discorso è non solo di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle dimensioni del fenomeno, ma anche di chiedere ai rappresentanti provinciali e parlamentari di agire per contrastare questa pericolosa tendenza, adoperandosi per ogni azione necessaria a sostenere le vittime.
Attraverso la loro voce, le istituzioni si impegnano così a promuovere il dialogo e il rispetto affinché ogni comunità diventi un luogo sicuro e solidale per le donne, nel quale vivere libere dalla paura e dove ognuna, indistintamente, possa godere della sua vita in tutta sicurezza e dignità. I dati attualmente disponibili, e pubblicati nel mese di ottobre all’interno del numero 6 del periodico del Consiglio provinciale, parlano infatti di 118 femminicidi avvenuti in Italia nel 2023, di cui 64 a opera di partner o ex partner. Andando indietro negli anni, in Trentino Alto-Adige sono stati 4 nel 2020, 3 nel 2021 e 3 nel 2022. L'età delle donne che ha subito violenza fisica e psicologica va dai 18 agli 84 anni, mentre un orfano su quattro vittima di crimini domestici ha assistito all'omicidio. E ancora, in Provincia di Trento, nel 2022 denunce e ammonimenti sono stati 655 in totale e 469 gli accessi in pronto soccorso, mentre 100 le donne accolte nei servizi residenziali e 360 quelle che hanno trovato riparo nei servizi non residenziali. Questi dati vengono periodicamente aggiornati dall'ufficio stampa della Provincia proprio in occasione della giornata del 25 novembre.
«Dati che aprono a scenari complessi collegati alla violenza subita o a cui si è assistito.
La violenza sulle donne è un problema culturale e sociale ed è ancora molto forte lo squilibrio di potere nei rapporti tra i sessi. È in atto un cambiamento, è vero, ma non è rapido. Non c’è stata ancora una vera svolta perché i messaggi che arrivano dalla società in cui viviamo sono discordanti» ha proseguito il presidente Piccoli, che continuando la lettura ha affermato «Ogni evento che leggiamo o ascoltiamo dai mezzi di comunicazione fa emergere un forte senso di disperazione, dolore e impotenza. Vogliamo esprimere la nostra vicinanza a tutte le donne che, a vario modo vivono questa "offesa" o, ancor peggio, sono state vittime di violenza. La memoria delle vittime sia onorata da azioni concrete atte ad estirpare la violenza di genere dalla nostra società. Parlarne è solo il primo passo verso un possibile cambiamento!».