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Rovereto, crisi alla Dana e Marangoni Meccanica

La solidarietà della rappresentanza Filctem Cgil di Essilor Luxottica

Rovereto (Trento) - In un momento già complesso per il panorama industriale italiano, oltre 950 dipendenti delle fabbriche Dana di Arco e Rovereto si trovano ad affrontare un futuro incerto. La multinazionale statunitense Dana Incorporated ha infatti annunciato la vendita degli stabilimenti italiani, una decisione che getta un’ombra di preoccupazione sui lavoratori e sulle loro famiglie. Un quadro che diventa ancora più grave con la decisione, recentemente confermata, di delocalizzare in Messico parte della produzione dello stabilimento roveretano. Scelta che rischia di creare un numero elevato di esuberi e anche di dare il via a una vera e propria dismissione degli investimenti in Trentino, con ricadute significative anche sull’indotto. A questa situazione si aggiunge la difficile congiuntura vissuta dai dipendenti della Marangoni Meccanica , altra realtà industriale trentina, attualmente in cassa integrazione e con annunci di esuberi.

Scelte che ricadono inevitabilmente sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori e delle loro famiglie.
A loro va la piena solidarietà e vicinanza della componente della Filctem Cgil in Essilor Luxottica di Rovereto. “In questo momento di difficoltà, vogliamo ribadire la nostra vicinanza ai dipendenti della Dana e della Marangoni Meccanica. La solidarietà tra lavoratori è un valore fondamentale, soprattutto in situazioni come queste, dove il futuro appare incerto. La notizia della vendita degli stabilimenti Dana, così come le difficoltà della Marangoni Meccanica, rappresentano un duro colpo per il tessuto produttivo del Trentino, un territorio che ha sempre fatto dell’eccellenza industriale e della qualità del lavoro un punto di forza”, spiega Gabriele Manica componente della Rsu.

La Dana ha giustificato la decisione di vendere gli stabilimenti italiani come parte di una strategia di riorganizzazione aziendale. La situazione della Marangoni Meccanica aggiunge ulteriori preoccupazioni. “La cassa integrazione e gli esuberi annunciati sono segnali di una crisi che rischia di lasciare senza lavoro decine di famiglie, in un contesto economico già fragile come dimostra anche la crescita della cassa integrazione nel comparto industriale, segnale di una criticità diffusa che rischia di produrre effetti sull’intera economia locale. È necessario che le istituzioni, sia locali che nazionali, intervengano con urgenza per sostenere le aziende in difficoltà e tutelare i posti di Lavoro e dunque i redditi delle famiglie”.
Ultimo aggiornamento: 12/02/2025 19:19:22
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