Trento -
Walter Nicoletti è il nuovo
Presidente delle
Acli trentine, l’organizzazione che conta
16.000 iscritti, oltre
50 Circoli e soddisfa la richieste di circa 200.000 utenze. È stato eletto questa mattina con il voto unanime del Consiglio provinciale, il nuovo organo rappresentativo del movimento uscito dal congresso che si era tenuto a Gardolo.
Nicoletti, giornalista e conduttore televisivo, esperto nel settore dell’agricoltura di montagna, ha conosciuto le Acli nei primi anni Ottanta, ai tempi della battaglie contro l’installazione dei missili di Comiso e della denuclearizzazione del territorio provinciale. L’impegno è proseguito nel corso degli anni Novanta e Duemila con la collaborazione alle
Acli Terra e successivamente, a partire dal 2006, come responsabile dell’Ufficio stampa e della formazione dell’associazione. Negli ultimi otto anni ha ricoperto la carica di vicepresidente Vicario a fianco del Presidente uscente
Luca Oliver.
Il consiglio provinciale ha quindi eletto anche la nuova Presidenza proposta da
Nicoletti che risulta così composta:
Walter Nicoletti, Presidente con deleghe al coordinamento generale dell’organizzazione, pace, Scuola di Comunità, rapporti con il personale e l’utenza, rapporti istituzionali;
Francesco Campaci, Vicepresidente vicario, rappresentante dei giovani con delega all’ambiente;
Luisa Masera, Vicepresidente, rappresentante della FAP con delega ai progetti intergenerazionali e salute; Nicola Simoncelli, delega al lavoro ed economia;
Riccardo Cargnel, delega al welfare, volontariato ed animazione di comunità;
Cristian Bosio, delega alla casa, tutela del cittadino e del consumatore;
Orietta Coser, responsabile del Coordinamento donne;
Michele Mariotto, responsabile amministrativo con delega all’organizzazione unitaria;
Jeseph Valer, segretario provinciale con delega allo sviluppo associativo;
Anna Baldessari, delega alla comunicazione
La proposta della nuova presidenza ha ricevuto
28 voti favorevoli e
due astensioni.
Il neo Presidente Nicoletti ha poi indicato la prima delega rivolta ai componenti del Consiglio (e pertanto esterna alla Presidenza) che è quella della Vita cristiana che è stata affidata a
Loris Capovilla, Presidente del Circolo Acli di Castello-Molina di Fiemme.
Nicoletti ha infine indicato, con il parere favorevole dell’assemblea, il nuovo Presidente del Consiglio provinciale aclista che è stato individuato nella persona di
Paolo Biasioli del Circolo Acli di Sopramonte, già assessore e vicesindaco della città di Trento.
Le priorità di Nicoletti rientrano nei contenuti della mozione finale del Congresso, qui di seguito:
Creare le condizioni culturali e formative, ma soprattutto operative ed organizzative per realizzare il passaggio generazionale negli organismi dirigenti dei Circoli, delle Associazioni e dei Servizi, nonché nei ruoli apicali del movimento affinché si realizzi il progressivo rinnovamento della nostra classe dirigente.
Tale obiettivo dovrà essere perseguito sviluppando un clima di dialogo e condivisione che valorizzi il contributo e l’esperienza delle generazioni adulte all’interno di un contesto caratterizzato dal dialogo fra generazioni diverse, dalla collaborazione e dalla condivisione degli obiettivi.
Rilanciare l’attività educativa delle Acli in favore della cittadinanza e delle istituzioni riorganizzando la Scuola di Comunità con finalità che riguardano la cura della persona, la formazione alla partecipazione e al volontariato, la formazione politica e della classe dirigente, la pace e la nonviolenza, la convivenza e l’integrazione, la sostenibilità ambientale ed economica.
Rilanciare il ruolo delle Acli in favore della pace, del dialogo e della cooperazione fra i popoli. Le Acli si impegnano altresì nella promozione a fianco della Chiesa di tutte le iniziative volte al superamento della logica della guerra attraverso l’interposizione nonviolenta, la diplomazia popolare ed il ruolo degli organismi riconosciuti a tale scopo a livello internazionale e provinciale. L’Autonomia speciale può diventare da questo punto di vista un esempio esportabile nel superamento dei conflitti e per favorire la convivenza fra i popoli. Dire no alla guerra e alla corsa agli armamenti significa anche promuovere la convivenza a livello globale fra tutte le persone che abitano il pianeta senza discriminazioni riguardanti la classe sociale, la razza e il sesso. Centrali in tutto ciò sono la lotta contro la violenza di genere e la promozione dei diritti delle donne.
Rilanciare le politiche ambientali affinché la comunità trentina e le sue istituzioni riconoscano un limite condiviso allo sviluppo e al consumo di suolo come segnale concreto di inversione del modello economico e produttivo al fine di affermare il diritto dei giovani e dei non ancora nati di beneficiare delle stesse opportunità delle generazioni adulte. Promuovere a tutti i livelli nuovi stili di vita e di consumo, l’economia circolare e l’economia civile come forme di responsabilità e di cambiamento che identifichino lo sviluppo non come mero profitto, ma come occasione di effettiva promozione umana.
Rilanciare le politiche del lavoro, il dialogo e la collaborazione con le componenti più innovative della società e delle imprese al fine di creare un’alleanza volta alla promozione di sistemi territoriali coesi e solidali anche attraverso specifici progetti di sviluppo locale orientati all’integrazione sociale e alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. Sostenere il cammino di innovazione promosso da Enaip anche attraverso la partecipazione attiva dei territori e dei Circoli al fine di rafforzare il legame e il rapporto fra la formazione professionale, le imprese e le comunità locali.
Estendere a tutto il territorio provinciale l’esperienza degli Operatori di Comunità al fine di rafforzare i legami di collaborazione e sinergia fra Circoli, Servizi e territori. Rafforzare, anche dal punto di vista della progettazione, programmazione e ricerca dei finanziamenti, tutte le iniziative rivolte alla rigenerazione delle comunità locali.
Promuovere la costituzione di un luogo permanente di confronto, elaborazione e proposta fra le componenti attive della società civile, delle forze sociali e delle istituzioni dedicato allo sviluppo dell’Autonomia speciale, della montagna e della cooperazione al fine di rilanciare i temi dell’autogoverno e salvaguardare i livelli di autogestione fin qui raggiunti nello sviluppo della società e delle istituzioni trentine.
Rilanciare la vita spirituale all’interno del movimento con particolare attenzione alla formazione e alla presenza delle Acli nel mondo cattolico. Attraverso la dimensione spirituale, le Acli devono continuare ad essere una voce attenta alle istanze del lavoro e dei settori più deboli della società. Con la Diocesi e le strutture di base della Chiesa trentina vanno stabiliti rapporti duraturi e di reciproca collaborazione, promuovendo momenti di approfondimento, riflessione e progettazione comune che pongano al centro il bisogno di una nuova spiritualità, la fraternità e il dialogo con tutte le componenti della comunità trentina.