Trento - Un paziente dializzato non può mai sospendere i trattamenti, neanche qualche giorno per andare in vacanza. Per questo dal 2005 in Trentino esiste la dialisi turistica: la possibilità, per chi viene qui in ferie, di fare la dialisi nelle strutture dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Da gennaio a settembre 2019 le sedute di dialisi nelle diverse strutture sono state 2006. Il 77% delle prestazioni è stato effettuato su pazienti provenienti da altre regioni, il 16% su pazienti esteri.
In sostanza, sono state 1869 le sedute di dialisi che rientrano nella mobilità attiva, ovvero le prestazioni sanitarie offerte ai non residenti che poi vengono rimborsate dai sistemi sanitari di origine del paziente. Le restanti 137 sedute (il 7% del totale) sono invece riconducibili a residenti in Trentino – al momento domiciliati altrove – che rientrano nelle zone di origine. I pazienti che hanno usufruito di questo servizio sono stati oltre 350 nel corso di questi nove mesi: un’offerta sanitaria così capillare e numericamente importante che pone il servizio di dialisi che fa capo all’Unità operativa di nefrologia ai primi posti a livello nazionale.
Tutti i centri dialisi dei sette ospedali trentini offrono ai turisti la possibilità di fare i trattamenti dialitici. Nel dettaglio, sono state 476 le sedute a Cavalese, 420 ad Arco, 370 a Borgo, 335 a Tione, 267 a Cles, 119 a Trento e 19 a Rovereto (il cui centro è però stato fermo per ristrutturazione diversi mesi). In totale – dal 2005 ad oggi – sono state circa 24mila le sedute di dialisi turistica.