Valfurva (Sondrio) - I lavori al
Lago Bianco sono finiti sotto la lente della
Commissione Europea. Paola Pollini, consigliera regionale M5s Lombardia: “
Inutili sono stati i miei tentativi di mettere in guardia la giunta regionale, in merito alle macroscopiche falle della procedura di autorizzazione del fu impianto di captazione delle acque del Lago Bianco, finalizzato all’alimentazione dell’impianto di innevamento artificiale in Santa Caterina Valfurva. Infatti, quel progetto è stato ritirato, non per vizi procedurali, ma per quanto posto in essere in fase di cantiere grazie alle denunce da singoli cittadini, comitati e associazioni, che non potevano più essere nascoste e ignorate. Attraverso innumerevoli atti e interventi ho, fin dal primo momento, contestato alla Giunta regionale come la procedura di autorizzazione di quelle opere fosse frutto di errori, che non potevano essere ignorati e per i quali ritenevo doveroso che si agisse affinché il Parco dello Stelvio ritirasse in autotutela il provvedimento autorizzativo".

"Mi riferisco all’approvazione della Valutazione di incidenza o VINCA, che è obbligatoria quando si realizzano opere dentro o intorno ad aree protette come un parco nazionale o un sito della Rete Natura 2000 - prosegue
Paola Pollini -.
Nel caso del Lago Bianco siamo proprio nel bel mezzo del Parco Nazionale dello Stelvio e in vicinanza di una Riserva Naturale Statale denominata “Tresero - Dosso del Vallon” (nella foto i lavori dell'estate 2023 al Passo Gavia).
"La VINCA in questione - osserva Paola Pollini - sarebbe stata approvata nel 2017, sulla base di uno studio presentato l’anno prima e che risale a tre anni prima della pubblicazione delle Linea Guida Nazionali per le Valutazioni di Incidenza ai sensi della direttiva Habitat. Lo Studio di incidenza sarebbe quindi stato prodotto sulla base di linee guida errate, ovvero non aggiornate con la Direttiva Habitat. Tant’è che a causa del ritardo accumulato dallo Stato Italiano nel recepire e attuare la direttiva Habitat, la Comunità Europea avviò più procedure di infrazione, in seguito all’apertura di diversi ricorsi alla Corte di Giustizia Europea, proprio per la mancanza delle VINCA. Una di queste cause, la C-304/05, che portò ad una procedura di infrazione poi archiviata nel settembre 2011, ha obbligato lo Stato Italiano a istituire la Riserva naturale “Tresero - Dosso del Vallon” quale compensazione per i danni causati dalle opere per realizzare i campionati mondiali di sci alpino del 2005".
"Oggi, leggendo il capitolo delle infrazioni comunitarie della Relazione sullo stato di attuazione della legislazione comunitaria, che fa parte del pacchetto di atti relativi alla sessione europea in discussione in Consiglio regionale, scopriamo che la Commissione sta attenzionando il “caso Valfurva” e che Regione Lombardia sta fornendo le informazioni richieste al fine di “dimostrare il corretto operato in conformità alle condizioni di archiviazione”. La domanda che mi pongo è: come giustificano il fatto che quella Riserva, così come il Parco dello Stelvio, siano ancora prive di un Piano di Gestione e dei relativi regolamenti e come è stato possibile approvare un intervento di captazione sulla base di un studio di incidenza basato su norme vecchie e superate che hanno perfino generato infrazioni comunitarie?” conclude Pollini.