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Referendum sui grandi carnivori in Val di Sole: gli interventi

Trento - E' scontro tra politici e associazioni animaliste sulla questione dell'orso dopo il referendum in Val di Sole. I cittadini della Val di Sole hanno dato un segnale forte: "Stop all'orso".
Il referendum su «Ritieni che la presenza di grandi carnivori quali orsi e lupi, in zone densamente antropizzate come le Valli di Sole, Peio e Rabbi, sia un grave pericolo per la sicurezza pubblica ed un danno per l'economia e la salvaguardia di usi, costumi e tradizioni locali?» ha visto un'alta affluenza e una risposta forte: il 98& dei solandri non vuole l'orso.

Le reazioni
"La follia di chi ha dato vita, sulla nostra pelle, al progetto Life Ursus ha avuto la risposta che meritava, così come l'ha avuta la cattiva politica che al tempo ha consentito questa assurda e anti-storica ripopolazione di orsi del nostro territorio. Il referendum contro l'eccessiva e pericolosa presenza di grandi carnivori sul nostro territorio è un vero e proprio plebiscito. Un voto importante, quello del Trentino, che fa capire cosa realmente pensi l'opinione pubblica della nostra provincia. Un risultato che per la politica deve essere di monito, perché non esiste buona politica che non presti ascolto alle esigenze di sicurezza delle persone. Respingere queste istanze, far finta che non esistano, mettersi a fare le animaliste e gli animalisti da salotto peraltro dimenticando i tanti animali uccisi purtroppo proprio dagli orsi, è quanto di più sbagliato e antidemocratico possa esistere.

Noi di centrodestra, e in particolare noi Fratelli d'Italia saremo sempre al fianco degli abitanti delle valli. Residenti che - come tutti gli italiani - hanno diritto a vivere nella pace e nella tranquillità. Residenti che ringrazio per la massiccia partecipazione, e cui dico: sono orgogliosa di voi. Il vostro voto ci renderà a Roma e in Europa sempre più forti per tentare di portare avanti le nostre istanze per ottenere più abbattimenti e più allontanamenti, ogni cosa che renda il nostro territorio finalmente di nuovo vivibile per le nostre comunità",
sostiene Alessia Ambrosi, deputata di Fratelli d'Italia.

"Un referendum inutile quello che si è svolto ieri in Val di Sole. Gli orsi non cambiano il loro status di animali protetti, com’è ovvio, una consultazione locale non potendocerto cambiare la normativa europea e nazionale che dà loro la massima tutela.
Così, l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che fa notare come la reintroduzione della specie è stata voluta dalla politica trentina del tempo, e ora la stessa politica dovrebbe darsi da fare per limitare con la prevenzione, e non con gli abbattimenti, l'insorgere dei problemi. La valenza di questa votazione è tutta da dimostrare", osserva il responsabile Oipa per la Fauna selvatica, Alessandro Piacenza. "Serviva quantomeno rivolgersi all'intero elettorato provinciale: limitarsi a chiedere un parere su un animale tutelato da leggi europee e nazionali a una fetta di popolazione così piccola porta a poco. Con tutto il rispetto per la gente della Val di Sole, stiamo parlando di 15 mila persone. Vi fosse anche stato un plebiscito per il sì, che non c'è stato, nulla sarebbe cambiato. Si stanno generando paura e insoddisfazione quando le strade da percorrere sono ben altre e non sanguinarie. La convivenza uomo-orso è possibile e va promossa a tutela delle singole vite e della biodiversità".

"Con un’affluenza del 63,16% e uno schiacciante 98,58% di sì tra i voti validi (7.731 voti favorevoli su 7.842), i cittadini della Val di Sole hanno esercitato, per la prima volta, un diritto fondamentale: pronunciarsi direttamente sulla sicurezza del proprio territorio. Questo esito va ben oltre il valore simbolico; rappresenta una presa di posizione che la politica locale, nazionale ed europea non potrà ignorare.
Questo risultato apre la strada ad altre valli trentine che potrebbero seguire l’esempio, richiedendo una gestione coraggiosa delle risorse naturali centrata sulla sicurezza dei residenti, in un equilibrio armonico della fauna, estraneo alle persone ideologizzate che vivono lontano dalla realtà locale. La consultazione dimostra la volontà dei cittadini di dialogare con le istituzioni, senza però rinunciare al diritto alla sicurezza: gli abitanti della Val di Sole hanno detto forte e chiaro che non sono disposti a vivere costantemente nella paura.
Con una partecipazione e un risultato così forti, la Val di Sole si pone come esempio per altre comunità, evidenziando la necessità di rivedere l’approccio alla tutela della fauna e adottare un piano che garantisca sia la sicurezza pubblica sia la conservazione ambientale. Questo voto sancisce dunque un cambiamento fondamentale nella relazione tra cittadini e istituzioni, stabilendo una linea precisa: la sicurezza territoriale non è più negoziabile, e i cittadini hanno finalmente potuto esprimere la loro volontà in modo inequivocabile.
Ora si lavori per una sana coesistenza con la fauna selvatica e non per imporre una convivenza impossibile"
, consigliere provinciale Claudio Cia.
Ultimo aggiornamento: 28/10/2024 16:44:28
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