Folgaria (Trento) - Il Comune di Folgaria, nell’ambito del progetto
Galassia Mart promosso dal Museo di arte moderna e contemporanea di
Trento e
Rovereto, presenta una mostra a cura di Daniela Ferrari intitolata EDEN, dedicata all’opera di Luciano Zanoni e Ivan Zanoni. Due generazioni di scultori, quelle di Zanoni padre e Zanoni figlio, vocate all’arte plastica più ancestrale, quella del ferro battuto nel calore arroventato della fucina.
Se
Luciano Zanoni sa forgiare l’accartocciarsi delle foglie, l’affacciarsi delle castagne dal guscio acuminato dei ricci o lo schiudersi dei petali, e ancora sa fissare nell’immobilità del metallo la grazia dei viticci e le forme sontuose dei frutti, per sottrarre il mondo vegetale alla caducità, Zanoni figlio arresta nel ferro il battito d’ali di una farfalla e l’incedere di un animale selvatico, o cerca nella sintesi formale di restituire il portamento altero proprio di un insetto nel muoversi leggero delle spighe nel vento. Lo spazio di
Maso Spilzi ancora conserva nella sua architettura il ricordo di un antico passato nel quale il tempo procedeva più lento in sintonia con il ritmo delle stagioni alle quali la vita dell’uomo si affidava.
Con l’allestimento delle sculture di Luciano e Ivan Zanoni quello stesso spazio proietterà il visitatore in una dimensione ancora più lontana, popolata di una vita animale e vegetale immobile che evocherà il tempo lontanissimo di un Eden immaginato, luogo dove si credeva fosse il paradiso terrestre, denso di simbologie e riferimenti alla cultura antica, quella delle origini più remote, da cui l’uomo ha tratto infinite narrazioni, di natura mitica, religiosa e fiabesca, per raccontare se stesso e il senso della propria presenza nel mondo. Il Giardino dell’Eden degli Zanoni si animerà di alberi dai frutti rigogliosi, carichi di mele, pere o uva, dove farfalle delicate placheranno il loro volo appoggiandosi sui canneti, oppure piccoli animali troveranno rifugio fra i girasoli o all’ombra di una magnolia in fiore.
Il visitatore potrà osservare quella natura color antracite prendere vita nella percezione, mentre percorrerà con lo sguardo le forme immobili delle loro
sculture dall’anima metallica dove la figura umana non ha dimensione.
Un’ospite illustre arricchisce la mostra come una pietra preziosa che si incastona perfettamente nello spazio ferreo ideato da Luciano e Ivan Zanoni.