Cles (Trento) - Ci sono strutture ospedaliere con criticità, tra cui i punti nascita di Cles e Cavalese, oltre all'assistenza medica nel carcere di Spini. La carenza di personale medico ha portato in questi giorni l'Azienda provinciale per i servizi sanitari a bandire una selezione che offre un compenso aggiuntivo di 90 euro all'ora ai medici interni disposti a lavorare in alcune delle "aree critiche".
L'introduzione del gettone di presenza per i medici interni rappresenta un passo importante verso la stabilizzazione dei servizi sanitari nelle aree montane.
Giuseppe Varagone, segretario generale della UIL FPL Sanità del Trentino, commenta: "La situazione in Trentino riflette una tendenza più generale a livello nazionale e internazionale, ovvero la difficoltà nel reclutare e trattenere personale medico, soprattutto nelle zone periferiche o in settori considerati meno attrattivi. I tagli ai budget destinati alla sanità potrebbero aver reso le condizioni lavorative meno attraenti e i salari meno competitivi. Inoltre, l'assenza di incentivi economici o di carriera potrebbe scoraggiare i giovani medici dallo scegliere specializzazioni come ginecologia e ostetricia o dal lavorare in zone remote. Offrire borse di studio, agevolazioni economiche e percorsi di carriera specifici potrebbe attrarre i giovani medici nelle zone montane.
"La minaccia di chiusura dei punti nascita di Cles e Cavalese pone interrogativi sulla sostenibilità dell'assistenza sanitaria nelle zone montane e sulle scelte politiche in materia di organizzazione territoriale dei servizi - conclude Giuseppe Varagone - Ci sono una serie di interrogativi complessi che richiedono un'analisi approfondita e un confronto aperto tra tutti gli attori coinvolti. È fondamentale trovare soluzioni sostenibili e durature per garantire l'accesso alle cure a tutti i cittadini, anche in zone remote".
Ultimo aggiornamento:
10/01/2025 07:36:36