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Valdastico, discussi altri otto ordini del giorno

Il Consiglio provinciale di Trento ha respinto finora 42 odg

Trento - Il Consiglio provinciale ha lavorato anche oggi pomeriggio sulle proposte di ordine del giorno ostruzionistiche presentate dalla minoranza per allontanare il voto sul ddl 37/XVII (variante al Pup, ipotesi Valdastico). Ne sono stati respinti altri 8, per un totale finora di 42 su 1914. I lavori riprenderanno con una calendarizzazione che sarà concordata dal presidente Claudio Soini con la Conferenza dei capigruppo.

Il dibattito del pomeriggio in qualche fase ha riservato interventi di merito e di rilievo, che hanno cercato di portare altra acqua alle ragioni del sì e del no. Maria Bosin (Patt) ha detto che non c'è stato un confronto specifico nel partito sul tema Valdastico, "confronto che pure abbiamo richiesto". La consigliera ha voluto esplicitare la sua posizione personale: mi attengo al programma di coalizione, che prevede la variante al Pup ora in discussione e un approfondimento delle scelte viabilistiche da svolgere nel confronto con i territori interessati. Luca Guglielmi (Fassa) ha citato l’esternazione sulla stampa dell’ex presidente Pat Ugo Rossi, che ha “inequivocabilmente chiarito – ha detto il consigliere ladino – come l’esecutivo di centrosinistra nel 2016 avallò all’unanimità la scelta di procedere con una delle versioni possibili di Valdastico, in netta contraddizione con quanto aveva precedentemente sostenuto in particolare il Pd”. Roberto Paccher (Lega) ha chiesto a Paola Demagri rispetto” per la Valsugana, che soffoca nel traffico mentre il centrosinistra continua a dire dei no. La consigliera di CasaAutonomia.eu ha subito ribattuto: molti esponenti del movimento residenti in Valsugana ci assicurano che l’autostrada Valdastico non risolverebbe i problemi di traffico ma solo gli interessi dei veneti. A Guglielmi ha replicato invece Alessio Manica (Pd): nel 2014 – ha detto - la maggioranza di centrosinistra accettò com’era d’obbligo di sedersi al tavolo con lo Stato e in quella sede argomentò le ragioni del no alla Valdastico. Nel 2016 il verbale conclusivo di quel tavolo previde, è vero, l’ipotesi di un collegamento ma non autostradale con la Valsugana lungo la Valdastico, al fianco di un approfondimento delle potenzialità di collegamenti ferroviari.
C’è un conchiuso di Giunta di questo tenore, poi da allora ad oggi il Pd ha mantenuto sempre la stessa, identica posizione: meglio lasciare la Valdastico alla sua situazione naturale attuale. Walter Kaswalder: il Patt è coerente, ha detto sì alla Valdastico nel 2018 e lo ribadisce oggi, senza incertezze. Roberto Paccher (Lega) ha ricordato un’esternazione di Giorgio Tonini (Pd) a favore della Valdastico, ha ricordato che un sindaco di Grigno del Pd (e presidente di Comprensorio) si espresse chiaramente pro Valdastico, ha evidenziato il ruolo attivo dell’allora ministro dem Graziano Delrio pro Valdastico. Francesco Valduga (Campobase) – e poi anche il collega Roberto Stanchina - hanno detto che la variante al Pup ora in esame ha un preciso obiettivo: aggiungere al piano urbanistico vigente l’ipotesi della Valdastico con uscita a Rovereto, visto che le altre soluzioni progettuali nel Pup già ci sono. Lucia Maestri (Pd) ha attaccato il Patt: parla di coerenza, ma a suo tempo avallò la Valdastico, ma non certo l’uscita a Rovereto. Grave poi sapere che il partito non ha approfondito il tema però è in aula a votare. Controreplica di Kaswalder: il Pup attuale formato ai tempi del centrosinistra contempla anche l’uscita a Besenello/Calliano, non venitemi a dire quindi che siete i paladini della Vallagarina. Anche il presidente Claudio Soini ha voluto dare un contribuito al dibattito. Sceso dallo scranno presidenziale, ha quindi osservato che la variante al Pup in discussione ha un pregio da considerare: prevede per la prima volta un approccio metodologico nuovo, un’analisi multicriteriale di tutti gli aspetti coinvolti dal collegamento stradale col Veneto, quindi una attenta valutazione delle alternative, che porterà a un tavolo di sintesi finale dove trarre le conclusioni più razionali utili per la scelta politica. Francesco Valduga ha commentato che l’analisi multicriteriale è già stata sviluppata abbastanza per poter evidenziare le macroscopiche controindicazioni soprattutto ambientali dell’opera Valdastico. Poi Francesca Parolari (Pd): l’analisi multicriteriale prevista nella variante al Pup riguarda solo il fabbisogno di connettività viabilistica, ma non il rapporto costi/benefici dell’opera. La vicepresidente Pat Francesca Gerosa è intervenuta per precisare che l’assenza lo scorso agosto in Giunta, quando si approvò il ddl 37/XVII, fu dovuta esclusivamente a impegni personali, resta piena la sua adesione al testo firmato dall’assessore Gottardi.
Ultimo aggiornamento: 12/10/2024 19:27:11
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