Riva del Garda (Trento) - Addio all'
avvocato Renato Ballardini, 97 anni, partigiano, antifascista,
ex parlamentare socialista per cinque legislature, consigliere provinciale Pci, presidente della Commissione Affari Costituzionali e nella Commissione dei 19 per l’Autonomia. Ha ricoperto incarichi istituzionali importantissimi, oltre a fondamentali battaglie per i diritti civili come legale, medaglia d’oro al Valor civile della Repubblica.

Grande cordoglio in Trentino, il
sindaco di
Riva del Garda, Cristina Santi, lo ricorda così:
"Figura di primaria importanza nella storia della nostra città. La sua scomparsa lascerà un vuoto profondo, lo ricordiamo per il suo costante impegno civile, la sua levatura morale e la sua forte personalità. "Il mio pensiero va in questo momento ai suoi familiari ai quali sono sinceramente vicina"
Il presidente della Provincia autonoma di Trento,
Maurizio Fugatti, esprime anche a nome della Giunta provinciale il cordoglio per la scomparsa di Renato Ballardini, già partigiano quindi avvocato e uomo delle istituzioni per lungo tempo.
"Lascia in eredità - commenta
Fugatti - la testimonianza di un impegno grande e generoso”.
"Ho appreso la notizia della morte a 97 anni di Renato Ballardini. E' doveroso ricordare a tutti i trentini la sua alta statura morale, lo straordinario profilo biografico e il ruolo che ebbe - da parlamentare - nella soluzione della vertenza sudtirolese e nella formazione del Secondo Statuto di Autonomia. Il partigiano, avvocato e politico di Riva del Garda fu membro della storica Commissione dei 19, che davvero concorse a pacificare l'Alto Adige risolvendo le criticità della prima fase di Autonomia regionale. Fu presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, vicepresidente di quella per le questioni regionali che lavorò tra il 1970 e il 1972. La nostra terra gli deve molto e significativamente il nostro Consiglio provinciale gli consegnò nel 2012 l'Aquila di San Venceslao scolpita da Othmar Winkler. Porgo a nome di tutto il Consiglio le più sentite condoglianze ai familiari", il commento del presidente del Consiglio provinciale, Claudio Soini.
Il commento di Mario Cossali, presidente dell’Anpi del Trentino
"Tutta l’Anpi del Trentino si stringe commossa attorno al vivissimo ricordo di Renato Ballardini, abbracciando il figlio e la figlia.
La sua lunga vita è sempre stata animata dalla passione della ragione, che comprende anche la forza dei sentimenti, dell’amicizia sincera e della fratellanza disinteressata.
Parliamo di quel carattere di fondo che trasformò a sedici anni un giovane liceale in un partigiano e che animò tutti i suoi anni di impegno politico culturale, professionale a livello regionale e a livello nazionale.
Storico il suo impegno per l’autonomia dell’Alto Adige e per l’ applicazione dello statuto, che gli fu solennemente riconosciuto dalla comunità sudtirolese.
Mi sembra giusto ricordare le caratteristiche di un uomo che si possono riassumere in estrema sintesi soprattutto nella capacità di dire la verità.
In tutti i sensi: la verità della situazione politica nazionale e internazionale, le necessità egoistiche del panorama economico (contrapponeva spesso in questo senso l’homo faber all’homo sapiens) le domande poste dal bisogno e dal diritto, la trasparenza e l’attualità della Costituzione nata dalla Resistenza.
Nel corso degli anni abbiamo in tanti e tante scoperto anche un altroRenato, sensibile alle pene dei singoli, alle fratture che ci accompagnano inevitabilmente nel cammino della vita, riservato certo, eppure vicino più di tanti alla sofferenza e alla cura da questa invocata.
Il partigiano Ballardini però non esisterebbe senza le sue montagne, il Brenta in particolare, amato e praticato dal sedicenne antifascista come dal parlamentare di lungo corso.
E tra sue montagne ci sono anche quelle di Folgaria con i prati distesi delle Coe dove ogni anno è sempre arrivato per ricordare i giovani partigiani di Malga Zonta.
Sempre lucida la sua analisi del momento storico che collocava nell’attualità la memoria privandola di ogni accento retorico e rinnovando in questo modo l’impegno antifascista come impegno politico, sociale e morale quotidiano.
E questo, che è poco, di questo grande uomo oggi riusciamo a dire con il groppo in gola, noi che «restiamo a terra», ancora intrepidi, ma intorpiditi dalle tragedie epocali che ritornanario Cossali, presidente dell’Anpi del Trentino
Tutta l’Anpi del Trentino si stringe commossa attorno al vivissimo ricordo di Renato Ballardini, abbracciando il figlio e la figlia.
La sua lunga vita è sempre stata animata dalla passione della ragione, che comprende anche la forza dei sentimenti, dell’amicizia sincera e della fratellanza disinteressata.
Parliamo di quel carattere di fondo che trasformò a sedici anni un giovane liceale in un partigiano e che animò tutti i suoi anni di impegno politico culturale, professionale a livello regionale e a livello nazionale.
Storico il suo impegno per l’autonomia dell’Alto Adige e per l’ applicazione dello statuto, che gli fu solennemente riconosciuto dalla comunità sudtirolese.
Mi sembra giusto ricordare le caratteristiche di un uomo che si possono riassumere in estrema sintesi soprattutto nella capacità di dire la verità.
In tutti i sensi: la verità della situazione politica nazionale e internazionale, le necessità egoistiche del panorama economico (contrapponeva spesso in questo senso l’homo faber all’homo sapiens) le domande poste dal bisogno e dal diritto, la trasparenza e l’attualità della Costituzione nata dalla Resistenza.
Nel corso degli anni abbiamo in tanti e tante scoperto anche un altroRenato, sensibile alle pene dei singoli, alle fratture che ci accompagnano inevitabilmente nel cammino della vita, riservato certo, eppure vicino più di tanti alla sofferenza e alla cura da questa invocata.
Il partigiano Ballardini però non esisterebbe senza le sue montagne, il Brenta in particolare, amato e praticato dal sedicenne antifascista come dal parlamentare di lungo corso.
E tra sue montagne ci sono anche quelle di Folgaria con i prati distesi delle Coe dove ogni anno è sempre arrivato per ricordare i giovani partigiani di Malga Zonta.
Sempre lucida la sua analisi del momento storico che collocava nell’attualità la memoria privandola di ogni accento retorico e rinnovando in questo modo l’impegno antifascista come impegno politico, sociale e morale quotidiano".