Madonna di Campiglio (Trento) - In attesa dell’apertura della stagione sciistica, prosegue l’attività di controllo dei carabinieri della Stazione di
Madonna di Campiglio su alberghi e residence della famosa frazione turistica, i cui proprietari approfittano di tale periodo per effettuare lavori di
ristrutturazione alle proprie strutture ricettive.
I militari dell’Arma hanno
denunciato alla
Procura della Repubblica di Trento un trentenne lombardo, titolare di una impresa edile, perché ritenuto responsabile del reato di
“Attività di gestione dei rifiuti non autorizzata”.
L’indagine è nata a seguito di un controllo ad un cantiere edile che stava effettuando lavori di ristrutturazione presso un immobile sito in una frazione di
Pinzolo. Dopo aver identificati tutti i presenti, visto che i lavori erano oramai in fase conclusiva, i carabinieri della Stazione di Madonna di Campiglio si sono domandati come avesse fatto la ditta a smaltire i rifiuti prodotti fino a quel momento (costituiti da materiale di risulta vario quale vecchi calcinacci, mattonelle, sanitari), perché, dalla documentazione fornita in sede di ispezione, non emergeva nulla al riguardo. Ecco quindi che veniva interessato personale specializzato del
Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Brescia il quale accertava che la ditta edile, non solo non era in grado di esibire alcun formulario che dimostrasse lo smaltimento dei rifiuti a norma di legge, ma non era nemmeno iscritta all’”
Albo gestori Ambientali per il trasporto dei rifiuti” e quindi non poteva nemmeno aver trasportato tale materiale di risulta presso la propria sede, in attesa di un successivo smaltimento. Peraltro, qualche giorno dopo il controllo, grazie alla preziosa segnalazione di alcuni cittadini, i Carabinieri della Stazione di Madonna di Campiglio riuscivano anche ad individuare il terreno all’interno del quale erano stati indebitamente scaricati tali rifiuti, superficie che, a seguito dell’attività investigativa dell’Arma, è stata adesso completamente bonificata. Per tali ragioni, l’imprenditore è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Trento per il reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata, con facoltà, in un’ottica di celere definizione dei procedimenti per questi tipi di illeciti, di estinguere il reato mediante il pagamento di una sanzione amministrativa pari 6.500 euro, oltre al ripristino dello stato dei luoghi.