I costi di produzione che permangono elevati, l’inflazione che grava pesantemente sulla capacità di spesa, i consumi in calo in Italia ed in Europa, insieme a quotazioni che non rispecchiano il reale valore del prodotto, stanno minacciando seriamente la reddittività dei produttori.
A queste preoccupazioni si aggiunge la pressione dell’Unione Europea relativamente alla proposta di Regolamento sull’Uso sostenibile dei fitosanitari. La recente relazione dell’europarlamentare austriaca Sarah Wiener (Gruppo Verdi), che rilancia per una riduzione dell’80% dei fitosanitari entro il 2030, appare quantomai inopportuna ed irrealistica, considerato che non è ancora stato completato lo studio per valutare l’impatto del provvedimento. Assomela sostiene che la proposta di regolamento non tenga affatto in considerazione gli impatti sulla produttività e sulla competitività del settore, e non presenti alternative reali e immediatamente concretizzabili all’utilizzo di prodotti fitosanitari. La bozza di regolamento, figlia di una impostazione ideologica da parte della Commissione, potrebbe oggettivamente minare la sicurezza alimentare europea, diminuendo la capacità produttiva e allo stesso tempo rischiando di aumentare le importazioni da paesi con norme in materia molto meno rigide. Assomela auspica che la proposta di regolamento venga definitivamente ritirata per aprire un nuovo confronto più profondo con il mondo produttivo per arrivare ad una proposta adeguata nei metodi e nei tempi, rispettosa anche delle esigenze degli agricoltori.
Assomela il Consorzio delle Organizzazioni di Produttori di mele italiani che rappresenta il 75% della produzione melicola nazionale, a cui si associano le OP VOG (Marlene), VIP, il Consorzio From e VOG Products della Provincia di Bolzano, Melinda, La Trentina e Mezzacorona della Provincia di Trento, Melapiù della Regione Emilia-Romagna, Rivoira, Lagnasco e Gullino della Regione Piemonte, Melavì della Regione Lombardia e Frutta Friuli Sca della Regione Friuli-Venezia Giulia.