Selva Val Gardena (Bolzano) - La
Sellaronda Skimarathon è di
marca trentina. Trionfano
Davide Magnini e
Federico Nicolini. È di marca trentina e porta la firma di Davide Magnini e Federico Nicolini la 31ª Sellaronda Skimarathon, la classicissima in notturna dello sci alpinismo che ha visto
1100 atleti (
550 coppie) schierati ai nastri di partenza, chiamati ad affrontare gli
iconici quattro Passi che caratterizzano la manifestazione. Lo skialper della Val di Sole e il molvenese hanno vinto una delle edizioni più spettacolari e appassionanti degli ultimi anni, portando in trionfo i colori del Brenta Team al termine di un serrato testa a testa con il duo formato dal
gardenese Alex Oberbacher e dal
bergamasco di Roncobello William Boffelli: un confronto che ha regalato spettacolo fino all’ultimo. Magnini e Nicolini hanno fatto la differenza lungo il tratto finale del Passo Pordoi e, soprattutto, lungo l’ascesa conclusiva al Passo Sella, per poi liberare il loro urlo di gioia sul traguardo di Selva di Val Gardena, sede anche della partenza. I vincitori hanno chiuso la loro prova con il tempo di 2h45’00”, precedendo di 1’13” Oberbacher e Boffelli. Terzi
Matteo Eydallin e
Robert Antonioli, distanziati di 10’07”
(foto credit Harald Wisthaler).

Al femminile, invece, dominio delle grandi favorite, la valtellinese
Giulia Compagnoni e la valdostana
Noemi Junod (Cs Esercito), che si sono esibite in una lunga cavalcata trionfale, subito a segno alla loro prima partecipazione alla
Sellaronda Skimarathon con il tempo di 3h25'03". I chilometri da percorrere erano 37, anziché gli originari 42, con 2400 metri di dislivello positivo e i passaggi in quota a Passo Gardena (Dantercepies, a 2.298 metri d'altitudine), Passo Campolongo (Bec de Roces, 2.080 metri), Ponte de Vauz, Passo Pordoi (2.239 metri), Lupo Bianco e Passo Sella (2.174 metri). Gli organizzatori, rispetto al tracciato abituale, hanno deciso per motivi legati all’innevamento di evitare il transito dal centro abitato di Canazei, deviando il percorso direttamente in direzione Lupo Bianco. La neve caduta nei giorni di immediata vigilia, e anche durante la manifestazione, ha reso la gara più lenta e muscolare, ma non ha frenato la verve degli attesi protagonisti. Pronti-via e il duo del
Brenta Team formato da Magnini e Nicolini ha subito forzato il ritmo. L’atleta di Vermiglio e il molvenese - il primo reduce dallo splendido argento iridato conquistato nell’individuale a Morgins, il secondo miglior azzurro nella vertical al Mondiale svizzero - non hanno badato ai tatticismi, mettendo in crisi la forte coppia dell’Esercito formata da Matteo Eydallin e da Robert Antonioli, che accusavano oltre un minuto di distacco già dopo un’ora di gara. Gli unici a tenere il passo della squadra trentina, trainata da un Magnini in grande spolvero, sono stati il gardenese Alex Oberbacher (campione in carica in virtù del successo colto dodici mesi fa assieme al belga Maximilien Drio) e il bergamasco di Roncobello William Boffelli, detentore del record della manifestazione, siglato nel 2019 assieme a Filippo Barazzuol (2h56’59”). Anche in quell’occasione, la Sellaronda Skimarathon era partita da Selva Gardena, ma era andata in scena sul tracciato tradizionale di 42 chilometri. Lungo la salita di Passo Campolongo, la situazione è rimasta invariata. Non il distacco di Eydallin e Antonioli, costretti a mollare definitivamente la presa. Nelle fasi iniziali della terza ascesa, da Arabba e al Passo Pordoi, a prendere in mano le redini della competizione è stato Boffelli, che ha operato il forcing, seguito a testa bassa da Oberbacher. Magnini e Nicolini, inizialmente, hanno pagato dazio, ma il vice iridato della gara individuale non si è dato per vinto, ha agganciato il cordino al compagno di squadra, lo ha spronato e lo ha guidato verso il ricongiungimento, mentre davanti Oberbacher accusava il forte ritmo imposto da Boffelli, anche a causa di una forma fisica non ottimale a causa di un forte raffreddore rimediato nei giorni scorsi. La squadra di marca trentina si è riportata al comando ancor prima dello scollinamento a Passo Pordoi, transitando in vetta con una quindicina di secondi sui diretti concorrenti alla vittoria.
Il gap è aumentato lungo l’ultima salita, quella di Passo Sella: Magnini e Nicolini si sono presentati per primi sulla linea d’arrivo, a Selva Gardena, e hanno portato a termine la loro fatica con il tempo di 2h45’00”, accolti dal meritato applauso del pubblico.

Per
Magnini è arrivata la seconda vittoria alla Sellaronda Skimarathon, dopo quella del 2023 assieme a
Eydallin. Per Nicolini, che ha così eguagliato papà Franco (vittorioso nel 2004) e la sorella Elena (a segno nel 2023 con
Alba De Silvestro e nel 2022 con Katia Tomatis), si è trattato della prima affermazione, lui che finora vantava un secondo e un quarto posto. Il podio, come anticipato, è stato completato dalle coppie Boffelli-Oberbacher ed Eydallin-Antonioli. Al femminile hanno dettato legge le due altete dell'Esercito
Giulia Compagnoni e
Nomi Junod, che hanno fatto gara a sé, prime in 3h25'03" (31° riscontro cronometrico di giornata). Seconda piazza per la squadra formata da
Martina Cumerlato e
Bianca Sommavilla (a 14'27"), terzo posto per
Kelly Wolf e
Jessie Young (a 22'13"). Nella categoria mixed, infine, si è imposto il duo formato da
Debora Agreiter e da
Stefan Fuchs, che hanno fatto segnare il 41° tempo assoluto (3h29'48").
Le voci dei protaginisti
Davide Magnini (vincitore):
«Ci tenevo tanto a vincere questa Sellaronda, anche se sono arrivato un po’ stanco dopo i Mondiali. Mi fa piacere, poi, aver vinto con un amico trentino come Federico Nicolini, entrambi difendiamo i colori dello Sci club Brenta Team. Abbiamo lottato, sofferto e vinto. "Chicco" sulla salita del Campolongo è andato un po’ in difficoltà, ma ci siamo fatti forza, abbiamo superato assieme il momento no e siamo riusciti a tornare sotto. Da quel momento ci siamo gasati ed abbiamo trovato un’energia positiva che ci ha consentito di staccare gli avversari e di vincere sul traguardo di Selva di Val Gardena. È la mia seconda vittoria alla Sellaronda Skimarathon, ma questa ha un sapore particolare».
Federico Nicolini (vincitore):
«Ho pareggiato i conti in famiglia. A cena nei giorni scorsi mio padre e mia sorella mi prendevano in giro perché a differenza loro non avevamo mai vinto la Sellaronda Skimarathon. Da oggi sono entrato nel club pure io. Sono al settimo cielo, è stata dura ma vale doppio. Ho faticato nella parte centrale, ma ho cercato di rallentare per non andare fuori giri ed è stata la scelta giusta. Poi Davide è stato straordinario, mi ha stimolato e aiutato a ritrovare il ritmo e la motivazione. Quando abbiamo agganciato gli avversari, per noi è iniziata un’altra gara. Fantastico».
William Boffelli (secondo classificato):
«Alex mi ha fatto un regalo a presentarsi al traguardo. Stava male e non voleva nemmeno partire, ma ci ha messo tutte le energie ed è stato bravissimo. Più di così non poteva fare. Siamo partiti bene, attaccando Magnini e Nicolini, facendo un buon ritmo, poi sulla salita del Pordoi Alex ha iniziato a faticare. Ho cercato di aiutarlo e di agganciarlo col cordino. Questa è una gara a squadre e si vince e si perde assieme. Vorrà dire che torneremo l’anno prossimo con l’obiettivo di vincerla».
Alex Oberbacher (secondo classificato):
«L’umidità dei giorni scorsi mi ha giocato un brutto scherzo e mi sono preso un forte raffreddore. Due giorni di aerosol e ieri sera ero indeciso se partire o meno. In gara abbiamo iniziato bene e mi sentivo abbastanza in palla, poi il fisico sul Pordoi ha iniziato ad abbandonarmi. Ho tenuto duro sino alla fine, ma non ero al top per lottare per la vittoria. Devo dire un forte grazie a William per avermi stimolato sino al traguardo. E un secondo posto, viste le premesse, non è poi male».
Noemi Junod (prima classificata):
«Vincere la Sellaronda Skimarathon alla mia prima partecipazione è un risultato straordinario. Sono felicissima. È una gara particolare e molto affascinante e poi ho avuto la fortuna di avere al mio fianco un'atleta di alto livello come Giulia, un’eccellente compagna di viaggio in tutto per tutto».
Giulia Compagnoni (prima classificata):
«Si dice che uno scialpinista una volta nella vita deve partecipare alla Sellaronda Skimarathon e io l’ho pure vinta. Non posso che essere felice, considerando che per le mie caratteristiche fatico in gare su pista. Ma voglio fare i complimenti a Noemi perché ha fatto una garona, ha tenuto sempre un ritmo alto ed abbiamo avuto un ottimo feeling».
Gianni Rasom (presidente Comitato Organizzatore):
«Dal punto di vista sportivo l’edizione di quest’anno è stata una delle più combattute ed emozionanti, con un doppio sorpasso e incertezza per gran parte del tracciato. Per la società Val di Fassa Grandi Eventi è la prima edizione in cabina di regia dopo un lungo percorso con la famiglia Perathoner in prima linea, non possiamo che ringraziarla di cuore. Un grazie va anche agli oltre 400 volontari che si sono messi in gioco per ottenere questo grande successo in un'edizione in cui il meteo ci ha messo a dura prova».