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Folgaria: la mostra Eden di Luciano e Ivan Zanoni

A cura di Daniela Ferrari a Maso Spilzi fino al 29 settembre

Folgaria (Trento) - Il Comune di Folgaria, nell’ambito del progetto Galassia Mart promosso dal Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, presenta una mostra a cura di Daniela Ferrari intitolata EDEN, dedicata all’opera di Luciano Zanoni e Ivan Zanoni. Due generazioni di scultori, quelle di Zanoni padre e Zanoni figlio, vocate all’arte plastica più ancestrale, quella del ferro battuto nel calore arroventato della fucina.

Se Luciano Zanoni sa forgiare l’accartocciarsi delle foglie, l’affacciarsi delle castagne dal guscio acuminato dei ricci o lo schiudersi dei petali, e ancora sa fissare nell’immobilità del metallo la grazia dei viticci e le forme sontuose dei frutti, per sottrarre il mondo vegetale alla caducità, Zanoni figlio arresta nel ferro il battito d’ali di una farfalla e l’incedere di un animale selvatico, o cerca nella sintesi formale di restituire il portamento altero proprio di un insetto nel muoversi leggero delle spighe nel vento. Lo spazio di Maso Spilzi ancora conserva nella sua architettura il ricordo di un antico passato nel quale il tempo procedeva più lento in sintonia con il ritmo delle stagioni alle quali la vita dell’uomo si affidava.

Con l’allestimento delle sculture di Luciano e Ivan Zanoni quello stesso spazio proietterà il visitatore in una dimensione ancora più lontana, popolata di una vita animale e vegetale immobile che evocherà il tempo lontanissimo di un Eden immaginato, luogo dove si credeva fosse il paradiso terrestre, denso di simbologie e riferimenti alla cultura antica, quella delle origini più remote, da cui l’uomo ha tratto infinite narrazioni, di natura mitica, religiosa e fiabesca, per raccontare se stesso e il senso della propria presenza nel mondo. Il Giardino dell’Eden degli Zanoni si animerà di alberi dai frutti rigogliosi, carichi di mele, pere o uva, dove farfalle delicate placheranno il loro volo appoggiandosi sui canneti, oppure piccoli animali troveranno rifugio fra i girasoli o all’ombra di una magnolia in fiore.

Il visitatore potrà osservare quella natura color antracite prendere vita nella percezione, mentre percorrerà con lo sguardo le forme immobili delle loro
sculture dall’anima metallica dove la figura umana non ha dimensione.

Un’ospite illustre arricchisce la mostra come una pietra preziosa che si incastona perfettamente nello spazio ferreo ideato da Luciano e Ivan Zanoni.
Si tratta
della preziosa incisione di Albrecht Dürer Adamo ed Eva (1504), nota anche con il titolo di Peccato originale.

Superba e nitida prova di una delle opere più emblematiche ed evocative dell’intero corpus di incisione del Maestro. L’Adamo ed Eva, con la Melencolia I, è l’unica stampa di Albrecht Dürer di cui si conoscano stati dovuti a interventi sulla lastra coevi ed autografi. Oltre a tre prove di stampa incompiute, conservate rispettivamente all’Albertina di Vienna e al British Museum di Londra, il soggetto è noto in tre diversi stati.

Quest’opera chiude quel “ciclo di virtuosismo” – che comprende anche i tre Meistestücke: Il Cavaliere la Morte e il Diavolo (1513), la Melencolia I (1514), e San Gerolamo nella cella (1514) – che rappresentano la massima vetta mai raggiunta da mano umana nell’incisione. Dürer si era preparato per anni attraverso numerosissimi studi per superare in modo perfetto il problema della rappresentazione della pelle, del pelo e dei capelli. E infatti la perfezione tecnica dei corpi di Adamo ed Eva è rimasta unica e proverbiale nell’intera storia dell’incisione. Quasi a contrasto, o per meglio evidenziare la morbidezza vellutata raggiunta nei due corpi, l’artista risolve in modo tradizionale i capelli e il fogliame, trasfigurandoli in elementi dal sapore scultoreo e decorativo. L’incisione düreriana amplifica il progetto attorno al quale si sviluppa la poetica allestitiva della mostra ideata da Claudio Merz.

Entusiasta della rinnovata collaborazione con il Mart, l’Assessora alla Cultura del Comune di Folgaria Stefania Schir è particolarmente soddisfatta di poter proporre una mostra che catapulta in una dimensione in grado di stupire e stimolare il visitatore, dialogando egregiamente con l’ambientazione di Maso Spilzi. La mostra, sponsorizzata da Fair Line di Vicenza, è realizzata in collaborazione con Salamon Fine Art di Milano. Il catalogo è realizzato da Grafica 5, Arco.

La mostra è visitabile a ingresso libero dal 13 luglio al 28 settembre presso il fienile di Maso Spilzi a Costa di Folgaria con i seguenti orari: da martedì a domenica dalle 15.00 alle 18.00, sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.00 fino all’8 settembre; solo sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00 dal 14 settembre al 9 settembre. Informazioni: tel. 0464 1982040. www.comune.folgaria.tn.it
Ultimo aggiornamento: 13/07/2024 15:17:54
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