Brescia - Germani Brescia batte Umana Reyer Venezia 97-89. Nemmeno il tempo di accomodarsi in tribuna che Kabengele, forte di una fisicità impattante, inaugura la sfida mediante quattro punti consecutivi. La Germani accetta la sfida e, con grande spirito collettivo, trascinata da Bilan ed Ivanovic, con concorso di Della Valle, rimane in linea di galleggiamento, al netto dei cesti di Ennis e Wheatle. La Reyer, dal canto suo, mostra cinismo e maggiore cattiveria, punendo Brescia con canestri facili e obbligando coach Giuseppe Poeta a sospendere il tempo, con l’obiettivo di invertire la rotta. Tuttavia la scelta dallo staff tecnico biancoblu non ha l’effetto sperato e Venezia chiude avanti di dieci lunghezze alla prima sirena.
Il secondo quarto è sparigliato da un chirurgico giro in lunetta di Simms. La Germani, sebbene costruisca conclusioni ad alta percentuali, fatica a trovare il fondo del secchiello. Ecco che coach Giuseppe Poeta decide di schierare una difesa zone presse a tutto campo, che, in un amen, permette a Brescia, grazie a Cournooh e Dowe, di firmare un secco parziale di 7-0, costringendo il sodalizio orogranata al timeout. La Germani torna così a far sentire il fiato sul collo dei diretti concorrenti, prima che Tessitori e McGruder, scavino un altro piccolo solco tra le parti, riportando la discrepanza a sette lunghezze, per il nuovo timeout bresciano. Rivers, artefice di una prima parte di gara al limite della perfezione, suona la carica e, con la complicità di Burnell e Bilan, la Germani riposa con un punto di ritardo, graffiato sulla sirena da Wiltjer. La ripresa delle ostilità vede subito una sparatoria tra Ennis ed Ivanovic, che danno vita ad un duello cestistico fatto di tecnica e talento.
La Reyer cerca di imprimere alla partita la propria taglia fisica, con Parks e Kabengele a mettere in difficoltà il pitturato biancoblu, volando sui cinque punti di vantaggio.
Brescia tenta di reagire, producendo tante ottime conclusioni, le quali, però, non vengono accolte dagli dèi del basket, con il solo Dowe ad interrompere il digiuno dalla lunetta. Venezia sente il profumo del sangue e, lungo l’asse formato da Kabengele e Wiltjer, ritocca le dieci lunghezze di vantaggio. Brescia, nel momento di maggior difficoltà, estrae gli artigli e, trascinata dall’energia di Dowe, spietato da oltre l’arco, e di Burnell, cinico sulle seconde occasioni, risale la china, accorciando lo strappo, con voglia e determinazione, ad un punto di ritardo, per un finale da vivere in volata. L’ultima frazione di gioco è spaccata da un’inchiodata di Ndour, fino ad allora piuttosto in sordina. La Germani, però, alza anche il volume dell’intensità difensiva, obbligando la Reyer a prendere conclusioni scomode e convincendo nella lotta a rimbalzo. Gli ospiti, tuttavia, respirano grazie al talento di McGruder e alle letture di Ennis, che ripristinano l’equilibrio all’interno della gara. La partita diviene una girandola di emozioni, all’interno della quale ogni possesso pesa come un macigno nell’economia dell’incontro. La Germani accetta la battaglia sporcandosi le mani e, nei restanti scampoli della gara, colpisce senza pietà gli orogranata, con Rivers e Dowe a farla da padroni, mettendo un chiodo importante in chiave playoff.
IL TABELLINO
GERMANI BRESCIA -UMANA REYER VENEZIA 97-89 (16-26;32-23;20-20;29-20)
GERMANI BRESCIA: Ivanovic 15, Della Valle 6, Rivers 21, Ndour 14, Bilan 13, Dowe 14, Burnell 7, Cournooh 7, Mobio, Ferrero ne, Pollini ne, Tonelli ne. Allenatore: Giuseppe Poeta.
UMANA REYER VENEZIA: Ennis 17, Parks 6, Wheatle 7, Wiltjer 10, Kabengele 15, McGruder 15, Simms 10, Tessitori 7, Casarin 2, Moretti, Fernandez ne, Janelidze ne. Allenatore: Neven Spahija.
ARBITRI: Rossi, Paglialunga, Capotorto