Argento per Francesca Farneti, bronzo per la tesina Linda Tomaselli, quindi ecco Angelica Bernardi e Milena Pasin.
I trentini - Affermazioni trentine nella skyrace sulla distanza dei 16 km e sui 1.200 metri di dislivello, per merito di Gabriele Guerri di Bieno, che ha impiegato 1h47’14” a concludere la propria prova e di Elena Sassudelli di Vigolo Vattaro, che ha costruito la propria affermazione nella parte finale, chiudendo con il tempo di 2h21’38” e precedendo l’ex fondista Enrica Antoniol ed Elisabetta Stocco. Il podio maschile lo hanno invece completato Alessio Benedetti e Michele Fedel.
La Cima d’Asta skyrace ha assegnato anche i titoli tricolori Fisky di categoria. Il titolo under 23 è di Giulia Pol e Roberto Giacomotti, quello senior di Francesca Farneti e Luca Del Pero, La M40 di Milena Pasin e Daniele Cappelletti, la M45 di Federico Bettega, la M50 di Luisa Salvadori e Claudio Bailoni, la M55 di Paolo Moreletti, infine la Oltre M65 è stata vinta da Roberto Longhi.
Hanno detto
Luca Del Pero (primo classificato extreme): «Le gambe giravano. Ho avuto buone sensazioni sin dal via e quindi ho cercato di fare subito il mio ritmo con l’obiettivo di staccare il più possibile Beltrami, che è un forte discesista. Arrivare sulla Cima d’Asta devo ammettere che è stata un’emozione forte, ci sono poche gare così spettacolari. Avevo un buon vantaggio ed ho amministrato in discesa. Sono felice per il titolo italiano e per la forma che dè davvero buona in vista dei prossimi mondiali».
Lorenzo Beltrami (secondo classificato extreme): «Del Pero per me è oggi era imprendibile. In salita ho sofferto più del solito e non sono mai riuscito a trovare il ritmo. In discesa ho cercato di ridurre il ritardo, rosicchiando un po’ di secondi. Sono comunque soddisfatto per il secondo posto in una gara tecnica e spettacolare. Adesso cerco di recuperare energie per i mondiali».
Daniele Cappelletti (terzo classificato extreme): «Sono felicissimo. Non pensavo di andare così bene, anche perché quest’anno i risultati e la forma non sono stati dei migliori. Essere arrivato terzo ed essermi guadagnato la qualificazione per i mondiali è un sogno, poi vincere una medaglia tricolore nella gara trentina è stato il massimo, considerando che non sono più un giovanissimo. Adesso cercherò di affinare la forma in vista dell’appuntamento iridato per chiudere in bellezza la mia stagione».
Gabriele Guerri (primo classificato skyrace):«La mia intenzione era quella di prendere parte alla extreme, però non ero in condizione ottimale, con qualche acciacco fisico dopo la Vigolana the race. Io abito a Bieno, ad una decina di chilometri di distanza, e quindi il percorso di gara lo conosco bene ed è nel mio cuore. Nel primo tratto di salita corribile ho studiato gli avversari e sono stato assieme a Benedetti. Poi ho accelerato rimanendo da solo, e al rifugio Brentari ho scollinato con circa 4 minuti di vantaggio sul secondo. Ho quindi affrontato la discesa senza rischi. Mi sarebbe piaciuto abbassare il record, ma non essendo in perfetta forma ho preferito non rischiare. Sono molo soddisfatto della vittoria».
Giulia Pol (prima classificata extreme): «Vincere il titolo italiano under 23 era il mio obiettivo stagionale, non mi aspettavo certo di mettermi al collo anche la medaglia d’oro assoluta. Sono molto soddisfatta anche per il tempo che ho realizzato. Nella prima parte di salita ho corso assieme alla seconda, poi ho allungato perché stavo bene prendendo un buon margine. Non nascondo che in cima ero un po’ in sofferenza, ma poi il tifo dei miei amici mi ha rigenerato. Sono proprio orgogliosa della mia gara».
Elena Sassudelli (prima classificata skyrace): «Vincere fa sempre piacere, anche se mi aspettavo un tempo inferiore, ma va benissimo così. Io soffro la discesa ed anche oggi nel primo tratto a scendere sono stata raggiunta da Antoniol. Nel finale però sono riuscita ad allungare e vincere».