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L'Agenda delle Valli

UniTrento, Conferita la laurea honoris causa ad Andrea Rinaldo

21/01/2025 12:45 - 21/01/2025 15:30
Trento - Andrea Rinaldo ha ricevuto il conferimento della laurea honoris causa in Ingegneria per l’ambiente e il territorio per il suo contributo nel campo dell’Idrologia. È stato tra i fautori dello sviluppo degli studi ingegneristici legati all’idraulica a Trento. Nella sua lectio ha esaltato il ruolo delle università come «libere e invendibili fabbriche della cultura e del sapere»

In allegato il comunicato stampa e alcune immagini della cerimonia ©UniTrento ph. Federico Nardelli e 5K videoproductions.
Altre immagini e interviste sono disponibili nella cartella Drive dell'Ufficio Stampa UniTrento.

Trento, 21 gennaio 2025 – (p.s) Per aver aperto nuove strade nella ricerca e nella formazione universitaria sui temi dell’acqua raggiungendo i massimi livelli internazionali e per aver contribuito a creare all’Università di Trento un corso di laurea che, tra i primi in Italia, coniugasse le conoscenze delle discipline ingegneristiche con l’analisi dei sistemi ambientali importanti per la protezione del territorio. Con questa motivazione è stata conferita ad Andrea Rinaldo la laurea honoris causa in Ingegneria per l’ambiente e il territorio.
La cerimonia si è svolta questa mattina nell’Auditorium di Palazzo Prodi, di fronte alla comunità universitaria e a rappresentanti di autorità e istituzioni locali.
Momento chiave dell’evento è stato la consegna del titolo da parte del rettore Flavio Deflorian:
«Oggi come Università – le sue parole – vogliamo ringraziare il professor Rinaldo per aver contribuito in modo significativo alla nostra storia. Il suo ruolo è stato determinante nella nascita e nello sviluppo della scuola di ingegneria del nostro Ateneo. Se oggi possiamo raccogliere risultati tanto preziosi, è grazie a chi, con lungimiranza, ha saputo piantare semi di crescita molti anni fa. Andrea Rinaldo è stato uno di questi pionieri».
La laurea honoris causa è stata conferita su proposta del Consiglio del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica, accolta dal Senato accademico dell’Università di Trento e approvata dal Ministero dell’Università e della Ricerca.
Per Rinaldo oggi è stato un po’ un ritorno a casa, dopo quello in occasione della sua partecipazione alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico di Ateneo 2023/2024. A Trento ha iniziato la sua carriera accademica. Nel 1985 ha ricoperto la cattedra di Costruzioni idrauliche dell’allora Facoltà di Ingegneria. È stato il primo direttore del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale, dal 1989 al 1991, e tra gli ideatori del corso di laurea magistrale in Ingegneria per l’ambiente e il territorio al quale fa riferimento il titolo ad honorem ricevuto.
«Durante la sua permanenza a Trento – ha ricordato il direttore del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica Rossano Albatici – Rinaldo è stato il primo che con grande capacità, passione e visione del futuro, ha avuto il ruolo e la responsabilità accademica della direzione del Dipartimento».
Nel corso della cerimonia ha voluto portare il suo saluto anche un ex studente di Rinaldo, Riccardo Rigon, oggi direttore del Centro Agricoltura Alimenti Ambiente (C3A) dell’Ateneo trentino, che ha descritto Rinaldo come un maestro, dall’entusiasmo contagioso, mosso da grande curiosità e dedizione agli studi di idrologia: «Ci ha insegnato che l'idrologia non basta a se stessa ma serve tutto ed è permeata dalla complessità del reale. Una continua fonte di ispirazione di scienza ed etica».
È toccato poi ad Alberto Bellin, ordinario di Costruzioni idrauliche e marittime al Dicam, anche lui in passato allievo di Rinaldo, il compito di delineare, nella laudatio, il profilo scientifico del professore emerito e spiegare la motivazione della laurea honoris causa. Bellin si è soffermato sugli aspetti innovativi e all’avanguardia dei suoi studi: dal legame tra opere ingegneristiche idrauliche e conoscenza dell’ecosistema, all’attenzione verso i cambiamenti climatici, al ruolo dell'acqua nella diffusione di malattie ed epidemie.
«Il conferimento della laurea honoris causa – ha spiegato Bellin – è da una parte il riconoscimento per la nascita del percorso di studi all’Ateneo trentino. Dall’altra, il contributo per l’impatto delle sue ricerche sulla comunità scientifica».

La lectio magistralis di Rinaldo
È partita dalla saggezza popolare di Venezia, sua città natale, la lezione di Andrea Rinaldo dal titolo “Un alto e un basso fa un gualivo. Riflessioni sull’Università italiana”. La legge di compensazione diventa una lente attraverso la quale osservare, analizzare con occhio critico e confrontare la situazione degli atenei italiani e di quelli stranieri dove lui stesso ha lavorato per oltre quarant’anni. «La mia tesi è che l’università e i suoi meccanismi sono gli stessi ovunque, così come le condizioni che ne determinano la crescita o la decrescita», ha esordito. «Le sfide di oggi – ha sottolineato – riguardano la competitività di salari e le infrastrutture di ricerca, l’indipendenza accademica, l’integrità della ricerca, le strade possibili per una giusta parità di genere e nuovi modelli di sviluppo». La conclusione del suo intervento è che «oggi più che mai dobbiamo credere fortemente nelle nostre università come libere e invendibili fabbriche della cultura e del sapere. Sono sede della ricerca scientifica, complemento necessario dell'insegnamento e della disseminazione della scienza e chiave di volta per lo sviluppo del Paese».
Ad accompagnare musicalmente la cerimonia, i brani eseguiti dal vivo dalla Corale polifonica UniTrento.

La scheda
Andrea Rinaldo è considerato tra i massimi esperti a livello internazionale nel campo dell’idrologia.
Con le sue ricerche ha aperto la strada a una nuova disciplina, l’ecoidrologia, che indaga con un approccio integrato il rapporto tra reti fluviali, esseri umani e altre forme di vita. I suoi studi sulla gestione delle risorse idriche hanno come obiettivo la riduzione delle disuguaglianze su scala globale. Il riconoscimento di oggi si aggiunge all’elenco dei tanti ricevuti nel corso della lunga carriera scientifica per gli studi idrologici. È stato il primo italiano a ricevere lo Stockolm Water Prize (equiparabile al Nobel per l’acqua).
È professore emerito all'Università di Padova e alla Scuola politecnica federale di Losanna.



 
Ultimo aggiornamento: 21/01/2025 12:46:33