Le ricerche effettuate nella zona non hanno evidenziato la presenza di esche avvelenate, ma la sintomatologia dell’animale, giunto dal veterinario ancora in vita, porta a ipotizzare la possibilità di un avvelenamento".
Dal municipio ricordano che provocare "per crudeltà o senza necessità" sia la morte, sia sofferenze a un animale costituisce reato, e facendo presente che simili atti comportano gravi rischi anche per la salute e l’incolumità delle persone, si raccomanda, nel caso del rinvenimento di un sospetto boccone avvelenato, oppure della morte del proprio animale per sospetti bocconi avvelenati, o anche del verificarsi di una sintomatologia riferibile ad avvelenamento, di rivolgersi tempestivamente a un medico veterinario.
Si ricorda inoltre che l'Ordinanza ministeriale del 13 giugno 2016 "Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati", prorogata con O.M. del 21 giugno 2017, fa espresso divieto di "utilizzare in modo improprio, preparare, miscelare e abbandonare esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze nocive o tossiche, compresi vetri, plastiche e metalli o materiale esplodente, che possono causare intossicazioni o lesioni o la morte del soggetto che li ingerisce".