Chiesa in Valmalenco - L'indagine sui due giovani della Valmalenco finiti nei guai per aver utilizzato i mezzi della Croce Rossa della delegazione di Sondrio non a fini istituzionali e previsti dall'associazione prosegue e, dopo aver risposto alle domande del giudice Antonio De Rosa e ammesso le loro responsabilità, sono stati rimessi in libertà. Ora si attende la conclusione della fase preliminare dell'indagine da parte della Procura di Sondrio, i due giovani sono accusati di peculato, mentre i legali dei due ventenni di Chiesa Valmalenco e Lanzada stanno scegliendo la strategia da adottare.
I due giovani - secondo quanto trapela dall'interrogatorio - hanno spiegato che il loro gesto era legato all'atteggiamento della Croce Rossa di Sondrio che non aveva intenzione di assumerli e soprattutto non avrebbe fornito loro le adeguate protezioni contro il coronavirus.
La Croce Rossa di Sondrio ha replicato alle dichiarazioni dei due giovani volontari e attraverso0 la presidente Giuliana Gualteroni ha risposto punto su punto respingendo le accuse. La Croce Rossa di Sondrio ha ricevuto un plauso per come ha gestito l'emergenza coronavirus e attraverso i numeri: da marzo a dicembre 2020 sono stati effettuati 15.178 servizi, oltre 43mila ore di volontariato, e in tutto questo solo due volontari su 280 sono risultati positivi. Tra l'altro è stato accertato che avevano contratto il virus al di fuori della Croce Rossa.
Ultimo aggiornamento:
15/04/2021 08:13:02