Rovereto (Trento) - Massima attenzione del
Governo sulla vendita del
settore off-highway. Confermata la
delocalizzazione in
Messico di parte della produzione degli
stabilimenti trentini. Molte conferme e poche sorprese. Si potrebbe sintetizzare così l’incontro di oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy sul futuro degli stabilimenti Dana in Italia.
Presenti le sigle sindacali nazionali, le
RSU di tutti gli stabilimenti italiani di
Dana, le Regioni e la dirigenza italiana della multinazionale. Per il
Trentino erano presenti le Rsu degli stabilimenti di
Rovereto e
Arco e i segretari delle sigle sindacati territoriali. Scesi a
Roma da Trento anche l'
Assessore Spinelli e il direttore di Confindustria
Busato.
La
dirigenza della
Dana, convocata dal Ministero per fornire spiegazioni e chiarimenti sulle recenti decisioni della multinazionale, ha chiarito che la vendita della divisione off-highway (componenti per veicoli del settore agricolo e delle costruzioni) coinvolge tutti i 30 stabilimenti sparsi nel mondo, che occupano complessivamente 9500 dipendenti.
Tutte le quattro società italiane di proprietà della corporate americana, Dana Graziano, Dana Motion Systems Italia, Dana TM4 e la "trentina" Dana Italia, sono coinvolte nella vendita, che interesserà 11 dei 12 stabilimenti italiani dove lavorano 3800 dipendenti, dei quali circa 950 in provincia di Trento.
Se le rappresentanze sindacali hanno apprezzato le parole del Governo, che ha detto che la questione è di interesse nazionale, le preoccupazioni per gli scenari che potrebbero aprirsi con la vendita, anche alla luce del nuovo quadro politico internazionale, rimangono tutte.
La dirigenza della
Dana ha peraltro confermato e ufficializzato lo spostamento in Messico, da metà 2026, di circa il 30 per cento della produzione dello stabilimento di Rovereto. I sindacati hanno chiesto quali siano i motivi per i quali ad essere colpito dalla scelta di delocalizzare è proprio e soltanto, tra i 30 stabilimenti Dana nel mondo, lo stabilimento di
Rovereto, con un impatto pesante sul territorio provinciale, ottenendo risposte giudicate evasive e del tutto insoddisfacenti.
Anche l'assessore Spinelli ha espresso la preoccupazione che dopo tanti anni di un rapporto fecondo col territorio provinciale il Trentino possa essere considerato non più strategico per la multinazionale americana.
“Oggi non abbiamo avuto nessuna rassicurazione, ma solo la certezza che parte della produzione trentina verrà delocalizzata, senza alcun reale impegno a garantire l’occupazione”, hanno dichiarato a margine del confronto romano i sindacati trentini.
Intanto domani e lunedì i lavoratori degli stabilimenti di Arco e Rovereto si riuniranno in assemblea. Le rappresentanze sindacali degli stabilimenti Dana di Arco e Rovereto
Dana, Spinelli: “Massimo impegno per la continuità degli stabilimenti trentini”
“Confermiamo il massimo impegno come Provincia autonoma di Trento e Trentino Sviluppo per garantire la continuità produttiva e occupazionale degli stabilimenti trentini di Rovereto e Arco, interessati dalla procedura avviata da Dana. Continueremo a seguire con grande attenzione questa fase, rimanendo in stretto contatto anche con il ministero. Il nostro obiettivo è ora accompagnare eventuali acquirenti che intenderanno subentrare, per mantenere alto il livello di investimenti sul territorio e confermare la capacità dell’industria che per il Trentino è un asset strategico, sia in termini di produzione che di lavoro”. Così l’assessore provinciale allo sviluppo economico lavoro università e ricerca
Achille Spinelli che oggi ha partecipato assieme alla dirigente generale
Laura Pedron all’incontro di approfondimento sulle strategie industriali del
gruppo Dana convocato a Roma presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Alla presenza, tra gli altri, dei rappresentanti del ministero, dei sindacati, nonché del direttore di
Confindustria Trento Roberto Busato, l’azienda ha illustrato il piano di vendita del cosiddetto “Off-Highway business”: si tratta del ramo aziendale che produce tra l’altro componenti per macchinari per la movimentazione terra, l’agricoltura e l’edilizia. Un settore sul quale in Trentino sono specializzati i due stabilimenti di
Rovereto e
Arco.
L’incontro, nel quale ci sono state richieste di chiarimenti, seguite dalle risposte dell’azienda, si è concluso con la promessa di rimanere aggiornati sui prossimi sviluppi e in attesa di poter incontrare i potenziali interessati alla procedura di acquisizione.