Monte Bondone - Un “mare” di ciclisti in montagna ed un senese davanti ad un lucchese, oggi, fra Trento e il Monte Bondone. La diretta RAI Sport ha premiato una magnifica e soleggiata tredicesima edizione de “La Leggendaria Charly Gaul – UCI Gran Fondo World Series”, vinta, nel percorso granfondo di 141 km e 4000 metri di dislivello, da Fabio Cini (4h25’38’’), un’autentica impresa quella del toscano, capace di tenere dietro il vincitore dello scorso anno Stefano Cecchini (4h26’01’’) con una strategia di gara a dir poco impeccabile. In terza posizione della gara nata per onorare le gesta del “leggendario” Charly Gaul nell’incredibile tappa del Giro d’Italia del 1956, il vicentino Enrico Zen (4h26’53’’). Al femminile Jessica Leonardi (5h12’56’’) ha trionfato “in casa”, su una stremata Barbara Lancioni (5h14’29’’) e sulla slovena Erika Jesenko (5h19’28’’), atleta del challenge Alpe Adria Tour (foto @Newspower.it).
Da Trento al Monte Bondone anche un percorso mediofondo di 57 km e 2000 metri di dislivello, con Francesco Avanzo (2h00’39’’) a superare in volata il “collega” Andrea Zamboni (2h00’42’’), mentre sul gradino più basso del podio si è piazzato Stefano Borgese (2h01’04’’). Nel mediofondo femminile l’esperta Olga Cappiello (2h25’19’’) ha sopraffatto nel finale la giovane compagna di squadra Deborah Rosa (2h26’23’’), terza Milena Felici (2h30’29’’).
Piazza Duomo a Trento era affollatissima sin dalla partenza, praticamente punteggiata di ciclisti al cospetto della fontana del Nettuno. Al via (come sostegno) Francesco Moser, il corridore italiano più vincente di sempre, e Jury Chechi, altra leggenda dello sport, questa volta ad anelli, partito per il percorso mediofondo ma fuori classifica, e giunto con circa mezz’ora di distacco dal vincitore. Inizio di una seconda carriera? Scherzi a parte, “La Leggendaria Charly Gaul” è un must per i corridori UCI Gran Fondo World Series e per gli appassionati delle due ruote, l’organizzazione di APT Trento, Monte Bondone, Valle del Laghi ed ASD Charly Gaul Internazionale offre il meglio ai propri atleti, e l’entusiasmo è salito alle stelle quando sul maxischermo situato in zona d’arrivo comparivano le immagini della diretta RAI. I primi a sfilare sul traguardo sono stati i mediofondisti maschi, con Francesco Avanzo ed Andrea Zamboni a duellare appaiati lungo i tornanti dell’erta trentina prima di giocarsi tutto in volata. Ad alzare le braccia al cielo è stato Avanzo, con il poliedrico Zamboni – bravo anche in mtb - a chiudere secondo come lo scorso anno. Avanzo all’arrivo ha detto: “Sapevo che arrivando in volata avrei vinto, anche perché io e Andrea ci conosciamo molto bene”. Una salita testata qualche giorno fa da Avanzo in compagnia di una ‘leggenda’ del ciclismo amatoriale trentino e non solo, Silvano Janes: “Il ‘Tasso’ è sempre il ‘Tasso’ – afferma Avanzo - più invecchia e più va forte, è una potenza soprattutto mentale. Il segreto è l’allenamento e la voglia di non mollare mai”. L’esperienza è stata fondamentale anche tra le mediofondiste, con Olga Cappiello a preservarsi per il rush finale sconfiggendo l’audacia di Deborah Rosa, troppo arrembante nelle prime fasi della contesa: “Il segreto per tener dietro le più giovani? La passione e la voglia di soffrire”.
I granfondisti hanno ‘sfidato’ il Monte Bondone per ben due volte da due diversi versanti, e Fabio Cini è veramente salito in cattedra.