Vallelunga - Perfettamente innevata la Vallelunga, la derivazione della Val Venosta, e in ottime condizioni la pista da fondo dove è andata in scena nella mattinata di oggi “La Venosta Criterium”. Foto @Newspower.
La 37 km Mass Start, prima prova dell’intenso weekend nell’ambito di Ski Classics, ha visto trionfare i norvegesi Emilie Fleten e Andreas Nygaard, impostisi sui rispettivi avversari nella salita finale dello splendido tracciato venostano, applauditi sul traguardo dagli immancabili Krampus, i mitologici ‘esseri demoniaci’ che riportano alla reincarnazione di San Nicola. La gara al femminile ha visto protagoniste Emilie Fleten (NOR) e Ida Dahl (SWE), le quali hanno imposto da subito un gran ritmo e solo la svedese Sofie Elebro è riuscita a restare sulle loro tracce nei primi chilometri, lasciando le due atlete a contendersi la vittoria dopo i primi giri del circuito. Sempre insieme, le due hanno raggiunto la salita finale appaiate e solo al termine di un serrato duello la norvegese classe 1992 è riuscita ad imporsi sulla collega svedese, che difendeva il titolo dalla scorsa edizione. “Che gara stupenda! Il duello con Ida è stato bellissimo” afferma Fleten, e “io ed Emilie siamo le più in forma in questo momento, è stata una grande sfida” le fa eco Dahl. Ottima la prestazione dell’altoatesina Michaela Patscheider (Team Robinson Trentino), 16esima al traguardo di Malga Melago: “la partenza è stata molto tosta, ma sono riuscita a prendere un buon ritmo, sono davvero soddisfatta”.
Scenario diverso in campo maschile, con il gruppo dei partenti scremato dal tosto inizio dei migliori che hanno imposto un gran passo e gara decisa con un finale al cardiopalma. Trionfo firmato dai “norge” del Team Ragde Charge con tre atleti a podio: Andreas Nygaard, Kasper Stadaas e Johan Höl, capaci di condurre un’attenta gara sul piano tattico, impedendo agli avversari di prendere campo con i loro attacchi personali. Ci ha provato un ottimo Thomas Bing (GER), sempre protagonista nel gruppo di testa e che chiude il Criterium all’ottavo posto e con il pettorale a scacchi della classifica Climb sulle spalle.