Malè (Trento) - "Ora va tenuto conto il risultato del referendum e la volontà popolare di una valle", sono questi i commenti del presidente della Comunità di Valle, Lorenzo Cicolini e dei sindaci della Val di Sole dopo il responso delle urne. Il 98 per cento dei solandri non vuole l'orso. Non far nulla - aggiungono i cittadini - vuol dire penalizzare un'intera vallata sia dal punto di vista dell'abitat sia economico. "Nessuno di noi va più nei boschi", sostiene un giovane di Malé. "Il nostro obiettivo è tornare a fare la vita di sempre e chi ha introdotto l'orso, senza valutarne le conseguenze, deve pagare il conto", gli fa eco un 40enne di Dimaro.
Il referendum sui grandi carnivori in Val di Sole ha sancito una frattura tra i cittadini e gli amministratori della valle da una parte e le altre istituzioni.
Le sparate del ministro all'Ambiente Pichetto Fratin della scorsa settimana hanno fatto sorridere non solo i solandri, ma l'intero Trentino.
La consultazione popolare sui grandi carnivori ha registrato un'alta adesione in Val di Sole: si sono recati alle urne il 63,16%, pari a 7.881 votanti su 12.477 aventi diritto. Il Comune con la più alta percentuale di votanti è stata Cavizzana (75,51%), seguita da Rabbi (73,07%), Terzolas (71,72%), Caldes (71,13%), mentre la minore affluenza è stata a Pellizzano (53,64%)
Il quesito referendario era: "Ritieni che la presenza di grandi carnivori quali orsi e lupi, in zone densamente antropizzate come le Valli di Sole, Peio e Rabbi, sia un grave pericolo per la sicurezza pubblica ed un danno per l'economia e la salvaguardia di usi, costumi e tradizioni locali?».
E anche il risultato delle urne è stato schiacciante: in 7.731 elettori, pari al 98,58% hanno risposto sì "l'orso è pericoloso" in Val di Sole. Solo 111 hanno risposto negativamente. Il presidente della Comunità di Valle Lorenzo Cicolini e i 13 sindaci della Val di Sole si sono ritrovati per valutare il risultato e lanciare una sfida: "Stop all'orso in Val di Sole".
di Angelo Panzeri