Faenza (Ravenna) - Il presepe simbolo di Faenza rinascerà grazie alla solidarietà della Val di Non. Una delegazione trentina con Ernesto Seppi, presidente di Melinda, Silvio Mucchi, presidente della Cassa Rurale Val di Non – Rotaliana e Giovo e Lorenzo Paoli, presidente Apt Val di Non, ha consegnato l’assegno che contribuirà alla ristrutturazione del presepe meccanico, simbolo della città romagnola flagellata dall’alluvione, che attira ogni anno migliaia di visitatori. Prosegue così l’opera di supporto attivata fin dalle prime ore successive al disastro. Dopo la cerimonia, un pranzo all’insegna della fratellanza tra le due comunità.
LA SOLIDARIETA' - Dare una mano, scaldare un cuore. Un gesto straordinariamente potente, come l’effetto che produce. A maggior ragione se coinvolge molte persone. Che assieme formano una comunità. O meglio, due. Quella della Val di Non non ha esitato un istante nel portare i semi della sua solidarietà a quella di Faenza. In quella terra, tra le più flagellate dall’alluvione di maggio in Emilia-Romagna, quei semi hanno iniziato a germogliare. E i frutti, meravigliosi come l’opera che li ha fatti nascere, sono rigogliosi e ben visibili, oggi più che mai.
Per entrambe, questa è stata una festa dell’Immacolata Concezione davvero speciale, resa tale dalla consegna dell’assegno per il restauro del presepe meccanico all’interno del convento di San Francesco, uno dei simboli di Faenza, gravemente colpito in seguito agli eventi calamitosi di 7 mesi fa: un contributo possibile grazie a svariate donazioni della popolazione trentina e alla partecipazione di Melinda, Cassa Rurale Val di Non – Rotaliana e Giovo e Azienda per il turismo Val di Non (nelle foto © Matteo Berlenga archivio Consorzio Melinda).
PRESEPE MECCANICO - La cerimonia di consegna, cui ha preso parte un gruppo di volontari in rappresentanza di tutti i soggetti impegnati in questa iniziativa, è stata il momento emotivamente più significativo di una giornata cominciata con la Messa celebrata dal vescovo di Faenza, monsignor Mario Toso, che ha rivolto un caloroso saluto alla delegazione trentina, e proseguita con un pranzo all’insegna della fratellanza, sincera e spontanea, tra le due popolazioni.
Il presepe meccanico è l’emblema di una tradizione particolarmente sentita dalla comunità faentina e profondamente radicata nel territorio. Ogni anno, inoltre, richiama migliaia di visitatori.