Questo perché, oltre all’altissimo standard qualitativo del servizio prestato, il nostro servizio sanitario provinciale offre la più alta percentuale di accoglienza numerica di anziani istituzionalizzati ad un costo medio, relativo alle rette a carico degli ospiti e delle famiglie più basso rispetto alle altre regioni e provincie italiane.
Queste condizioni hanno sempre favorito l’arrivo di ospiti da altre provincie o regioni, che comportavano un’entrata per il Servizio Sanitario Provinciale perché le rette venivano rimborsate alla PAT dalle ASL extra regionali di residenza degli utenti.
Purtroppo a causa della crisi economica e della sempre maggiore carenza di risorse degli enti pubblici, le regioni e province hanno via via tagliato i pagamenti delle rette degli ospiti extra-provinciali trattenendo gli stessi presso i loro domicili.
La Giunta provinciale approva annualmente le direttive per l’assistenza sanitaria ed assistenziale a rilievo sanitario a favore degli ospiti non autosufficienti nelle RSA, nonché il relativo finanziamento a carico del Fondo per l’assistenza integrata ai sensi dell’art. 15 della Legge provinciale 23 luglio 2010 n. 16.
Con tale delibera, vengono stabiliti i criteri oggettivi e soggettivi di cui l’Unità Valutativa Multidisciplinare deve tenere conto per determinare le graduatorie di accesso dei richiedenti.
Nella delibera in questione, l’elemento principale e discriminante, prima delle valutazioni socio - sanitarie, è il requisito della sussistenza della residenza in un comune della Provincia di Trento in data antecedente alla data della richiesta di valutazione della non autosufficienza all’Unità Valutativa multidisciplinare (UVM), del Servizio Territoriale – UO cure Primarie del SSP.
La carenza di fondi trans-regionali ha creato una sorta di anomalia, per la quale alcuni ospiti provenienti da altre province o regioni, per poter diventare ospiti presso le nostre RSA, richiedono la residenza nella nostra provincia e appena la ottengono procedono alla richiesta per essere ospitati presso le nostre residenze, a scapito di coloro che potremmo chiamare dei “residenti storici”.
In un periodo nel quale le risorse sono sempre più scarse anche per la nostra provincia, questa anomalia crea non pochi problemi agli anziani che hanno sempre vissuto sul nostro territorio provinciale, che per un requisito formale vengono sopravanzati da persone che di fatto non hanno mai vissuto, se non per il periodo necessario ad acquisire la residenza nella nostra provincia.
Infatti, grazie alla sussistenza della residenza, anche per un solo giorno prima del deposito della richiesta, l’UVM, deve valutare utenti per l’inserimento nelle RSA del Territorio, in base al punteggio socio-sanitario che molto spesso lì colloca in una posizione di privilegio rispetto ai “residenti storici”.
Si ritiene quindi necessario porre un vincolo temporale che possa costituire titolo per beneficiare della valutazione per l’inserimento in struttura che tenga conto della durata di acquisizione della residenza, prevedendo ad esempio la residenza da almeno 3 o 5 anni.
Tale modifica darebbe maggior spazio e possibilità di inserimento ai cittadini trentini soprattutto in una situazione come quella attuale in cui la domanda di inserimento in struttura supera ampiamente l’offerta di posti letto.
Altra questione che desta disagio è quella che evidenzia una sorta di sproporzione territoriale tra l’assegnazione dei posti letto Convenzionati per Distretto ed il reale bacino d’utenza; in alcuni distretti la copertura posto letto - utente over 75 anni è del 47,1% mentre in altri è del 19,1%.
Si ritiene necessaria, al fine di garantire la territorialità e quindi l’inserimento dell’utente nel territorio di riferimento, una ridistribuzione dei posti letto per distretto aumentando la disponibilità, per quanto possibile, nei territori meno coperti.
Tutto ciò premesso:
il Consiglio impegna la Giunta provinciale
1. a prevedere il requisito della sussistenza della residenza da almeno tre anni in un comune della Provincia di Trento perché possa essere accettata la richiesta di valutazione della non autosufficienza all’Unità Valutativa multidisciplinare (UVM), del Servizio Territoriale – UO cure Primarie del Servizio Sanitario Provinciale;
2. rimodulare l’assegnazione di posti letto convenzionati per Distretto, con aumento degli stessi nei distretti maggiormente carenti.
Cons. Paola Demagri
Cons. Michele Dallapiccola
Cons. Lorenzo Ossanna
Cons. Ugo Rossi