Trento - Nelle allerte della Protezione civile, i codici a colori facilitano la comprensione della portata dell’evento meteo che raggiungerà il territorio. È dunque fondamentale continuare a operare in questa direzione, perché le allerte vengano comunicate in maniera adeguata, favorendo la responsabilizzazione della cittadinanza. “L’adozione di comportamenti di sicurezza può salvare delle vite e le allerte sono uno strumento importante per richiamare l’attenzione della cittadinanza. Continuiamo dunque ad operare con serietà, perché l’autorevolezza delle nostre strutture passa anche dall’informazione e dobbiamo confermarci come un punto di riferimento per le persone: grazie alla tecnologia abbiamo la possibilità di essere sempre più precisi nelle previsioni. In Trentino negli ultimi 20 anni si è investito molto e continuiamo a guardare oltre, con progetti sperimentali che coinvolgono i nostri centri di ricerca” ha spiegato il dirigente generale del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento Stefano Fait, intervenuto nell’ambito del Festivalmeteorologia alla tavola rotonda che questo pomeriggio ha approfondito vizi e virtù, limiti e risorse nella comunicazione del rischio da eventi meteorologici.
Sul palco dell’auditorio Melotti al Mart di Rovereto si sono confrontati gli interlocutori più rappresentativi di diverse istituzioni: Daniele Mocio (Aeronautica militare), Giulio Fancello (Protezione civile nazionale), Alessandra de Savino (Agenzia nazionale ItaMeteo), Irene Marras (Protezione civile del Comune di Genova) e Francesco De Martin (Progetto PreTemp).
Il dirigente generale Fait ha ricordato come nessuna allerta - elaborata sulla base delle previsioni e dei monitoraggi delle precipitazioni - vada considerata inutile: “La Protezione civile opera a garanzia della sicurezza della popolazione e le nuove strumentazioni come il radar meteorologico del monte Macaion ci consente di intervenire per gestore gli eventi in tempo reale. Penso all’alluvione dell’Emilia Romagna nell’estate 2023 e ricordo che è proprio grazie ad un’allerta che la nostra colonna mobile è potuta intervenire per un intervento preventivo”. Al centro del confronto, la responsabilità delle istituzioni verso i cittadini e la necessità di fornire servizi di previsione sempre più accurati e puntuali. “È proprio sulla base di questi dati, infatti, che abbiamo la possibilità di attrezzarci per gestire al meglio ciò che potrebbe accadere” ha spiegato de Savino (ItaMeteo). I canali ufficiali soffrono tuttavia in qualche caso la “concorrenza” di siti poco attendibili. “Educhiamo dunque i cittadini ad una meteorologia più ortodossa, pur utilizzando un linguaggio comprensibile a tutti” ha avvertito Mocio (Aeronautica militare), evidenziando come sia importante essere presenti anche sui social network. “La domanda di informazioni chiare e frequenti aumenta specialmente in situazioni di emergenza e dunque i social vanno incontro alle esigenze della popolazione - ha osservato a tal proposito De Martin (PreTemp) -. È positivo dunque coinvolgere i divulgatori in questo contesto per favorire la diffusione del messaggio delle istituzioni ai cittadini”. Comunicazioni ufficiali accurate vanno ad incidere anche sulle azioni dei singoli cittadini: “Agire in tempo di pace ci consente di educare e responsabilizzare coloro che potenzialmente potrebbero vivere una situazione di emergenza” sono state le parole di Marras (Comune di Genova). Fancello (Protezione civile nazionale) si è dunque soffermato sul necessario coordinamento tra le Regioni nell’emissione delle allerte. In futuro il sistema It-Alert consentirà di informare la popolazione anche in caso di precipitazioni intense; saranno dunque realizzate delle sperimentazioni ad hoc”.