Lanzada (Sondrio) - Il
cardinale Oscar Cantoni ha presieduto
la Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Lanzada (Sondrio)=, in occasione del quinto anniversario della morte di
don Renato Lanzetti, vicario generale della diocesi di Como, scomparso l’
8 aprile 2020 a causa del
Covid. La Messa di suffragio ha unito nella memoria i sacerdoti e tutti coloro che, nella diocesi di Como, sono deceduti durante la pandemia.
FONDO DIOCESANO SOLIDALE FAMIGLIA-LAVORO IN MEMORIA DI DON LANZETTI
Sono trascorsi cinque anni dalla nascita del Fondo diocesano di solidarietà Famiglia-Lavoro, un’iniziativa nata per onorare la memoria del vicario generale don Renato Lanzetti e di tutte le vittime del Covid nella nostra diocesi. La figura di
don Renato, insieme a tutti coloro che hanno perso la vita a causa della pandemia da coronavirus, è stata ricordata oggi, nel quinto anniversario della morte, nella Messa di suffragio celebrata dal Vescovo,
cardinale Oscar Cantoni, a Lanzada. Questa ricorrenza è l’occasione per ricordare che il Fondo diocesano di solidarietà Famiglia-Lavoro in questi anni, è stato di grande sostegno alle famiglie in difficoltà a causa della crisi economica provocata dalla pandemia. Il Comitato dei Garanti, chiamato a valutare le richieste di aiuto, si è riunito circa 140 volte dal mese di giugno 2020 al mese di gennaio 2025. Le persone che si sono rivolte al Fondo sono state 635, mentre le domande totali sono state quasi 900. Considerando i familiari conviventi, le persone che hanno potuto contare sull’aiuto fornito attraverso il Fondo sono state circa 2.300 (il numero di uomini e donne si equivale; i cittadini stranieri superano di poco gli italiani). Su un’entrata di circa 922.000 euro, l’importo complessivo devoluto a gennaio 2025 è stato di 820.000 euro. Il Fondo diocesano di solidarietà Famiglia-Lavoro è stato indicato dal Vescovo Cantoni quale opera-segno dell’anno giubilare in corso, ovvero, come scrive il cardinale nelle Indicazioni pastorali consegnate alla Diocesi lo scorso mese di ottobre, l’opera-segno è
«Un progetto condiviso che rimane espressione visibile e concreta del dono di grazia del Giubileo celebrato. La carità vissuta nel nostro quotidiano – aggiunge il
Vescovo –
è la testimonianza più credibile della nostra fede».
L'OMELIA DEL CARDINALE CANTONI
"Non può passare in sordina il fatto che sono velocemente trascorsi già cinque anni dalla nascita al cielo del nostro caro don Renato Lanzetti, oriundo di questa Valle.
Abbiamo pensato che un luogo appropriato per ricordarlo fosse proprio qui, dove egli ha vissuto felicemente come parroco, tra la sua gente, offrendo sé stesso, a tempo pieno.
Lanzada è infatti una delle parrocchie nelle quali don Renato ha trascorso vari anni del suo ministero pastorale, e così questa sera lo vogliamo ricordare con gratitudine e ne facciamo memoria, anche a nome di tante altre persone che lo hanno amato.
Fare memoria di lui significa lodare il Signore perché in don Renato ci ha donato un pastore secondo il suo cuore e attraverso di lui molti hanno potuto intravvedere e gustare i lineamenti del buon pastore, Gesù Cristo, a immagine del quale don Renato ha cercato di conformarsi, in un cammino di continua conversione.
Tutta la nostra diocesi, poi, gli è grata per il servizio non facile che egli ha svolto come Vicario Generale, con una piena e generosa collaborazione al mio ministero episcopale, dove ha dimostrato lealtà di rapporti, piena condivisione, equilibrio e tanta saggezza. La sua venerazione nei miei confronti mi ha sempre meravigliato e commosso, avendo riconosciuto nel vescovo la paternità che proviene da Dio stesso. Svolse questo delicato ministero sempre in piena riservatezza e in spirito di obbedienza ecclesiale e grande era il suo stupore quando rilevava la difficoltà di richiedere l’obbedienza a chi l’aveva ufficialmente promessa il giorno della sua ordinazione!
Tutti noi abbiamo imparato qualcosa dalla sua umile, ma generosa testimonianza di vita, dai tratti della sua personalità, che a prima vista poteva apparire anche severa, ma che poi, a ben osservarlo, rivelava una dolcezza squisita, unita a una fedeltà e un amore appassionato a Cristo e alla sua Chiesa veramente edificante.
Quando, di primo mattino, guardavo con una certa apprensione le notizie dal giornale comasco "la Provincia", subito interveniva così: “ti ricordo che una parte della tua diocesi è in provincia di Sondrio: non dimenticarlo! " Riferisco questo episodio per sottolineare quanto amore don Renato riservava alla sua terra di Valtellina e in particolare alla Valmalenco, di cui nutriva sempre una grande nostalgia.
Come ogni buon sacerdote, don Renato si è manifestato un grande intercessore a vantaggio del nostro popolo. Il richiamo mi viene dalla prima lettura di oggi, quando Mosè prega per il popolo che si lamenta con lui perché privo di acqua e di pane. Eppure, egli intercede presso Dio perché allontani dal popolo i serpenti velenosi, costruendo un serpente di bronzo.
Ricordo infine le parole di Gesù nel vangelo di oggi: “Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite”. Ora don Renato vive in Dio, in una comunione piena, quale premio per aver sempre compiuto ciò che al Padre era gradito. Continui a proteggere, benedire e illuminare la nostra amata Chiesa di Como perché possa ottenere la grazia della consolazione divina".