Sondrio - E' scattato il piano di abbattamento dei cervi nel settore
Arcoglio, che comprende i territori dei Comuni di
Berbenno, Postalesio, Castione, Sondrio e
Torre di Santa Maria fino al
Valdone; i cacciatori fanno sentire la loro voce contraria e il rappresentante di
Enalcaccia nel Comitato di gestione, per chiedere lo stop agli abbattimenti al di fuori del periodo di caccia.

La Provincia di
Sondrio da qui fino a luglio è previsto l'abbattimento di 60 cervi, per contenere la crescita: nel comprensorio ne sono stati censiti 530 a metà marzo, mentre lo scorso anno era 460.
E' la seconda volta che la Provincia di Sondrio introduce questo piano, che ha ottenuto il nullaosta da tutti gli enti, in particolare Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Anche nel 2023 era stato introdotto il piano con l'abbattimento di cerv.
Con una lettera, firmata da Cesare Mitta, presidente di Enalcaccia Sondrio, e Paolo Bianchini, rappresentante di Enalcaccia nel Comitato di gestione, è stata espressa la disapprovazione per il piano delle Provincia che prevede due momenti per gli abbattimenti: il primo in coincidenza col periodo dei parti delle cerve, il secondo da attuare nel periodo estivo con un abbattimento diurno e notturno di 60 capi.
Enalcaccia Sondrio ha avanzato anche delle proposte, evidenziando che il controllo selettivo andrebbe indirizzato su maschi e femmine di giovane età e andrebbe fatto solo di giorno per permettere il corretto riconoscimento del selvatico, inoltre sarebbe da percorrere un’altra strada: catturare con il narcotico gli ungulati e trasferirli in zone meno densamente popolate.