Ancora, il consigliere ha giudicato positive le norme introdotte sull’azionariato popolare e sulle comunità energetiche, elementi importanti che raccolgono in parte anche il lavoro della Commissione e il dibattito in aula.
L’assessore Tonina ha ringraziato i consiglieri per i loro interventi sottolineando che l’assenza di voti contrari “indica l’importanza accordata da tutti al ddl e il buon lavoro svolto anche con alcuni emendamenti molto significativi che sono stati introdotti. “Sono convinto – ha concluso – che questo sia uno dei provvedimento più importanti approvati in questa legislatura”. Tonina ha ringraziato dell’impegno profuso per questo ddl anche i dirigenti dei vari settori della Pat, a partire da Livia Ferrario del suo dipartimento.
Alex Marini (5 Stelle) ha ricordato le modifiche da lui proposte ma respinte per prevedere il rilevamento e la valutazione dei dati. Questo a suo avviso impedirà alla Pat di tener adeguatamente conto delle caratteristiche ambientali nell’assegnazione delle concessioni. A suo avviso respingendo i suoi emendamenti la Giunta ha perso un’occasione per non subordinare al criterio economico l’attenzione all’ambiente.
Ugo Rossi (Patt) ha dichiarato che il gruppo da lui guidato voterà a favore di questa legge, “ma ora la Giunta deve dire quale sia il suo disegno sul settore dell’energia”.
Filippo Degasperi (Onda Civica) ha osservato che con questo ddl non si affronta il tema dell’acqua pubblica ma ci si limita a regolare le modalità di utilizzo di questa risorsa, finora affidata alle concessioni, vero snodo del provvedimento, “che ci hanno portato ad assistere all’attribuzione di rendite importanti a soggetti privati, quasi privati, pubblici o quasi pubblici, comunque misti, tra i quali il privato ha sempre una parte rilevante”. Queste rendite, ha proseguito Degasperi, venivano integralmente assorbite da questi gestori e solo negli ultimi anni si è arrivati a una ripartizione più equa tra gestori e soggetti pubblici attraverso l’introduzione dei canoni ambientali. Il ddl traccia solo degli scenari e ora, ha aggiunto il consigliere di Onda, toccherà alla Giunta stabilire i contenuti dell’utilizzo, perché la gestione non viene attribuita né a privati né a soggetti pubblici o misti. Questo in quanto “l’Unione europea prevede che su questi temi si faccia mercato e si facciano affari. Anche i governi nazionali prevedono questo. Altro che acqua bene comune!”, ha tuonato. “E si tratta di governi che non hanno certo avuto una connotazione salvinista. Mi riferisco a Monti, Letta, Renzi, Gentiloni e oggi al Conte 2. Se sull’acqua si fa business la responsabilità va cercata a Bruxelles e a Roma. Piazza Dante cerca di barcamenarsi tra i vincoli imposti da Roma e Bruxelles”. Dove si arriverà? Si è chiesto alla fine Degasperi: “la gara, la società mista, la società in house? Vedremo”. Di certo, ha concluso, il ddl accorda la priorità del prezzo, “tuttavia consente di dare peso anche ad altri elementi di valutazione nell’assegnare le concessioni. Gli strumenti sono positivi. Toccherà alla Giunta usarli al meglio”. Il percorso del ddl per Degasperi è stato positivo permettendo di migliorare la versione iniziale. “Restano le criticità non solo sul tema del prezzo ma anche sul tema del lavoro”. Per questo l’esponente di Onda ha annunciato un voto di astensione.
L’esame degli articoli e degli emendamenti
Esaurita la discussione degli ordini del giorno collegati al disegno di legge il Consiglio ha votato i 27 articoli del provvedimento con i relativi emendamenti. In apertura Alessio Manica (Pd) ha annunciato il ritiro di alcuni suoi emendamenti, mentre altri da lui presentati e condivisi dall’assessore sono stati approvati. Manica ha apprezzato l’accoglimento delle modifiche da lui proposte per prevedere in legge il passaggio preventivo dalla Commissione consiliare competente delle delibere di Giunta riguardanti il rinnovo delle concessioni. Manica ha evidenziato invece in termini negativi la bocciatura di altri suoi emendamenti che miravano ad evitare il privilegio accordato al criterio del prezzo nell’assegnazione delle concessioni.
Manica: maggioranza poco presente, votazioni garantite dalle minoranze
Durante l’esame, Manica ha stigmatizzato le assenze nelle fila della maggioranza, tanto che sono le minoranze ad assicurare il numero legale necessario per votare il ddl. Claudio Cia (Agire) ha chiesto al centrosinistra di non mettersi sempre in cattedra mentre Luca Guglielmi (Fassa) ha ricordato che la capogruppo della Lega è assente perché in isolamento volontario a causa del comportamento di un collega della minoranza.
L’assessore Giulia Zanotelli ha spiegato un suo emendamento all’articolo 26, presentato fuori tempo grazie alla firma tecnica di alcuni capigruppo della minoranza e poi approvato dall’aula, con l’esigenza di consentire al consorzio di difesa Codipra di recuperare i dati pubblici necessari all’attivazione delle procedure necessarie per poter accedere agli aiuti. Sara Ferrari del Pd ha chiesto che la prossima volta sia la capigruppo per chiarire le ragioni di urgenza che motivano l’inserimento di un emendamento come questo, legato all’agricoltura, in un ddl che tratta invece di tutt’altra materia.