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Concluse le attività estive al Museo Ladino di Fassa

Le iniziative proseguono all'Istituto Culturale Ladino

Moena (Trento) - L’estate è appena conclusa e al Museo Ladino di Fassa si tirano le somme delle proposte rivolte a ospiti e locali. Sono tre i laboratori che sono stati offerti in modo regolare ogni settimana: Giramuseo, per famiglie con bambini, la classica visita guidata del martedì alla sede centrale e un laboratorio speciale presso la mostra di Moena, che ha fatto conoscere la Grande Guerra in valle alle giovani generazioni.

Nel complesso le proposte estive hanno coinvolto più di 1.000 utenti che hanno partecipato, tra le varie attività, alla visita guidata del Museo, un viaggio nel tempo del popolo ladino dalle origini ai giorni nostri, passando per rituali, credenze, mutamenti storici, attività primarie e di trasformazione del prodotto ed artigianali e descrizione del sistema sociale.
Il Museo Ladino sarà aperto con orario autunnale fino all’11 ottobre (dalla domenica al venerdì, dalle 15 alle 19 sabato chiuso), rimarrà invece chiuso al pubblico durante il prossimo inverno, per poter completare una serie di lavori di adeguamento antincendio, i quali interesseranno sia il magazzino che una parte delle sale espositive. Il lavoro naturalmente non si fermerà, quindi saranno portate avanti la didattica, traslocata per l’occasione nella Sala Grande della sede dell’Istituto Culturale Ladino e le attività amministrativa, editoriale ed etnografica.

“Giramuseo” e “Caccia alla traccia” si sono rivolte a famiglie e ragazzi, rispettivamente per una visita del percorso di etnogenesi dei Ladini nella sede centrale e per la visita alla mostra “1914-1918 "La Gran Vera - La Grande Guerra: Galizia, Dolomiti” nella sua sede di Moena, pensata in modalità di ‘caccia all’indizio’ e adatta alla giovane età dei partecipanti, dagli 8 ai 13 anni.
Numerose altre attività si sono alternate a completamento dell’offerta principale. Prosegue la collaborazione con Inout, cooperativa sociale locale che si propone di esaltare i talenti e le idee dei giovani del territorio, in un contesto di sostenibilità ambientale e di valorizzazione della lingua e della cultura ladine.
La collaborazione con i giovani di Inout ha portato, infatti, diversi gruppi di ragazzi del posto dell’età 6-10 anni a visitare una parte delle sezioni sul territorio, nello specifico L Malghier – La Caseificazione, L Stont – Il Casino di Bersaglio e L Segat – La Silvicoltura, per proseguire nel cammino di conoscenza della propria cultura. I ragazzi più grandi hanno partecipato invece ad una gita in bicicletta lungo la pista ciclabile di valle, con visita alternata delle sezioni del Casino di Bersaglio a Campitello e della Silvicoltura presso la segheria di Pozza di Fassa. Tutti questi percorsi sono stati svolti in lingua ladina e hanno coinvolto circa 190 ragazzi assieme a 23 animatori.
Non sono mancati laboratori, collaborazioni con altri enti e con gli accompagnatori di media montagna, visite guidate personalizzate di vario tipo per gruppi italiani ed esteri. Il laboratorio “Toldi Lab” si è svolto in collaborazione con Kreides Studiolo di Katiuscia Rasom e Ecosisters di Ziano con Tatiana. Si tratta di un laboratorio misto di teatro e lavorazione della creta, che ha coinvolto i bambini da 6 a 10 anni nella conoscenza dei Toldi, simpatici ed intraprendenti personaggi che vivono nei boschi di Fassa, e nella realizzazione del loro Toldo personalizzato usando creta locale.
Il concerto del coro femminile bulgaro Kitka ha invece riempito di poderose e melodiche voci la Sala Grana dell’Istituto Culturale Ladino il 14 luglio, tappa fassana della rassegna internazionale di musiche popolari organizzata dal Mets di S. Michele all’Adige. Emozionanti ed interessanti sono state le visite guidate per i gruppi di centri anziani, casa di riposo di Fassa e della Lega del Filo d’Oro. “Inclusività significa soprattutto sentirsi accolti ed appartenenti ad una società, in modo da godere pienamente di tutti i diritti e le opportunità che questa appartenenza comporta”. Per la prima volta i Servizi Educativi del Museo Ladino hanno organizzato una tipologia di visita guidata che coinvolge più sensi. Oltre che vista e udito si sono utilizzati anche tatto e olfatto, per permettere a persone ipovedenti ed ipoacusiche di percepire l’offerta espositiva museale.
La mostra “Franz Dantone. Fotografo delle Dolomiti” ha arricchito la sala Heilmann del Museo dal 7 giugno al 19 agosto. Le sue immagini furono le prime a rappresentare la sublime bellezza del paesaggio dolomitico, contribuendo alla creazione di un immaginario collettivo determinante per l’iscrizione delle Dolomiti nella Lista del Patrimonio Mondiale.
Ultimo aggiornamento: 26/09/2024 16:19:50
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