Dimaro (Trento) - Proseguiranno nel corso della primavera-estate 2024 i lavori nella parte alta del bacino delle aree di Dimaro e Commezzadura, una zona assai scoscesa, ma resa ora raggiungibile da mezzi meccanici grazie a una nuova pista di servizio che risale il corso d’acqua.
Le opere fin qui realizzate garantiscono già oggi un’importante mitigazione degli effetti delle possibili future alluvioni.
I lavori del Servizio Bacini montani nelle aree di Dimaro e Commezzadura proseguiranno con opere di Protezione civile per limitare il pericolo alluvionale dopo la tempesta Vaia.
Sono già stati realizzati il nuovo ponte di collegamento tra Dimaro e Commezzadura ad opera del Servizio Bacini montani e la demolizione curata dal Comune di Dimaro-Folgarida degli edifici coinvolti dal tragico evento di cinque anni fa, durante la tempesta Vaia, sono stati ultimati ieri i lavori di sistemazione idraulica nel tratto centrale e finale del rio Rotian, tra l’apice del cono di deiezione e la confluenza nel torrente Noce, nel territorio dei municipi di Dimaro-Folgarida e Commezzadura in val di Sole. L’intervento è stato progettato e realizzato dal Servizio Bacini montani della Provincia grazie alle proprie maestranze, a seguito delle esigenze emerse all’indomani degli avvenimenti del 29 ottobre 2018, quando un’imponente colata detritica originata nel contesto della tempesta aveva travolto diverse abitazioni e provocato una vittima. Nell’ambito di tali interventi, assai complessi sotto il profilo tecnico e realizzativo, è stato inoltre attuato lo spostamento verso ovest del tratto terminale del rio fino alla confluenza nel torrente Noce, abbandonando definitivamente il vecchio alveo, rivelatosi insufficiente a garantire il transito delle portate di piena. Soddisfazione viene espressa inoltre dai due sindaci dei territori interessati, Andrea Lazzaroni per Dimaro-Folgarida e Ivan Tevini per Commezzadura.
Sono dunque concluse le opere di mitigazione del rischio idrogeologico nella parte mediana e inferiore del bacino del rio Rotian, che hanno permesso tra i diversi obiettivi di risolvere le criticità dettate dalle interferenze dell’alveo originario con la strada per il Tonale e la ferrovia Trento-Mezzana, sfruttando aree ancora libere da insediamenti tra Dimaro e Commezzadura.