Riva del Garda (Trento) - Grande festa questa questa mattina alla
Residenza Il Molino a
Dro, per il neo centenario
Renzo Calliari. A far gli auguri anche l'Amministrazione comunale di
Riva del Garda nella persona del
vicesindaco Silvia Betta.
Nato a
Riva del Garda il giorno della Vigilia del
1924,
Renzo Calliari è un personaggio molto noto e amato, profondamente legato alla musica e alla sua città, conosciuto soprattutto per la lunghissima militanza nel
Corpo bandistico cittadino (più di ottant'anni) e per aver fatto rinascere e dato anima alla banda della Valletta dei liberi falchi di Campi. Ma è stato anche presente in tantissime iniziative sociali e culturali, in iniziative ed eventi musicali, alla Sat e all'oratorio.
Presente e in buona salute, un sorriso magnetico e tanta energia,
Renzo Calliari, il suo inseparabile sax sempre con sé, ha accolto con gioia il vicesindaco Betta, contento della sua presenza e dell'omaggio, una targa ricordo accompagnata a un biglietto di auguri firmato dal sindaco Cristina Santi. Ha quindi preso parte alla festa, invitati speciali il figlio Nicola, insegnante di musica e direttore di coro, e i pastori della banda, formazione in costume tradizionale diretta dal Mo. Mario Lutterotti.
"Per la nostra città e per la musica Renzo è una figura di riferimento - ha detto il
vicesindaco Betta -
e l'amministrazione non poteva, oggi, non esserci.
Una persona che ha dato tanto alla musica e al prossimo, un uomo solare e pieno di energia positiva, un orgoglio per tutti noi, al quale ci lega tanto affetto e tanta riconoscenza". Presente anche l'amministrazione comunale di Dro, rappresentata dall'assessore alla cultura Ginetta Santoni. Dopo aver ascoltato alcuni brani della banda, a grande richiesta Renzo si è esibito con il suo sax, quindi ha diretto a sua volta la banda nell'esecuzione di altri pezzi musicali.
Il figlio Nicola ha raccontato brevemente la lunga e intensa vita del padre: dai primi passi, undicenne, nella banda dei marinaretti col Mo. Bonometti, alla lunga parentesi della guerra, alle mille difficoltà del dopoguerra. "Ha fatto per lungo tempo il postino - ha raccontato - e con una bicicletta con le ruote di legno percorreva di buon fiato tutto il territorio comunale fino alle estremità montane di Campi e Pregasina. Quindi ha ripreso a suonare, di nascosto dal direttore dell'ufficio postale, che gli aveva espresso la sua contrarietà. Negli anni Sessanta con l'avvento delle orchestrine ha suonato non solo nell'Alto Garda ma anche a Rovereto e a Trento, iniziando a militare nella banda cittadina con il Mo. Giuliani. Negli anni Ottanta, cinque giorni su sette era a Campi, dove il provveditore gli aveva dato il benestare per aprire una scuola di musica, e dove sviluppò l'idea di far rinasce la banda della Valletta dei liberi falchi. Fino agli anni Novanta ha alternato la musica leggera e il pop con la musica bandistica, ma si è dato soprattutto alla benemerita banda di Riva, che credo abbia onorato con la sua passione e la sua dedizione".
Quindi Renzo, invitato a parlare, ha salutato i presenti e ha raccontato dell'importanza, nella sua vita, della musica, e della grande felicità che gli ha dato, in particolare per la gioia che riusciva a regalare agli amici e al pubblico.