Il turismo sostenibile rappresenta un alleato in più per diffondere le buone prassi ambientali fra i cittadini, coniugando tutela della natura e sviluppo economico”.
"La consegna di questa certificazione - ha commentato il presidente del Parco Walter Ferrazza - è l’occasione per riconoscere il ruolo, tra le aree protette, del Parco naturale Adamello Brenta, che si conferma precursore a livello nazionale nell'implementazione di politiche di sviluppo sostenibile, in stretta collaborazione con gli altri attori del territorio. Oggi ci confermiamo primi in Italia per la nostra attenzione verso la natura. L’esperienza della Carta è un’esperienza di qualità, che certifica la nostra attenzione alla cultura identitaria, alle radici, ma anche al tema dell'accoglienza".
Marco Katzemberger, membro della Giunta esecutiva di Federparchi, ed imprenditore che è stato fra i primi ad aderire alla CETS Fase II, ha ricordato come coniugare turismo e sostenibilità sia una vecchia sfida. “Ma ci siamo riusciti. - ha chiosato - Il mio percorso di albergatore mi ha portato dapprima a guardare con diffidenza il mondo delle aree protette ma in seguito ad abbracciarne l’operato e ad entrare in Federparchi. In questa veste ho viaggiato molto e ho potuto constatare come ovunque il Trentino in tema di sostenibilità sia visto come fra i primi al mondo. Ci aspetta ora un impegno molto importante per diffondere la fase III in tutta Italia, ma il traguardo di Trento ci mostra che la strada giusta è questa”.
Delio Picciani, Ad di Tsm-Trentino School of Management, ha ricordato il supporto offerto agli assessorati provinciali in materia di sostenibilità, sforzandosi di coniugare e far coincidere le esigenze del turismo e dell’ambiente. “Quando ci sarà bisogno - ha detto - Tsm, forte delle competenze maturate in questi settori strategici del sistema Trentino, sarà sempre a disposizione con il suo impegno e la sua professionalità”.
Tullio Serafini, a nome delle APT del Parco, ha espresso la soddisfazione delle aziende del turismo per il loro impegno, unico a livello nazionale. “Stiamo portando avanti iniziative congiunte su vari versanti, in sinergia con tutti i soggetti pubblici e privati, in primo luogo il Parco. Ad esempio il progetto Let’s green, per l’eliminazione della plastica monouso, che per ora coinvolge 10 rifugi, e poi le iniziative sul versante della mobilità sostenibile. L’obiettivo di fondo è tracciato dall’Agenda 2030 ed è l’impatto 0 sul versante delle emissioni. Lo chiediamo ai visitatori e lo facciamo nostro, impegnandoci in prima persona con scelte forte e coerenti”.
In chiusura e prima delle firme l’intervento dell’assessore Failoni, per il quale “oggi abbiamo capito tutti che il turista è molto sensibile al tema della sostenibilità. Spetta alle APT sensibilizzare le comunità locali e il settore alberghiero sull’importanza di queste certificazioni. Far conoscere la CETS, farne comprendere i benefici agli operatori è la nostra missione imprescindibile".
Cos'è la CETS
La Carta Europea per il Turismo Sostenibile (CETS) è un riconoscimento concesso dalla Federazione EUROPARC, un'organizzazione che riunisce aree protette europee e che ha definito una propria metodologia per lo sviluppo del turismo sostenibile.
La CETS si basa su impegni e accordi volontari tra gli attori coinvolti nella definizione di una strategia locale a favore del turismo sostenibile, definita come: qualsiasi forma di sviluppo turistico, proposta o attività che rispetti le risorse naturali, culturali e sociali, e che contribuisca in modo positivo ed equo allo sviluppo economico e alla soddisfazione delle persone che vivono, lavorano o soggiornano nelle aree protette.
L'attuazione della Carta europea per il turismo sostenibile è stata progettata in tre Parti:
. Nella Parte I le aree protette attivano processi partecipativi con operatori turistici, istituzioni e altri attori locali sul tema della sostenibilità del turismo, dove tutti gli attori si prendono alcuni impegni
· Nella Parte II, le imprese turistiche presenti all'interno dei comuni delle aree protette certificate possono ottenere il riconoscimento da parte dell’area protetta in cui operano. Nell'area del Parco hanno aderito in particolare imprese del settore ricettivo, che sono diventate così partner dell'area protetta nella riduzione degli impatti ambientali, affinché il turismo possa contribuire positivamente a sviluppare un'economia virtuosa che promuove e sviluppa il potenziale e le risorse locali.
· Nella Parte III, i tour operator attraverso accordi con le aree protette, possono aderire alla Carta. In Trentino, anche in virtù delle attribuzioni riconosciute dalla normativa provinciale, i primi soggetti ad accedere al riconoscimento sono le APT, che svolgono come noto mansioni riguardanti non solo la promozione del territorio ma anche la commercializzazione. Ma al riconoscimento possono accedere anche i tour operator privati, e in futuro è probabile che ciò avvenga.