Trento - Sotto la lente, oggi, in Sesta Commissione i fondi europei a gestione indiretta, FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), FSE+ (Fondo Sociale Europeo Plus) e la Politica Agricola Comune (PAC) con il FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale). A che punto siamo in Trentino? In Commissione sono state presentate, dall’Unità di missione strategica Umst pianificazione, Europa e Pnrr e dal Servizio Sviluppo Rurale della PAT, le analisi riconducibili agli obiettivi strategici della programmazione, al fine di offrire elementi sul contesto sociale, economico e ambientale del territorio, nel cui ambito vanno definite le strategie e gli interventi dei fondi europei 2021 – 2027.
In particolare è stato ricordato che le linee strategiche FESR e FSE+ 2021-2027 guardano a un Trentino più intelligente e competitivo, più verde, più sociale e inclusivo. Nove gli obiettivi specifici della PAC (competitività, riequilibrio della catena alimentare, azione sul cambiamento climatico, cura dell’ambiente, preservare la biodiversità, sostegno al rinnovamento generazionale, vitalità alle aree rurali, proteggere la qualità del cibo e della salute). Per quanto riguarda il FESR a disposizione per il territorio ci sono complessivamente 181 milioni euro. Il riepilogo dell’avanzamento finanziario al 31 dicembre 2024 vede un importo programmato di 112 milioni; impegni per 64 milioni e pagamenti per 64 milioni di euro. Per il FSE+ c’è una dotazione complessiva pari a poco meno di 160 milioni di euro; il riepilogo dell’avanzamento finanziario al 31 dicembre 2024 vede un importo programmato pari a 97 milioni di euro; impegni pari a 40 milioni di euro e pagamenti per 19 milioni di euro. Il Piano strategico PAC prevede a livello nazionale, nel complesso, 173 interventi e risorse finanziarie per quasi 37 miliardi di euro complessivi per il periodo 2023-2027.
In totale, l’Italia ha a disposizione 74 miliardi di euro tra FESR , FSE plus, ai quali si aggiunge circa 1 miliardo di euro di FEAMPA (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura), per un totale di 75 miliardi di euro composti per 42 miliardi da contributo UE e 32,357 nazionale. Va detto che per tutti i fondi previsti c’è una ripartizione di quote tra Unione Europea, Stato e Provincia e quest’ultima può sempre aggiungere finanziamenti. Per quanto riguarda FESR e FSE+ , quindi, l’importo finanziario è cosi ripartito: 40% UE, 42% Stato, 18% Provincia. Le percentuali di finanziamento per il settore agricolo arrivano per il 40,7% dal FEARS, il 41,51% dallo Stato, il 17,79% dalla PAT. Tra le note emerse, è stato ricordato che i finanziamenti non arrivano in un’unica trance, ma per step ogni tre anni. Entro fine anno sono ancora da spendere per FESR e FSE+ 25 milioni, pena la perdita del finanziamento. Ogni due mesi i dati finanziari vengono inviati alla UE. Gli approfondimenti dei membri della Commissione si sono concentrati sull’individuazione dei beneficiari che partecipano ai bandi o alle selezioni; i criteri assegnati e previsti per accedere ai contributi e quindi ai bandi; la comunicazione di accesso ai finanziamenti.
FESR -Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
Il FESR contribuisce a rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale dell'Unione. A disposizione per il Trentino ci sono complessivamente 181.028.550 euro, il FESR ed è suddiviso in 4 priorità, a loro volta suddivise in obiettivi specifici, che guardano a un Trentino: competitivo, in rete, sostenibile, dotato di assistenza tecnica finalizzata al raggiungimento delle priorità.
Tra gli obiettivi specifici sono da rilevare: gli investimenti per il supporto al trasferimento tecnologico e alle start up innovative; il potenziamento delle infrastrutture di ricerca e dei poli di specializzazione e innovazione; il sostegno alla competitività della PMI. Non tutti gli obiettivi sono già partiti, alcuni, pur con importi programmati, partiranno entro l’anno, come il sostegno allo sviluppo di competenze per la specializzazione intelligente (istruttoria delle domande in corso).
FSE+ - Fondo Sociale Europeo Plus
Il Fondo sociale europeo Plus (FSE+) è il principale strumento dell'Unione europea per investire nelle persone e sostenere l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali. Con un bilancio complessivo di 142,7 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, l'FSE+ fornisce un contributo importante alle politiche dell'UE in materia di occupazione, affari sociali, istruzione e competenze, comprese le riforme strutturali in questi settori. In Trentino, con 159,6 milioni di euro, l’FSE+ è suddiviso in 4 priorità, a loro volta suddivise in obiettivi specifici, che guardano: all’occupazione; all’istruzione e alla formazione; all’inclusione sociale; all’assistenza tecnica a supporto del raggiungimento delle priorità. Tra le priorità messe in evidenza quelle che riguardano l’occupazione (ricerca lavoro, assegnazione dei buoni servizio per la conciliazione richiesti da 7621 donne e 48 uomini); l’istruzione e la formazione con l’attivazione dei programmi di mobilità all’estero per gli studenti (importo impegnato di 5 milioni) o il servizio di certificazioni linguistiche (importo impegnato 165.834 euro). Per l’inclusione sociale, le priorità individuate partiranno entro l’anno.
FEASR Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale
IL FEASR rappresenta, insieme al FEAGA (Fondo Europeo Agricolo di Garanzia), uno dei due strumenti di finanziamento della Politica Agricola Comune (PAC) a sostegno della vitalità e della redditività economica delle zone rurali. A differenza di FESR e FSE+, che si muovono in un arco temporale di finanziamento 2021 – 2027, i piani strategici della PAC sono entrati in vigore nel 2023 e si concluderanno nel 2027, un tempo di lavoro minore e da qui, è stato fatto notare, alcune difficoltà di programmazione che si stanno recuperando. FEAGA e FEASR oggi rientrano in un unico documento di programmazione comune a livello nazionale, il che ha delineato una strategia nazionale per il settore agricolo, agroalimentare e forestale che non sempre ha agevolato tempi e procedure. Il FEAGA, che ha sempre avuto l'obiettivo di sostenere il reddito degli agricoltori, segue logiche proprie nell'ambito delle politiche comunitarie ed è un fondo completamente sovvenzionato da Bruxelles, ma gestito nella fase esecutiva dai singoli Stati membri. Il FEASR, che è un fondo con un tasso di cofinanziamento statale, ha l'obiettivo dello sviluppo del territorio mediante sostegni mirati a tutto il settore agricolo-forestale-rurale e tutto ciò che ad esso è fortemente connesso, segue norme europee che ne disciplinano il funzionamento ma è fortemente dipendente da decisioni territoriali regionali che ne modellano gli interventi e le dotazioni finanziarie a seconda delle esigenze. Tra fondi europei a gestione indiretta, o strutturali c’è anche il FEAMPA (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura. In questo caso la PAT è coinvolta solo per l’acquacoltura (produzione e trasformazione) con un budget assegnato di 1,312 milioni di quota comunitaria a cui se ne aggiungono altrettanti di quota nazionale (70% Stato 30% PAT ). Il contributo per gli investimenti è del 50% della spesa ammessa. Sono in fase di apertura i primi bandi da parte servizio Agricoltura. Tra i temi emersi: l’attenzione allo sfalcio e all’alpeggio; il vincolo dell’anno solare e non dell’anno agricolo; la formazione degli imprenditori agricoli; l’attuazione delle strategie di sviluppo locale.