Rovereto (Trento) - “
L’amministrazione comunale in generale è attenta a ogni aggravio di costi a carico delle famiglie. A maggior ragione non può essere indifferente all’aumento delle tariffe dei rifiuti sulle utenze domestiche e non domestiche. Deve essere però chiaro che non ha nessuna possibilità di intervento nella determinazione delle suddette tariffe, che sono predisposte dall’Autorità di regolazione dell’energia, reti e ambiente (Arera)”. Cosi l’assessore all’ambiente del Comune di Rovereto
Ruggero Pozzer che, in merito all’annunciato aumento delle tariffe da parte di Dolomiti Ambiente, interviene per correggere alcuni fraintendimenti che a suo giudizio hanno caratterizzato il dibattito non solo politico. “Ho perfino letto che attraverso l’aumento il Comune “farebbe cassa”. Nulla di più sbagliato. Stupisce che persone che ricoprono cariche pubbliche ignorino che l’ente gestore opera in un mercato regolato. È l’autorità nazionale, che dal 2019 regola il settore, che governa le entrate e le uscite della Dolomiti Ambiente”.

Prosegue Pozzer: “
Ho letto molte inesattezze e ho notato molta approssimazione riguardo le cause alla base dell’aumento, che sono essenzialmente tre. Il primo motivo è il forte incremento dei costi di discarica che sono passati nel biennio 2021-2022 da 160 a 225 euro per arrivare a 250 euro nel 2023. Un aumento che ha pesato molto nelle tasche dei cittadini e che dipende da decisioni prese a livello provinciale. Un aumento, occorre peraltro sottolineare, che è stato in parte ammortizzato dai comportamenti virtuosi dei roveretani nell’attuare la raccolta differenziata. Riciclare significa infatti diminuire i costi di smaltimento e ottenere ricavi, che per il 50 per cento vengono restituiti alla cittadinanza. Gli altri due fattori sono poi l’aumento del peso inflazionistico, che ha una ricaduta diretta sul prezzo dei carburanti e, anche se in misura minore, l’adeguamento del contratto nazionale collettivo del lavoro, che ha portato un aumento dei salari per i dipendenti di Dolomiti Ambiente”.
Tutte ragioni insomma che per l’assessore non possono essere certo imputate alla gestione di Dolomiti Energia né tanto meno al Comune di Rovereto. “Spiace vedere prese di posizione così superficiali da parte delle minoranze, che evidentemente parlano di cose che non conoscono. Anche la polemica riguardante gli aumenti delle quote fissa e variabile è del tutto fuorviante: questa infatti non è una scelta che dipenda dalla giunta o da Dolomiti Ambiente ma è un meccanismo regolato sempre dall’autorità nazionale. Che opera a difesa del cittadino e del comune” sottolinea Pozzer. Che spiega anche perché, a fronte delle medesime condizioni, altre amministrazioni pubbliche hanno attuato incrementi più ridotti. Come Trento, dove l’aumento è stato dell’1,58 per cento. “Innanzitutto occorre partire dal dato di fatto che le tariffe del Comune di Trento sono più alte. In secondo luogo Trento beneficia ancora del bonus della revisione delle superfici catastali che negli anni scorsi aveva permesso a Dolomiti Ambiente di fare maggiori introiti, e che adesso deve restituire sotto forma di tariffe più basse. E questo perché, come ho già spiegato, Dolomiti Ambiente opera in un mercato regolato. Regolato al punto che non è nemmeno possibile ipotizzare da parte dell’amministrazione pubblica l’istituzione di un fondo apposito al fine di contingentare le tariffe”.
“Neppure cambiare gestore credo che sarebbe una valida soluzione dal momento che le tariffe nella nostra provincia sono tra le più basse di Italia. Il Rapporto 2024 dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanza attiva ha indicato Trento come il capoluogo di provincia in cui la tariffa dell’asporto rifiuti è la più bassa a livello nazionale. Se aggiungiamo la premessa che il costo della bolletta a Rovereto è più basso di quello di Trento, la conclusione del sillogismo è che a Rovereto le tariffe sono tra le più basse in assoluto. Ricordo infatti che la spesa per una utenza domestica media nel 2025 è per Rovereto di 168 euro, per Trento di 170, per Riva del Garda di 181 e per Bolzano di 200. Ma questo vale anche per le utenze non domestiche come è stato illustrato con molto chiarezza gli scorsi giorni in commissione bilancio e ambiente. Ma è probabile che in quell’occasione le minoranze si fossero distratte” conclude Pozzer.