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Napoli, Conte: "In Val di Sole abbiamo iniziato bene"

Doppia seduta di allenamento domani sul campo di Carciato a Dimaro Folgarida

Dimaro Folgarida (Trento) - Lavoro in palestra, poi sul manto erboso. Mister Antonio Conte e il suo staff confermano in pieno il detto “Amma fatica” e oggi sono stati protagonisti con la squadra di una delle sedute più lunghe e intense di allenamento nei 14 anni di ritiro precampionato del Napoli a Dimaro Folgarida. L’organico è stato diviso in due gruppi molto ampi impegnati in esercizi tecnici con la gestione del pallone a due tocchi.

Nel calcio in estate si costruisce ciò che si sprigiona in inverno e si concretizza poi nella successiva primavera e Conte è molto attento al lavoro che si sta svolgendo in Val di Sole. Ne ha anche parlato in conferenza stampa: “L'approccio non può essere subito duro anche se per alcuni l'approccio soft può sembrare subito duro. Abbiamo iniziato a lavorare tatticamente e fisicamente, ho trovato disponibilità, se vuoi fare un calcio aggressivo devi averlo nelle gambe, altrimenti resta un'idea. Lavoreremo il giusto, io ho lavorato tanto da calciatore e posso dire che non c'è paragone tra il lavoro di oggi con quanto abbiamo faticato noi. Oggi c'è una nuova metodologia e servirà un adattamento, ma il lavoro ha sempre dato frutti e porteremo avanti questa filosofia, includendo anche un miglioramento di stress, di fatica, resilienza”.

Il tecnico del Napoli conosce già le strutture della Val di Sole, nel 2010 a Dimaro ha preparato l’annata della promozione del Siena dalla serie B alla A: “Non mi capitava da tanto di vivere un ritiro in mezzo alla gente, sono tornato indietro nel tempo, quando ho iniziato e si andava in montagna. Sono emozioni forti, ho vissuto tutto il percorso fatto, in albergo (Sport Hotel Rosatti ndr) c'è infatti una foto del mio Siena quando abbiamo vinto la B, facemmo ritiro a Dimaro. Queste emozioni mi stanno facendo molto bene".

Nello scenario della Val Di Sole si lavora sulle gambe e sulla testa, Conte ha scelto la sua cura: “Sono stato un equilibratore, nella delusione ho fatto capire che non si poteva buttare a mare anni e anni di lavoro ed il club è stato bravo ad agire nella maniera giusta”. Nella storia del Napoli di De Laurentiis tutto è sempre nato in Val Di Sole, anche la rifondazione targata Antonio Conte.

E domani oltre alle tradizionali due sedute di allenamento in campo, alle attività ludiche e alle firme degli autografi nella SKI.IT Arena si aggiunge la serata con 4 calciatori prevista alle ore 20.00 sul palco in Piazza Madonna della Pace. Poi tutti a seguire la finale del Campionato Europeo tra Spagna e Inghilterra.

MISTER CONTE IN CONFERENZA STAMPA
Da tanti anni non mi capitava di svolgere un ritiro così bello, in mezzo alla gente. Sono tornato agli inizi della mia carriera, quando allenavo l'Arezzo, il Bari, il Siena. Appena sono entrato allo Sport Hotel Rosatti, dove ero stato ospite proprio con il Siena, ho visto una foto di 14 anni fa ed è stata una forte emozione. Questo ritiro mi porta nel passato e mi sta facendo molto bene”.

L'emozione del tecnico del Napoli è emersa durante l’attesa conferenza stampa ospitata al Teatro di Dimaro Folgarida con la presenza di un centinaio di rappresentanti dei Media.

Rispetto al 2010 – ha proseguito il neo tecnico del Napoli - a Dimaro Folgarida sono cambiate in meglio un bel po' di cose. Ovviamente, mi viene da dire, perché quando si deve ospitare una società come il Napoli si punta a migliorare tutte le strutture, sia quelle che ospitano la squadra e gli allenamenti, sia quelle dedicate ai tifosi. E questo ci permette di avere qui tanti tifosi, vicini a noi. Va dato grande merito alla Val di Sole e al Trentino per la perfetta ospitalità e ai nostri supporters per il calore che ci trasmettono ogni giorno.
In vacanza con noi”.
Conte è stato protagonista di una serrata conferenza stampa con tante domande sul piano tecnico, tattico e sulla rinascita fisica e anche psicologica dei giocatori.

Le scorie della scorsa stagione sono state smaltite?
È inevitabile che non siano ancora “passate”. È stata un'annata deludente sotto tutti i punti di vista. Ai ragazzi ho detto di mettere in un cassetto tutto quanto è accaduto e di tenerlo lì, pronti a tirarlo fuori se ci fossero difficoltà: dagli errori bisogna sempre imparare. Adesso è il momento di pensare al presente e concentrarsi su quello che abbiamo da fare. Quando ho parlato con loro, ho percepito la delusione riguardo la passata stagione, ma sono ragazzi molto disponibili e responsabili. Hanno capito gli errori commessi..

Soddisfatto del mercato effettuato sino a questo momento?
“Stiamo dimostrando di avere una visione molto chiara delle cose. Guardiamo al futuro, ma pensiamo anche al presente. Rafa Marin e Alessandro Buongiorno sono due giocatori importanti e di prospettiva e ci auguriamo possano rappresentare dei capisaldi del Napoli di domani. Però, come ho detto, c'è anche l'attualità e, allora, ecco che su Spinazzola siamo stati bravi a cogliere l'opportunità. Stiamo facendo un mercato “giusto”. Buongiorno aveva tante pretendenti ma ha scelto di venire a Napoli, nonostante la non partecipazione alle Coppe Europee: significa che abbiamo appeal nonostante il risultato della scorsa stagione e che stiamo lavorando bene”.

Che difficoltà ha trovato nei primi giorni di lavoro?
“La cosa più complicata dopo aver firmato per il Napoli è stata “riallineare” tutta la situazione, rimettendo il club al centro di tutto ed era un'operazione da fare immediatamente. Ci siamo riusciti e il merito è di tutti, dal presidente – che ringrazio - in giù”.

Osimhen?
“E' un calciatore del Napoli, un grande professionista, un top player. Victor sa benissimo quello ci siamo detti. È molto disponibile e lavora sodo. Se poi accadrà qualcosa di altro non lo so, ma adesso non conta”.

Il gap con le altre squadra possibili protagoniste del Campionato è ancora notevole?
“Dopo due giorni di lavoro è impossibile dirlo. L'anno scorso abbiamo fatto 41 punti in meno rispetto all'Inter, 22 in meno del Milan e siamo finiti a 18 dalla Juventus, a 16 dall'Atalanta e a 15 dal quinto posto. Roma e Lazio hanno fatto dieci punti in più rispetto a noi. Questa è la realtà dei fatti. Bisogna partire da questo per non dire cose che poi ci rendano ridicoli: bisogna lavorare sodo”.

La difesa?
Bisogna tornare a difendere “forte”… Lo scorso anno con 48 reti subite il Napoli è stata l'undicesima difesa più battuta del campionato. L'obiettivo primario è quello di tornare in Europa, possibilmente dalla porta principale e, va da sé, che con 48 gol subiti non ci si arriva. Sappiamo di dover migliorare un'annata assurda, ingiustificabile, quale è stata quella passata. Dobbiamo essere intensi e feroci, ritrovare quella determinazione e aggressività che due anni fa ha permesso alla squadra di vincere lo scudetto. Lavoreremo su di una costruzione dal basso che possa adattarsi a diversi sistemi di gioco. Poi capiterà di trovare squadre più forti che ti costringeranno a difenderti e, allora, lì dovremo metterci l’elmetto”.

Lele Oriali?
“Avrebbe potuto starsene a casa con le figlie e i nipoti e, invece, è qui. È il mio braccio destro. L'ho conosciuto quando sono stato nominato Commissario Tecnico della Nazionale e, dopo dieci minuti di colloquio, ho capito che era la persona giusta. Ha scritto la storia del calcio, lo conosce e ne conosce i tempi: è venuto con tantissimo entusiasmo”.

A centrocampo manca ancora qualcosa?
“Considero quella formata da Lobotka e Anguissa come una delle coppie più forti che ci siano. Cajuste? Per me ha potenzialità importanti, ma deve lavorare e acquisire più cattiveria. Folorunsho? In quella posizione può diventare un giocatore importante. Gaetano? Voglio vederlo con attenzione e valutarlo. Una cosa è sicura: tutti questi ragazzi devono sapere che a fine saranno migliori sotto ogni punto di vista. Se poi dovesse uscire qualcuno, allora valuteremo il da farsi”.
Ultimo aggiornamento: 13/07/2024 21:38:04
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