Trento - Affitti turistici, parere contrario della Terza commissione ai ddl 27 e 39. Gli affitti turistici, la viabilità a Dermulo e la fermata dei mezzi di trasporto pubblici a Marano di Isera: sono questi i temi affrontati questo pomeriggio dalla Terza commissione permanente, presieduta da Vanessa Masè della Civica. Su entrambi i disegni di legge 27 e 39, di Filippo Degasperi (Onda) e di Paolo Zanella (Pd), l’organismo consiliare ha espresso parere contrario (con i 4 voti contrari di Masè, Biada, Brunet e Paccher e i 3 favorevoli di Coppola, Calzà e Stanchina).
Affitti turistici
La Terza commissione era chiamata all’espressione di un parere sui ddl 27 e 39, assegnati alla Seconda commissione presieduta da Antonella Brunet (Lista Fugatti). Una possibilità disciplinata dall’articolo 54 del regolamento consiliare e legata al fatto che i testi interessano la legge urbanistica provinciale e quella per il governo del territorio, ha spiegato Vanessa Masè. Filippo Degasperi ha ricordato che il disegno di legge nasce con l’esigenza di colmare un vuoto normativo: il testo interviene con modifiche sulla legge sulla ricettività turistica e nell’ambito delle norme urbanistiche. Ha illustrato le misure che prevedono tra l’altro l’introduzione di un attestato di idoneità degli appartamenti per vacanze e per gli alloggi turistici e b&b, il trasferimento della quota di aumento della tassa di soggiorno ai Comuni da destinare all’incremento degli organici della Polizia locale cui affidare i controlli, l’introduzione di criteri precisi per la concessione di autorizzazioni per nuovi alloggi turistici. Ancora, il ddl prevede una zonizzazione e vincoli per i condomini. Paolo Zanella ha parlato degli articoli 9 e 12: quest’ultimo prevede si riveda la deliberazione della Giunta che individua i Comuni ad alta pressione turistica, aggiornando l’elenco dei Comuni come i contingenti di case che possono essere destinate in quei Comuni ad alloggi per vacanze. L’articolo 9, invece, interviene sul cambio di destinazione d’uso da residenziale a non residenziale: sarebbe il momento che non avvenisse più nei Comuni ad alta pressione turistica per Zanella. Si deve ridurre da 3 a 2 massimo (o a uno nei Comuni ad alta pressione abitativa o turistica) il numero degli alloggi destinati a residenza ordinaria che possono essere usati per il tempo libero e le vacanze se contigui ad alloggi di residenza, ha aggiunto.
Masè ha chiesto se i testi continueranno l’iter separatamente: sì, hanno confermato i proponenti. Antonella Brunet (Lista Fugatti) ha ricordato i lavori della Seconda commissione e aggiunto che l’argomento è più vasto e va affrontato a 360 gradi, si sa che la Giunta ci sta lavorando, che c’è un problema dell’abitare, ma normare questa materia non è così semplice come fare due ddl. Ha inoltre voluto ricordare le difficoltà dei residenti riportate dalla Fidacartieres de Fascia. Lucia Coppola (AVS) ha affermato che i due ddl sono importanti e complementari. Due punti di vista che affrontano un tema che è pressante in provincia: il fatto che la Giunta affronta il problema non significa che noi non ce lo poniamo, ha detto, ben venga il fatto che i consiglieri si siano attivati. No ad atteggiamenti egoistici che mettono in difficoltà la nostra provincia, le famiglie, gli studenti, i lavoratori e i lavoratori stagionali. Roberto Stanchina (Campobase) ha dichiarato che i dispositivi non sono per nulla semplicistici, che la tematica è complessa perché nessuno ci ha mai messo mano. Non si dice che si va a togliere proprietà private a nessuno, si regolarizzano le questioni che ad oggi hanno difficoltà. Daniele Biada (FdI) ha parlato di un accanimento contro le attività ricettive più che una voglia di dare spazio a chi vuole portare ricchezza ai territori. Non c’è una norma che tutela chi affitta, ha ricordato, perché non si agisce su quello? Ha auspicato che la legge che l’assessore Failoni proporrà in futuro intervenga in questo senso. Michela Calzà (Pd) ha sottolineato che i due ddl non hanno lo scopo di dire “no al turismo”, ma mirano a dare ai Comuni leve per il controllo del territorio; Comuni e Apt lavorano dalla stessa parte. Giustamente, ha affermato, l’assessore dice “Per affrontare la discussione servono i dati”, ma per fare i controlli bisogna incrociare le banche dati dell’anagrafe, degli uffici registrati e delle utenze. Le amministrazioni comunali attraverso i controlli potrebbero per Calzà fare i controlli incrociati che porterebbero all’emersione del sommerso. I due ddl, ha detto poi, danno gli strumenti urbanistici che ai Comuni servono in questo senso.
Zanella ha chiarito di essere consapevole che il ddl non affronta a 360 gradi il tema casa; tutte le categorie economiche e sindacali del Trentino dicono che quello è un problema, ma nella strategia provinciale si è deciso di non inserire il tema degli affitti brevi. Ha precisato che la questione della classificazione alberghiera non ha a che fare con l’abitare e aggiunto che lo sfitto è un problema come quello degli sfratti: si è consapevoli che il problema è complesso, il ddl è un pezzettino slegato dagli altri che va regolamentato in tempi brevi. La Giunta ha voglia di farsi carico a 360 gradi del tema casa? ha chiesto. Degasperi ha detto che in Commissione si parla di ddl che ci sono, non di quelli che forse ci saranno. Ddl semplicistici? Nessuno ha mai pensato che l’argomento lo fosse, certo, è più facile fare un marciapiede.
Nessun accanimento, ha assicurato, si cerca di assecondare una richiesta arrivata dai sindaci, di colmare un vuoto perché non si vada avanti con il far west. Nessun problema a fare un ddl unificato, ha aggiunto e ha auspicato che l’assessore Failoni si esprima.
Chiamato in causa, l’assessore Roberto Failoni ha precisato di non aver parlato né di accanimento, né di ddl semplicistici. Sui condomini: ogni giorno esce una notizia di impugnative da parte degli inquilini che, pare, le vincano, bisognerà trattarla in maniera attenta. Ha ricordato di essere presente a nome della Giunta e in vece dei colleghi e assicurato ascolto attento: oggi l’oggetto è urbanistico, ci sarà poi la Seconda commissione che voterà il ddl e poi ci si confronterà in aula. Zanella: a Firenze si è deciso di forzare il regolamento urbanistico provinciale cinturando la zona Unesco, il regolamento è stato ritirato e sarà ri-depositato, si teme che non resisterà a ricorso. In Trentino però, ha ricordato, c’è competenza urbanistica e sul turismo che può essere usata: il tema degli affitti brevi va affrontato e regolamentato.
Quindi il voto: su entrambi i ddl il parere è stato contrario (3 sì e 4 no).
La viabilità a Dermulo
La Terza commissione si è concentrata poi sulla petizione popolare numero 3 con l’audizione della Comunità della val di Sole. Quest’ultimo passaggio ha visto la presenza in sala Lenzi del presidente della Comunità della val di Sole Lorenzo Cicolini: ha parlato dell’importanza di intervenire sulla viabilità di Dermulo, come di un incrocio strategico per la val di Sole, sia dal punto di vista dei pendolari, sia per quello turistico. Ha ricordato di essersi confrontato con i membri del Comitato promotore della petizione: entrambe le proposte sul tavolo risolvono per la val di Sole il problema della mobilità del traffico verso Trento. Ha dichiarato quindi di non sentirsi di sposare una progettualità rispetto all’altra, lasciando ai colleghi della val di Non la competenza su quale sia la migliore, visto che per quanto riguarda la val di Sole il problema della strada viene risolto in entrambi i casi. In sintesi Cicolini si è detto insomma favorevole a un intervento, l’incrocio di Dermulo va sistemato perché è problematico, pericoloso e molto trafficato, poi si lascia alla val di Non decidere la soluzione migliore.
Sul tema Biada ha auspicato un approfondimento sulle soluzioni planimetriche per non rischiare, con la rotonda, di spostare il problema verso Cles anziché risolverlo: la situazione planimetrica va affrontata prima per spendere bene i soldi che si investiranno sulla mobilità in zona, ha affermato. Da qui si riprenderà la trattazione del punto nella prossima Commissione.
La fermata di Marano di Isera
Infine la petizione numero 2 che ha visto la presenza di Elisabetta Degiampietro che ha spiegato che la gestione del trasporto avviene all’interno del piano d’area, dal Comune di Rovereto e limitrofi con Trentino Trasporti, mentre la Provincia interviene solo sulla sicurezza del trasporto e delle fermate. Spostare la fermata in centro al paese, ha detto, come da richiesta della petizione, richiederebbe in primis una decisione del Comune di Rovereto e limitrofi. Poi presupporrebbe che venisse effettuata tramite minibus perché i mezzi grandi in centro non passano, opzione non possibile per la quantità di utenti. Anche ammettendo che si potesse fare il servizio con minibus, ha aggiunto, si allungherebbero comunque i tempi di percorrenza con conseguenze sulle coincidenze. Si è impegnata a una verifica su una sperimentazione del passato, poi tolta, un sistema che vedeva scattare il rosso al semaforo all’arrivo dell’autobus. Un’ipotesi, ha precisato, che comunque non inciderebbe sulla comodità per le persone fragili.
Calzà ha chiesto aggiornamenti sull’installazione semaforica e ricordato la mancata audizione del Comune di Rovereto: la petizione rimane senza soluzioni che vengano incontro a giovani e anziani e la scuola è già iniziata. C’è un ambito di flessibilità in cui è possibile intervenire per trovare una soluzione? Coppola ha sottolineato che ci sono parti di Trentino, quale Montevaccino, dove potrebbero passare autobus normali, ma ci passano solo minibus sgangherati. Dove si vuole Trentino Trasporti questa flessibilità la mette in atto, ha detto. Ci sono necessità di sicurezza dei minori che sono sotto gli occhi di tutti: come adulti e istituzioni bisogna avere più presente la sicurezza quando si parla di minori. Magari provare a percorrere la strada di due bus piccoli. Stanchina si è detto dispiaciuto che non si sia trovata una soluzione, anche a fronte delle dichiarazioni del sindaco in audizione. Anche il Comune si è mosso alla ricerca di soluzioni e si è rivolto alla Provincia con l’apprensione da ultima spiaggia, ha affermato. Si capisce la carenza di autisti e dei parchi macchine, ha aggiunto e ha chiesto lumi sulla praticabilità di servizi aggiuntivi Ncc e con furgoncini. Degiampietro ha ricordato che nel momento in cui si garantisce il trasporto scolastico con appalto non si è legittimati a ricorrere a terzi.
Masè ha infine riassunto lo stato delle cose: l’esame della petizione è rinviato, si farà un nuovo sollecito al Comune di Rovereto come referente di piano d’area di intervenire in Commissione, la dottoressa Degiampietro verificherà la percorribilità della strada dell’installazione del sistema semaforico ad hoc. L’impegno della Terza commissione va oltre la mera discussione della petizione, ha rilevato.