Ossana (Trento) - Usare l'arte per dare nuova vita ai borghi delle aree interne
“La Clinica dei Paesi” arriva a
Ossana. Fino al
13 ottobre,
5 artisti europei saranno ospitati nel comune dell'alta Val di Sole: realizzeranno altrettante opere d'arte per valorizzare l'identità culturale, ravvivare le radici della comunità e stimolare un nuovo modo di intendere il rapporto tra l'ambiente e chi lo vive
Artisti come medici di un territorio. Componenti di un team multidisciplinare che, al suo interno, ha anche architetti, antropologi, sociologi, progettisti, manager.
Tutti al servizio delle aree interne italiane per valorizzarne il sostrato culturale e contrastare la perdita di memoria collettiva.
Fino al
13 ottobre, Ossana, comune dell'
Alta Val di Sole inserito dal
2022 nel club dei “
Borghi più belli d'Italia”, ospiterà cinque artisti e altri professionisti de
“La Clinica dei Paesi”. Obiettivo: dar vita a un progetto artistico partecipato che restituisca identità culturale al territorio e aiuti a intraprendere percorsi originali per dare nuova linfa alle aree alpine
(foto credit Tommaso Prugnola archivio Apt Val di Sole).
La scelta di Ossana non è casuale: al progetto hanno aderito sia l'amministrazione comunale sia l'
ApT Val di Sole. Due realtà che, anno dopo anno, hanno investito in proposte turistiche di qualità, sul fronte culturale e naturalistico. Un percorso di cui fa parte la scelta del Comune di Ossana di certificarsi già nel 2017 come uno dei “cieli più belli d'Italia”, di efficientare il 98% della propria illuminazione e di caratterizzarsi a livello italiano ed internazionale per la mostra dei 1600 presepi distribuiti lungo strade e palazzi del centro storico, oltre che nello splendido Castello di San Michele.
Il
progetto con la
Clinica dei Paesi - dal titolo
“La Terra si fa bella e dice sì al Cielo”, racconterà proprio il cammino di una comunità attenta al proprio patrimonio di cultura, ambiente e identità. A firmarlo, il “
direttore sanitario” della Clinica,
Alessandro Turco che lo ha concepito con l’idea di celebrare “le nozze tra il cielo e la terra”, una sorta di ricongiungimento dopo la primordiale separazione.
“
Stanno fiorendo, in un luogo di bellezza come Ossana e il suo territorio, conosciuto ai più per lo straordinario paesaggio delle sue montagne, tanti semi che dicono dell’intimità della sua comunità”, spiega il
presidente della Clinica,
Pietro Micucci. “La Clinica dei Paesi continua in Val di Sole un percorso, intrapreso da qualche tempo, che intende celebrare la meraviglia e l’unicità dell’Italia dei paesi, con l’ascolto di chi vive i luoghi”.
Il gruppo di artisti ospitati a
Ossana (nella foto credit Luca Brentari) realizzerà delle opere che verranno presentate domenica 13 ottobre e rimarranno poi nel patrimonio del borgo. Nel dettaglio:
Alessandro Suzzi, in arte “Gods In Love”, direttore artistico del
Festival Internazionale di Arte Pubblica “Appartengo”, realizzerà un murale sul prospetto di un’abitazione che si affaccia sulla piazza del paese. A
Fucine, frazione nota per la presenza di opifici già dal Trecento,
Giovanna Russo e
Lorena Ortells tradurranno in un’opera in ferro “l’ascolto” di alcuni elementi della natura quali la pioggia ed il vento.
A Cusiano ed in Valpiana, gli artisti La Rouille (tra i più affermati street artist francesi) e Andrea Gandini (artista famoso anche per le sue opere intagliate sui tronchi urbani nel territorio di Roma), saranno protagonisti della creazione di due installazioni.
L'opera di Gandini, in particolare, metterà a nudo uno dei problemi che accomuna molti centri periferici delle Alpi che fanno riferimento al legname quale risorsa economica, ossia la malattia agli alberi provocata dal coleottero “bostrico”. La comunità e i visitatori saranno invitati, attraverso l’opera, a riflettere sul pericolo causato da questa malattia e di quanto sia importante salvaguardare un bene prezioso come i nostri alberi e i nostri boschi ma anche di come uno “scarto” può diventare una “risorsa” per il territorio stesso.
“Siamo orgogliosi di ospitare nella nostra comunità un progetto di arte, di contaminazione culturale, che mette in relazione artisti e residenti, nord e sud, locale e globale, aree interne con problemi diversi ma sfide comuni” commenta Laura Marinelli, sindaca di Ossana. “Il progetto non creerà solo relazioni e sinergie ma lascerà sul territorio cinque opere d'arte (di cui una partecipata della comunità) e un’installazione che racconteranno altrettante storie legate alla nostra comunità”;
Anche il Castello San Michele di Ossana, si prepara ad ospitare permanentemente, in due salette della Torre, sia la mostra virtuale “Nidi di Stelle” del Maestro Enrico Benaglia, che la realizzazione di un ambiente immersivo, con la proiezione dell’opera pittorica “La Via Lattea” realizzata dallo stesso Maestro romano che da sempre interpreta poeticamente la magia dell’Universo.
In un recente sopralluogo nel territorio della Val di Sole, “La Clinica dei Paesi” ha interagito con associazioni locali, imprenditori, artisti, studenti con l’obiettivo di realizzare un connubio tra la sua attività ad Ossana, Cusiano e Fucine e chi vive questi luoghi.
Una serie di iniziative, tra cui passeggiate nei boschi, visita all’allevamento di api, l’ascolto del bramito dei cervi, una serata in musica con le suonate tradizionali della valle con i Cantori di Vermei,significheranno la condivisione di momenti di comunità che sono tra i principi ispiratori della Clinica.Proprio in quest’ottica di interazione, il “Laboratorio Analisi” de “La Clinica dei Paesi”, ispirandosi al recupero della dimensione di benessere individuale e sociale della comunità, realizzerà il “Monumento di Ossana”, ovvero un contenitore delle storie e degli oggetti raccolti durante la residenza e che verrà posizionato nel paese come simbolo dell’identità del territorio.
“Abbiamo aderito al progetto della Clinica dei paesi perché siamo convinti dell'importanza di costruire sinergie tra soggetti diversi ma che abbiano in comune con noi una visione di progresso 'gentile' dei territori”, ha commentato Fabio Sacco, direttore dell'ApT Val di Sole. “Un progresso rispettoso del valore identitario, delle tradizioni, della cultura, dei delicati ecosistemi di una valle alpina, ma al tempo stesso curioso verso il nuovo e aperto alle contaminazioni positive di esperienze
diverse. Siamo certi che stimolare la vivacità culturale di un territorio abbia una ricaduta positiva sia in termini turistici che di vivibilità da parte dei suoi stessi residenti”.