Obertilliach - Impresa di
Arensman: tappa e maglia verde a
Obertilliach. Giornata di grande ciclismo sulle strade dell’Osttirol (
nelle foto credit Josef Vaishar):
80 Km di
fuga solitaria per l’olandese della
Ineos Grenadiers, che prende tappa e Maglia Verde Melinda. Alle sue spalle
Derek Gee, terzo
Michael Storer, autore di un indomito inseguimento solitario. Solo 11 secondi separano l’olandese e l’australiano prima della resa dei conti di Lienz: 112,2 Km da vivere tutti d’un fiato con il doppio Bannberg e la salita di Stronach.

Il ciclismo nella sua versione più bella, più autentica. Giovedì 24 aprile, il Tour of the Alps ha mostrato al mondo il suo volto migliore e allo stesso tempo più spietato, offrendo uno spettacolo da ricordare sulle strade dell’Osttirol, tra Sillian e Obertilliach. Salite, tante e ben distribuite lungo il percorso, ma soprattutto la fatica e l’epica dello scontro frontale. Senza attendismi e tatticismi. A uscirne vincitore è stato il più coraggioso e il più forte del lotto,
Thymen Arensman (Ineos Grenadiers), autore di un’azione da brividi – in una giornata, peraltro, dal clima rigido e segnata dalla pioggia negli ultimi chilometri. La fuga è iniziata a 80 Km dal traguardo e portata a compimento con le gambe e la testa del campione, per la prima vittoria dei Paesi Bassi nella storia quasi cinquantennale del
Tour of the Alps e del
Giro del Trentino, e prima per lui in maglia Ineos Grenadiers. Per l’olandese una giornata da ricordare, premiata anche dalla Maglia Verde Melinda di leader della Classifica Generale, soffiata a un coriaceo
Michael Storer, che ha perso ma non abdicato. La difesa dell’australiano è stata altrettanto stoica: consapevole di essere sul punto di perdere tutto, il corridore di Perth si è lanciato all’inseguimento solidario sulla salita di Anras, a 35 km dal termine, seminando gli altri uomini di classifica. La terza posizione di tappa e il minuto e 23 pagati da Arensman non sono stati sufficienti per difendere il primato ma lasciando il corridore della Tudor Pro Cycling in piena corsa per il successo finale in vista del gran finale di domani a Lienz. Tra i due 11 secondi in classifica e la possibilità di prendersi proprio a Lienz quanto sfuggito al
Tour of the Alps, quando entrambi salirono sul podio finale:
Storer in seconda posizione e Arensman al terzo posto, alle spalle di
Romain Bardet. Tra
Arensman e
Storer, il
canadese Derek Gee (Israel Premier-Tech) si è preso la seconda posizione ai 1446 metri di Obertilliach, oltre alla terza casella in classifica generale a 2’15” da
Arensman. Alle spalle dei tre mattatori, sul traguardo di tappa Gall
, Ciccone e
Caruso hanno pagato 3’44”, Poole 4’29”, il giovane
Seixas oltre 10 minuti: distacchi importanti che fotografano una delle giornate più belle, incerte ed emozionanti di questo primo scorcio di 2025.
ARENSMAN: “UNA VITTORIA INCREDIBILE. DOMANI CI GIOCHEREMO TUTTO SULLA SALITA DI STRONACH”
“Oggi in partenza avevamo pianificato di lanciare Heiduk in avanscoperta per appoggiare un mio attacco, ma chiaramente prevedere uno sviluppo del genere era del tutto impossibile” ha spiegato il nuovo leader del
Tour of the Alps. “
Quando la testa del gruppo si è riportata sui fuggitivi, ho chiesto al mio compagno di insistere nel fare il ritmo per mettere pressione agli avversari. Quando ho capito che le gambe avevano ancora benzina, ho deciso di correre il rischio e attaccare da lontano. Lì per lì ho pensato di aver osato troppo, di essermi mosso da troppo distante, ma alla fine ha funzionato. È stata una giornata incredibile.” “Già da questo inverno avevamo comunicato che avremmo adottato uno stile di corsa più aggressivo, che è anche più rischioso, ma può portare a grandi risultati, come abbiamo visto oggi. È sicuramente diverso dal passato, ma è anche più divertente, e sicuramente più appassionante per chi ci guarda da casa.” “Fra il ritmo, il freddo e le salite, oggi è stata una giornata complicata per tutti – me compreso. E mi aspetto che domani non sarà diverso. Ricordo bene la tappa del 2022, quando arrivai davanti attaccando insieme a Bardet e proprio a Storer. Michael è nella forma della vita e non sarà facile tenerlo dietro, ma sembra che ci saranno pioggia e freddo, e in queste sono condizioni nelle quali solitamente mi trovo più a mio agio. Credo comunque che sarà la salita di Stronach ad emettere l’ultimo verdetto”.