Rovereto - Dopo quasi un secolo di onorato servizio la giunta comunale ha deliberato di sostituire il vecchio e ormai frusto
gonfalone del
Comune di
Rovereto con uno stendardo del tutto nuovo e aggiornato alle attuali esigenze.
LA STORIA
Il gonfalone tuttora in uso, che risale al 1928, non solo presenta la stoffa deteriorata e lisa in più punti e i colori tradizionali del Comune ormai sbiaditi dal trascorrere del tempo, ma non rispecchia nemmeno più nei suoi simboli i mutamenti che hanno riguardato Rovereto negli ultimi tempi, in particolare il cambio di stemma e la nuova denominazione di città della pace.
Lo stemma, che è un po’ il cuore del gonfalone, è stato infatti modificato nel 1991 con la sostituzione della corona di comune con la corona di città, per suggellare appunto il cambio di status per Rovereto da comune a città.
Graficamente cosa cambia: le città nel proprio stemma utilizzano una corona turrita mentre i comuni una corona formata da un cerchio aperto da quattro pusterle, che è quella che figura ancora sull’attuale stendardo.
La seconda importante modifica riguarda il titolo di città della pace, di cui Rovereto è autorizzata a fregiarsi in seguito al riconoscimento avvenuto grazie alla legge numero 103 del febbraio del 2006, e che nell’attuale gonfalone è per forza assente. Una modifica questa che si presenta tanto più urgente e opportuna in quanto proprio quest’anno ricorre il centenario della Campana dei Caduti.
La denominazione Rovereto città della pace campeggiante sul nuovo gonfalone avrebbe il merito di rendere ancora più stretto ed evidente il rapporto che lega Rovereto e la Campana in una comune missione di pace.
Di qui la decisione della giunta di intraprendere l’iter burocratico per la sostituzione del gonfalone che prevede come primo passo la richiesta di approvazione da parte della giunta provinciale. Una volta ottenuto il nulla osta con l’approvazione del bozzetto, il passo successivo sarà quello di individuare una ditta che si prenda l’incarico di confezionare il nuovo prezioso simbolo dell’identità roveretana.