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Trento, concessioni idroelettriche: via libera al disegno di legge Tonina, bocciato quello di Manica e Ferrari

Trento - La terza Commissione presieduta da Ivano Job ha completato nel pomeriggio di oggi l’esame dei disegni di legge 49 di Mario Tonina e 8 di Alessio Manica e Sara Ferrari, che intervengono in diversa misura a modifica della legge provinciale 6 marzo 1998, n. 4, in materia di energia e derivazioni idroelettriche. Approvato il primo con 3 astensioni e 4 voti favorevoli, respinto il secondo con 3 voti favorevoli e 4 contrari.


Poco prima delle 17 è iniziato l’esame dell’articolato del disegno di legge di Tonina, con i relativi emendamenti, già illustrati dall’assessore nel dettaglio nella fase di discussione generale. Per questo le norme sono passate senza alcuna discussione e in poco tempo il testo è stato licenziato con 3 astensioni e 4 voti favorevoli.


In dichiarazione di voto è intervenuto il consigliere Manica, che ha chiarito la volontà di astenersi, esprimendo apprezzamento gli emendamenti che hanno corretto sopratutto l’aspetto più complesso del maggior peso del prezzo nella fase di aggiudicazione. L’astensione significa anche che di qui all’aula ci si propone di apportare ulteriori emendamenti, ha aggiunto.


Il disegno di legge del consigliere Manica è stato respinto con 3 voti favorevoli e 4 contrari. Il consigliere ha ritirato l’emendamento annunciato, precisando che di qui all’aula si verificherà la percorribilità di una formulazione più accettabile.


IL CONFRONTO


Gli imprenditori: troppo peso attribuito al prezzo nell’aggiudicazione


Marco Segatta, Presidente dell’associazione artigiani ha premesso che questa proposta è importante per il mantenimento e lo sviluppo delle centrali idroelettriche e le ricadute per il mondo produttivo industriale, degli artigiani e della Cooperazione. Noi vogliamo rimarcare, il maggior peso attribuito all’aspetto del prezzo nell’aggiudicazione: questo esula dal nostro modo di concepire l’offerta più vantaggiosa perché se l’attenzione sarà esclusivamente sul prezzo ne verrà meno la qualità con una conseguente cattiva ricaduta sulle nostre imprese. L’assegnazione deve avere un ritorno positivo per le casse, ma anche per le imprese e nel momento in cui si faranno le gare si questo si deve tenere debito conto. Ad esempio, ha notato, il peso del prezzo in altre regioni come la Lombardia e il Piemonte è al quarto posto.
Il Presidente di Confindustria Fausto Manzana ha ribadito la necessità di non attribuire prevalenza agli elementi di carattere economico ed ha suggerito un atteggiamento più neutro nella formulazione dell’articolo che lo prevede. Alessandro Ceschi (Federazione Cooperative) ha detto di aver affidato l’esame del disegno di legge al consulente prof. Falcon, ma che non ci sono stati i tempi per produrre delle osservazioni, che ha garantito di voler condividere un documento con la Commissione entro il 20 marzo.
Gianni Bort (Presidente Confcommercio) ha condiviso quanto illustrato da Segatta e Manzana, aggiungendo alcune osservazioni affidate al consulente ing. Betti sull’articolo 6 laddove si definisce la tempistica per le procedure di assegnazione delle concessioni, secondo un criterio penalizzante. Confcommercio proporrebbe dunque una modifica di questa norma che faccia salvi possibili differenti utilizzi delle acque.
Lorenzo Ossanna (Patt) ha detto che l’aspetto evidenziato, il focus sull’offerta economicamente più vantaggiosa sia da analizzare in maniera più attenta perché l’osservazione è già emersa da più parti ed è condivisibile.
Alessio Manica (PD) ha notato che questa audizione conferma un tema centrale di questo disegno di legge, ovvero la prevalenza o meno del prezzo, un aspetto contestato dagli ambientalisti da un lato e dagli imprenditori dall’altro. Forse, ha suggerito, qualche giorno di riflessione in più sarebbe utile.


La discussione generale
Alessio Manica (PD) ha esordito con una considerazione di metodo su questo che è uno dei disegni di legge più importanti di questa legislatura: essere chiamati ad approvare un disegno di legge 10 minuti dopo la chiusura delle audizioni non è rispettoso della dignità del nostro ruolo di consiglieri, ha detto, perché impedisce un lavoro di emendamento. Questo sistema non fa che spostare il lavoro sull’aula con le dinamiche del tutto diverse che ciascuno deciderà di intraprendere. Rilevo con dispiacere che su pressione della Giunta la Commissione abbia adottato questa prassi, ha aggiunto: questa è una presa in giro, che lede la buona volontà comunicata inizialmente dall’assessore, che aveva detto che data l’importanza del tema si ricercava la più ampia condivisione da parte del Consiglio.
Arriviamo a questa discussione con un’accelerazione che non gioverà per niente alla discussione, ha aggiunto Lucia Coppola (Futura): non c’è stato il tempo per fare nessuna riflessione e questo qualche difficoltà indubbiamente la crea.


L’assessore Tonina disponibile ad ulteriori momenti di dialogo prima della discussione in aula
Dopo aver ascoltato gli interventi dei colleghi, l’assessore Mario Tonina ha confermato quanto già detto stamane, ovvero l’importanza del contenuto di questo disegno di legge e la necessità che ci sia una condivisione la più ampia possibile da parte del Consiglio provinciale. Spero, ha aggiunto rivolto ai colleghi, che da qui all’aula ci sia la possibilità di un ulteriore approfondimento ed anche, se i colleghi lo ritengono utile, do l’inedita disponibilità ad un confronto, per incrociare le vostre legittime richieste su temi tanto rilevanti. Tonina ha poi osservato che questo non è un disegno di legge improvvisato ed ha chiesto un atto di fiducia circa il modo operativo che la struttura e lui stesso hanno voluto tradurre in questo documento. Il testo, ha premesso, contiene in primis una serie di articoli per recepire le regole imposte dalla comunità europea e quindi disciplina secondo quelle norme gli affidamenti delle grandi derivazioni idroelettriche sul nostro territorio, che sono complessivamente 17. L’acqua è un bene primario la cui tutela deve essere vigilata e protetta, sopratutto nella fase delle delibere attuative e nei bandi, ha detto. Sotto il profilo ambientale gli strumenti della programmazione prevedono in dettaglio limiti, tutele e modalità di utilizzo e valorizzazione del bene acqua anche nella consapevolezza della finitezza del bene medesimo, ovvero tenendo conto dei deflussi minimi vitali (oggi chiamati “deflussi minimi ecologici”) quale misura per contemperare gli interessi ambientali con quelli produttivi.

Su questo punto, ha aggiunto, vi posso confermare che il Trentino non parte dall’anno zero e vi garantisco che molte regioni in questo momento guardano a noi per capire, oltre al lavoro preparatorio di questo disegno di legge anche quanto è stato fatto in passato: un impegno di lungo corso che vogliamo confermare anche per il futuro, ha detto. Infine, Tonina ha rimarcato che prima di avviare le procedure di riassegnazione delle concessioni la Giunta avvierà il processo di verifica che non sussistano interessi prevalenti con quello idroelettrico e vaglierà istanze preliminari in concorrenza: processi caratterizzati dalla massima partecipazione pubblica. Inoltre l’ipotesi di riaffido delle concessioni sarà oggetto di valutazione ambientale, perché il tema ambientale è di massima importanza, anche in termine di canoni, ovvero delle compensazioni ambientali a carattere finanziario. L’assessore ha invitato i colleghi a condividere anche su quest’ultimo punto un percorso per l’aula, attraverso un confronto sulle possibili destinazioni dei canoni ambientali. Le concessioni che andranno in scadenza e in gara, ha aggiunto, ci permetteranno di restituire a quei territori che in passato sono stati penalizzati. Forse, ha ammesso, avessimo avuto più tempo avremmo potuto concentrarci di più sulle comunità energetiche. Mi impegno a proporre per l’aula, ha detto, una norma che valorizzi le comunità energetiche di autoproduzione e consumo anche tenendo conto dei consorzi elettrici, come già affrontato in sede di federazione delle cooperative. Nel ddl il tema non è stato disciplinato perché il recepimento della direttiva è in evoluzione. I consorzi cooperativi in passato sono stati innovativi ed hanno colto delle opportunità con il fotovoltaico, grazie alla sensibilità ormai datata e allo spirito cooperativo che li contraddistingue. Quanto alle procedure, vista la dettagliata conoscenza della realtà delle concessioni da parte della Provincia, sono stati previsti requisiti obbligatori ed altri facoltativi per essere aderenti alle peculiarità dei singoli impianti idroelettrici da concedere. Quanto al “tema dei temi”, quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa (prevalenza economica sui criteri di aggiudicazione) recepisco e capisco la preoccupazione manifestata, ha detto l’assessore e su questo ho preparato un emendamento che prevede di inserire il concetto dell’importanza rivestita da valutazioni anche di altra natura, che partono dalla considerazione che in Trentino in passato già è stato fatto un lavoro importante in questo contesto. Dal 2008 ad oggi, in 12 anni di gestioni delle concessioni da parte di Dolomiti energia, su input della Provincia, si è lavorato in un certo modo. Chiunque gestirà quegli impianti li troverà efficienti, grazie a importanti investimenti sempre fatti in passato.
I produttori ascoltati in Commissione stamattina hanno fatto le osservazioni che ci si aspettava, ha detto, mentre i sindacati si sono soffermati sul tema lavoro e in questo senso nel disegno di legge abbiamo previsto un numero minimo di mantenimento del personale attuale. Quanto alle osservazioni dei professori, è irrispettoso dire che questo disegno di legge è stato fatto dai burocrati “per difendersi”: è inaccettabile, ha aggiunto, sottolineando anche, rispondendo al prof. Andreaus, che non c’è assolutamente conflitto tra le istanze ambientali e le aspettative finanziarie. In replica all’intervento del prof. Gios Tonina ha precisato che non si vogliono nella maniera più assoluta escludere dalla determinazione delle scelte di conduzione delle concessioni, i criteri di miglioramento dell’efficienza energetica, del risanamento ambientale, o le misure di compensazione territoriale, quanto piuttosto, per maggior trasparenza e partecipazione risolvere questi aspetti prima della gara e determinarli come obblighi del concessionario. Quanto all’Imis Tonina ha sottolineato che il minor gettito è ininfluente sul totale delle risorse che la Pat raccoglierà, perché diminuiranno i costi di gestione per i concessionari, ma ciò permetterà loro di corrispondere canoni maggiori a condizione che la concessione sia aggiudicata in una gara che possa massimizzare i canoni da corrispondere.


Gli emendamenti: prevista una “doppia possibilità” nell’aggiudicazione della concessione
Tonina ha quindi illustrato il pacchetto degli emendamenti, alcuni dei quali squisitamente tecnici. All’articolo 6 si inserisce il parere preventivo del Cal sulle valutazioni in materia di interesse pubblico sull’utilizzo delle acque e di aggiudicazione delle concessioni. All’articolo 7 si specifica il requisito dell’esperienza per la partecipazione alla gara. All’articolo 8 si chiarisce che la somma prevista nel protocollo di finanza locale comprende entrambe, la quota delle misure di miglioramento ambientale e il canone per l’utilizzo dell’impianto. All’articolo 9, quello più dibattuto, si specifica, nell’aggiudicazione della concessione, la possibile prevalenza di altri aspetti rispetto a quello economico e si chiarisce che i criteri di selezione dipendono dalle caratteristiche oggetto di concessione. All’articolo 18 si chiarisce che l’autorizzazione è da rilasciare al concessionario solo se l’investimento comporta l’aumento della capacità produttiva.


Bene l’emendamento all’articolo 9 in materia di aggiudicazione, ha replicato Alessio Manica, che fa passare il suo voto sul documento da negativo ad un’astensione. Il consigliere ha chiesto per l’aula di avere un dossier con una mappatura sullo stato delle concessioni trentine, un aspetto che sta a monte della scelta sul prezzo. Anche Lucia Coppola ha annunciato l’astensione perché il tema è complesso, anche se appassionante e necessita maggiore approfondimento. Lorenzo Ossanna (Patt) ha convento con l‘assessore sull’opportunità di approvare questa norma in tempi rapidi: la velocità è anche una prerogativa da esercitare grazie alla nostra autonomia, ha detto, per l’importanza di legiferare per primi. Il consigliere del Patt ha evidenziato alcuni aspetti che vanno a suo avviso approfonditi, come l’aspetto dei beni asciutti: rimane aperta ad esempio la questione della gestione di questi beni. Negli emendamenti manca anche a suo parere la richiesta pervenuta da molti della creazione di un tavolo sulle decisioni circa la distribuzione delle risorse. Il mio è un approccio di attesa dell’evoluzione di questi ed altri aspetti, ha concluso Ossanna. Gianluca Cavada (Lega) ha apprezzato il lavoro svolto e la disponibilità dell’assessore ad un confronto sui canoni. Spero che anche nel bando ci siano norme severe per la procedura degli svasi, ha aggiunto, che impattano pesantemente sul sistema fluviale.


Il disegno di legge di Manica e Ferrari
Il consigliere Alessio Manica ha spiegato il senso “ideologico” del disegno di legge 8, che ha l’obiettivo di togliere la facoltà di ricorrere allo strumento coattivo dell’esproprio alle iniziative di tipo idroelettrico privato, per ridurre la forza di queste iniziative. Ci infiliamo in un campo lesivo della concorrenza, ha ammesso però Manica, quindi al di là delle motivazioni politiche il testo incontra un vizio di costituzionalità. Però, ho predisposto un emendamento con il duplice obiettivo di far pulizia, introducendo il limite dei 3 megawatt e allineando il privato e il pubblico.

Ultimo aggiornamento: 10/03/2020 17:09:57
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