Trento - Il Consiglio delle autonomie locali ha approvato all’unanimità il Protocollo di finanza locale per l'anno 2025 e dato mandato al presidente Paride Gianmoena di firmare il documento con la Provincia. L’incontro fa seguito al confronto della scorsa settimana, quando il Presidente del Cal, Paride Gianmoena e l’Assessora provinciale agli Enti locali, Giulia Zanotelli, avevano illustrato la bozza di protocollo che, nella sua impostazione, recepiva una serie di osservazioni degli Enti locali. Il documento, ha precisato oggi Gianmoena, è il frutto di un dialogo costante tra gli Enti locali e la Provincia. “Un documento condiviso - ha detto Gianmoena - che accoglie alcune osservazioni inviate alla Provincia a integrazione di quanto già proposto”.
A illustrare le modifiche, rispetto alla proposta iniziale, è stata l’Assessora Zanotelli. Esse riguardano diversi aspetti, e in particolare i criteri di riparto del Fondo perequativo che verranno riesaminati, ha assicurato l’Assessora Zanotelli, da un apposito tavolo tecnico entro il mese di marzo 2025. In merito agli stanziamenti per i servizi socioeducativi per la prima infanzia, viene assunto dalla Provincia l’impegno ad esaminare l’effettivo impatto del contratto integrativo provinciale dei dipendenti delle cooperative sociali sugli equilibri dei contratti in essere, al fine di aggiornare eventualmente, e compatibilmente con gli equilibri di bilancio, gli stanziamenti già apprestati dall’assestamento di bilancio. Ancora, in merito alle risorse per la polizia locale, è stato convenuto che, a valle della revisione organizzativa del servizio già prevista in accordo tra le parti, sarà valutata l’adeguatezza dell’attuale stanziamento, al fine di valorizzare nuove proposte da parte di comuni che oggi non ne beneficiano. In merito alle risorse per il welfare, viene sancito l’impegno a riconsiderare – attraverso un tavolo tecnico bilaterale – i criteri di riparto del fondo socioassistenziale delle Comunità e del Comune di Trento In merito al servizio di trasporto pubblico urbano, recependo in particolare le osservazioni dei comuni di Trento e del Roveretano, è stato assunto dalla Provincia l’impegno a verificare l’adeguatezza degli attuali stanziamenti, tenuto conto dell’andamento dei ricavi e dei costi del servizio.
Proprio sul tema dei costi del trasporto pubblico si sono concentrati i primi interventi dei Sindaci. In particolare, sono intervenuti il Sindaco di Mori, Stefano Barozzi e la Sindaca di Rovereto, Giulia Robol, che hanno sottolineato una situazione di sofferenza dell’equilibrio economico del servizio, dovuto al calo dei volumi dei passeggeri, non ancora paragonabili al pre-Covid e che, di conseguenza, si riflettono negativamente sulla entrate del servizio. Il Sindaco di Mezzana, Giacomo Redolfi, ha chiesto una riflessione generale sui fabbisogni dei Comuni turistici alle prese con problemi non indifferenti nella gestione del trasporto turistico. Il tutto considerato che la sola Val di Sole eroga un servizio che, annualmente, prevede 500mila passeggeri, per un costo di 1 milione e 400 euro annui. Importo che ricade in buona parte sui bilanci comunali.
Il Sindaco di Pergine, Roberto Oss Emer, ha sollevato nuovamente la questione della copertura dei costi per gli aumenti contrattuali del personale di Asif, l’agenzia speciale che gestisce nidi comunali, scuole materne, centro giovani e politiche famigliari. Il Procurador del Comun General de Fascia, Giuseppe Detomas, ha chiesto e ottenuto l’inserimento in protocollo di una previsione che riconosce al Comun General specifiche risorse per la gestione delle attività culturali, alla luce dell’avvenuto trasferimento all’Ente di tali funzioni per quanto riguarda il territorio ladino.
Nel Protocollo di finanza locale per la spesa corrente di Comuni e Comunità sono previsti quasi 500 milioni, risorse in linea con gli anni precedenti. Sul fronte degli investimenti il Protocollo concretizza le richieste degli Enti locali che chiedevano la possibilità di una programmazione su uno spazio temporale più ampio, destinando risorse su base triennale per 140 milioni di euro, mentre per il 2025 sono 15 i milioni per la manutenzione degli acquedotti e 30 quelli per l’edilizia scolastica. Altri 15 milioni di euro sono stati destinati per il Fondo di riserva. E, in merito, a dicembre la Giunta varerà un provvedimento che consentirà di semplificare le procedure e di conseguenza un pronto utilizzo del Fondo.
Rispetto alle risorse di parte corrente, si conferma la quota integrativa del fondo perequativo, in complessivi 20 milioni di Eirp, con i medesimi criteri di riparto individuati nel paragrafo 2.4 del Protocollo d’intesa in materia di finanza locale per il 2024. Come precisato dall’Assessora Zanotelli c’è l’impegno a rivedere i criteri di riparto dell’intero fondo.
Il Presidente del Consiglio delle autonomie locali, Paride Gianmoena, ha proseguito i lavori introducendo la proposta di deliberazione della Giunta provinciale, votata favorevolmente sul Regolamento di attuazione della legge provinciale 11 dicembre 2020, n. 14 in materia di ricerca e concessioni minerarie per la disciplina del canone di concessione e dei procedimenti relativi ai permessi di ricerca e alle concessioni La normativa, approvata nel 2020, infatti, riforma la materia, adeguandola ai principi di tutela della concorrenza in relazione alle procedure di prima assegnazione della concessione (ed alla fase prodromica della ricerca mineraria), oltre che di riassegnazione a seguito della scadenza. Viene pertanto disciplinata, prima in legge, e oggi anche in regolamento, la corrispondente procedura ad evidenza pubblica.
Il provvedimento è stato votato favorevolmente dal Cal. Gianmoena ha precisato che la delibera disciplina in larga parte un procedimento di competenza provinciale, e fa salva l’attuale regolazione dei canoni (per i quali vi è interesse anche dei comuni territorialmente competenti, a cui è devoluto l’80% degli introiti per canoni variabili), inserendo, anzi, una salvaguardia positiva attraverso la previsione di un canone annuale minimo.
In Trentino, la disciplina si applica attualmente ad una sola cava attiva di dolomite (Cava Dosseni nel comune di Roveré della Luna), ed al settore delle acque minerali ad uso imbottigliamento (non termale) per il quale attive concessioni nei comuni di Peio, Pinzolo-Carisolo-Giustino, Levico Terme, Roncegno Terme e Canazei.
Il terzo punto trattato ha visto il Cal impegnato sulla proposta di deliberazione della Giunta provinciale concernente 'Legge provinciale 24 ottobre 2006, n. 7 'Disciplina dell'attività di cava' - art. 12.1: modifica della deliberazione n. 216 del 16 febbraio 2018 avente ad oggetto 'Aggiudicazione delle concessioni di cave di porfido: determinazione dei parametri e dei criteri di valutazione dell'offerta ed approvazione dello schema di bando. Anche questa delibera ha ricevuto il voto favorevole del Cal. A illustrare il documento, approvato oggi dall’assemblea del Cal è stato sempre il Presidente Paride Gianmoena, oltre al Sindaco di Giovo, Vittorio Stonfer, che ha ripercorso l’ampio iter di consultazioni approfondito con i Comuni interessati (e con Sogeca), oltre che con ASUC e imprese, da cui ha tratto origine il provvedimento. A valle di tale percorso, la PAT ha accolto tutte le osservazioni dei Comuni. In sintesi, il provvedimento interviene in vista delle imminenti procedure di affidamento per i nuovi macro-lotti. Vengono aggiornate le prescrizioni della Giunta Provinciale per garantire una valutazione dell’offerta tecnica meno discrezionale e più omogenea da parte dei soggetti concedenti. Vengono rivisti i criteri qualitativi ed economici, prevedendo che al criterio del prezzo possano essere assegnati non più di 30/100 punti, e che all’offerta tecnica vadano attribuiti almeno 70 punti su 100 (mentre prima era i valori erano rispettivamente 40 e 60). Riformula, inoltre, la portata della clausola sociale, obbligando il vincitore ad assicurare l’assunzione dei dipendenti dei concessionari uscenti, con riconoscimento delle anzianità maturate, ferma restando la facoltà di armonizzare l’organizzazione del lavoro con le esigenze organizzative dell’aggiudicatario, previo confronto sindacale. Infine, aggiorna il bando tipo alle sopravvenute modifiche normative, anche rispetto alla disciplina dei contratti pubblici.
“La sottoscrizione del Protocollo è un risultato che rappresenta un segno concreto della vicinanza della Provincia ai territori, e che raccoglie alcune istanze che proprio le comunità hanno posto alla nostra attenzione - il commento dell’assessora Zanotelli -. Con queste risorse i comuni trentini potranno pianificare interventi e servizi a favore della comunità, dalla cura del territorio ai servizi per le famiglie”.
Il Protocollo di finanza locale 2025 prevede quasi 500 milioni di euro per la spesa corrente di Comuni e Comunità, circa 200 milioni per gli investimenti delle amministrazioni.
Tra le voci principali si evidenziano: 140 milioni di budget triennale 2025/2027 per investimenti comunali; 45 milioni per il Fondo investimenti rilevanza provinciale (15 milioni per manutenzione acquedotti, 30 milioni per l'edilizia scolastica); 15 milioni Fondo di Riserva; 120,5 milioni di euro per il Fondo perequativo/solidarietà.