Trento -
Roberto Vecchioni, il “
professore” della canzone italiana, ha chiuso domenica scorsa, come meglio non si sarebbe potuto, la
29esima edizione di un Festival nel cui DNA la musica è un tutt’uno con la natura, con la montagna. E già si pensa al futuro, al “trentesimo”.
Ogni anno la promessa è quella di portare sui prati di montagna, ai piedi delle vette e dei ghiacciai, nelle foreste secolari e dentro scenari maestosi, dove le note si armonizzano ai suoni della natura, al silenzio, ai suoni del vento, straordinari musicisti della scena internazionale. La 29esima edizione del Festival I Suoni delle Dolomiti si è conclusa domenica 29 settembre in Val Duròn tra gli applausi di migliaia di persone rivolti a Roberto Vecchioni. Queste persone hanno fatto proprio lo spirito di questa manifestazione: hanno condiviso passi e sentieri, si sono immersi in questi ambienti delicati con rispetto e stupore, uniti dalla passione per la natura e per la musica. Tra il 28 agosto e il 29 settembre il Festival ha proposto 17 concerti in quota e 1 Trekking tra musica e letteratura nelle Pale di San Martino. Un dato stimato delle presenze complessive ai concerti le quantifica in circa 16 mila spettatori. Ogni appuntamento è stato reso possibile grazie al coinvolgimento di un consistente numero di persone (circa 150) impiegate nella logistica, a presidio della viabilità, Vigili del Fuoco, personale delle funivie, forze dell’ordine (Carabinieri e Polizia), custodi e personale dei Parchi, operai comunali, oltre al personale addetto alla sicurezza e al presidio dei luoghi. 137 gli operatori del Soccorso Alpino e della Croce Rossa coinvolti.
Particolare attenzione è stata dedicata al tema dell’accessibilità grazie a 4 eventi resi fruibili da pubblici con disabilità motoria e uditiva. In particolare, le persone con disabilità motoria hanno potuto avvalersi di servizi di accompagnamento dalle aree parcheggio ai luoghi dei concerti con personale dedicato e mezzi di trasporto sostenibili e inclusivi. Le persone con disabilità uditiva hanno potuto vivere un’esperienza sensoriale unica grazie ai Subpac, zaini tecnologici che, indossati sul corpo, tramite un sistema audio tattile, vibrando al ritmo della musica, trasferiscono la risposta alle basse frequenze direttamente al corpo.
Il “Popolo dei Suoni” sempre più “social”
La performance dei canali social del Festival (Facebook e Instagram) è ancora in corso ma, a oggi, i contenuti postati complessivamente sugli account sono stati visti 32 milioni di volte da più di 23 milioni di utenti. Ampio respiro è stato dato a tematiche “forti” del Festival, quali l'accessibilità (per cui sono stati fatti dei lanci verticali) oppure la sostenibilità (promozione del carpooling per raggiungere i concerti).