Trento - Il
Tribunale regionale di giustizia amministrativa di
Trento ha
respinto il ricorso degli Ordini professionali che chiedevano di applicare integralmente la normativa dell’
equo compenso nella gara per la progettazione del
Nuovo ospedale del
Trentino, bando aggiudicato nel febbraio scorso ad una cordata formata da operatori italiani, spagnoli e da due studi trentini. Come emerge dalla sentenza pubblicata oggi i giudici hanno ritenuto, anche in conformità con il recente orientamento del
Consiglio di Stato, come il
Codice degli appalti e
contratti pubblici costituisca una disciplina “
compiuta e autosufficiente in materia di corrispettivi” (in cui sono da includere i compensi dei professionisti) rispetto alle previsioni della legge sull’equo compenso, normativa quest’ultima che pertanto non può trovare diretta applicazione nelle gare come quella in questione.

Il Trga ha inoltre precisato che nel caso concreto non trova applicazione il correttivo del Codice appalti (che consente ribassi fino al 35% delle offerte), in quanto si tratta di una normativa intervenuta successivamente alla procedura di gara.
Per il presidente della Provincia autonoma di Trento
Maurizio Fugatti “
la sentenza del Tar rappresenta un’ulteriore conferma della correttezza dell’operato dell’Amministrazione provinciale nelle procedure per assegnare il progetto di questa infrastruttura strategica, da tempo attesa dalla comunità trentina”. “Sottolineo inoltre - prosegue il presidente - come nel bando siano stati inclusi tutti gli elementi per garantire la massima qualità nella fase di elaborazione tecnica. La nostra priorità resta quella di procedere verso la realizzazione concreta del nuovo Polo, in un’area che si sta attrezzando anche dal punto di vista dell’infrastrutturazione del territorio e della mobilità”.
LA POSIZIONE DEGLI ORDINI PROFESSIONALI
Considerazioni a seguito della sentenza n. 59/2025 del TRGA Trento
Alla luce della sentenza n. 59/2025 del TRGA Trento, pubblicata oggi, con cui il Tribunale Amministrativo ha deciso il rigetto nel merito del ricorso presentato dagli Ordini professionali avverso gli atti della procedura di gara bandita dalla P.A.T. in relazione agli incarichi tecnici per il Polo Ospedaliero Universitario del Trentino, accettando ovviamente quanto stabilito dal giudice, riteniamo indispensabile evidenziare alcuni aspetti.
Nel momento in cui si è assunta la decisione di impugnare la gara, in assenza di chiarimenti da parte del legislatore nazionale sull’applicabilità della legge 49/2023 in materia di equo compenso alle procedure di affidamento disciplinate dal Codice dei Contratti, era necessario
Ricordiamo, in particolare, le sentenze T.A.R. Veneto, Sez. III, 3 aprile 2024, n. 632, T.A.R. Lazio, Roma, Sez. V ter, 30 aprile 2024, n. 8580 e T.R.G.A. Sez. Bolzano, 9 ottobre 2024, n. 230 e 231, in cui si sosteneva che la legge sull’equo compenso, come norma imperativa da ritenersi applicabile alle procedure ad evidenza pubblica, impedisse una disciplina di gara contra legem.
Nell’odierna sentenza il Tribunale respinge il ricorso sulla base delle argomentazioni nel frattempo enunciate dal Consiglio di Stato nell’esercizio della funzione nomofilattica propria del Giudice di appello, con le sentenze Sez. III, 27 gennaio 2025, n. 594, e Sez.
V, 3 febbraio 2025, n. 844.
Segnaliamo che proprio in considerazione di questa situazione, stante, cioè, la non univocità di orientamenti giurisprudenziali sui punti controversi, nonostante l’esito della lite, il TRGA Trento ha deciso per l’integrale compensazione delle spese di giudizio tra le parti.
Non possiamo tralasciare la circostanza che le stesse difficoltà interpretative che hanno dato origine al nostro ricorso hanno portato anche ad un intervento da parte del legislatore nazionale, che nel c.d. Decreto Correttivo (Decreto Legislativo 31 dicembre 2024, n. 209 “Disposizioni integrative e correttive al codice dei contratti pubblici”), a tutela del principio dell’equo compenso, ha imposto dei limiti massimi ai ribassi, sia in sede di gara sia nell’ipotesi di affidamenti diretti.
Abbiamo apprezzato la solerzia con cui l’Amministrazione provinciale, in questo frangente, si è espressa, con apposita circolare, nel rilevare come le modifiche introdotte con il Correttivo fossero da ritenersi immediatamente applicabili anche sul nostro territorio. Un’apertura in tal senso si era già, peraltro, verificata in relazione alla procedura di gara relativa alle prestazioni tecniche per la viabilità del Polo Ospedaliero, modificata nel mese di dicembre 2024 facendo riferimento alla previsione di una quota parte ribassabile del base di gara pari al 35%, come da indicazioni del Correttivo che, in quel momento, era ancora in fase di emanazione. Si sarebbe auspicato un analogo atteggiamento anche per la procedura da noi impugnata, evitando l’insorgere stesso della controversia e a vantaggio di tutti.
Non si pone in dubbio che l’incarico in questione, ora affidato, sarà reso con la massima professionalità necessaria per un’opera di tale rilevanza per il nostro territorio, nel pieno rispetto degli obblighi contrattuali così come della deontologia professionale, ma senza con ciò voler essere tacciati di pessimismo, temiamo che un ribasso di tale entità, non possa essere privo di conseguenze sotto il diverso profilo qualitativo.
A nostro avviso, il rischio di accettare un ribasso del 50%, pur se ritenuto conforme alla legge dal TRGA, (ricordiamo che l’aggiudicazione finale è stata assegnata ad un concorrente che ha proposto il 48% di ribasso nell’offerta economica), è che venga compromessa la possibilità che i progettisti facciano scelte progettuali innovative, perché saranno costretti ad operare in un’ottica di massima efficienza, a tutela dell’economicità dell’incarico assunto, che difficilmente potrà consentire di dedicare tempo ulteriore allo studio di soluzioni e proposte alternative orientate ai massimi livelli di qualità. Questo limiterà quindi il valore che tali scelte potrebbero rappresentare per un’opera strategica come il nuovo Ospedale del Trentino, che dovrebbe essere e dovrà essere, nell’interesse della collettività, null’altro e niente di meno che il miglior ospedale realizzabile con le risorse disponibili.
Il Governo è dovuto intervenire dichiarando che, per opere di questo tipo, ribassi che coinvolgano più del 35% degli importi posti a base di gara, non rappresentano correttamente l’applicazione di un compenso equo. Speriamo di essere in errore e che i nostri timori vengano disattesi", i presidenti degli Ordini e Collegi tecnici della Provincia di Trento.