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Transumanza patrimonio dell'umanità, Pattini: "Grande riconoscimento a questa attività dall'Unesco"

Trento - L'Unesco ha proclamnato la transumanza patrimonio culturale immateriale dell'umanità. La decisione è stata presa dal Comitato intergovernativo dell'Unesco riunito a Bogotà, capitale in Colombia, per tutelare l’antica pratica della pastorizia che consiste nella migrazione stagionale del bestiame lungo le rotte migratorie delle Alpi. La candidatura della Transumanza, che ha visto l’Italia capofila di una alleanza con Grecia e Austria, è stata avanzata nel 2017 per tutelare una pratica ancora oggi diffusa.


Soddisfatto Alberto Pattini, poeta e scrittore del Trentino: "Per me è il coronamento durato 4 anni rivolto a valorizzare questa pratica di allevamento a diretto contatto con la natura 365 giorni all’anno”. Una tradizione millenaria sulle Alpi risalente al periodo neolitico, databile intorno a 8.000 anni A.C. "Per far conoscere la pastorizia transumante dalla catena del Lagorai al mare Adriatico - conclude Pattini - abbiamo realizzato 10 mostre fotografiche e poetiche in tutto il Trentino con circa 50.000 visitatori, due film documentari trasmessi da diverse TV ed in eventi pubblici, alcune conferenze ed ora il libro “Fiume che cammina – Transumanza: patrimonio dell’Umanità”.


Transumanza - © foto Alberto PattiniIl voto positivo dell’Unesco certifica il valore della tradizionale migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che, insieme ai loro cani e ai loro cavalli, si spostano dalla pianura alla montagna, percorrendo le vie semi-naturali dei tratturi, con viaggi di giorni e soste in luoghi prestabiliti, noti come "stazioni di posta".

Un riconoscimento importante che conferma il valore sociale, economico, storico e ambientale della pastorizia che coinvolge in Italia ancora 60mila allevamenti nonostante il fatto che nell’ultimo decennio il “gregge Italia” sia passato da 7,2 milioni di pecore a 6,2 milioni perdendo un milione di animali.


Il riconoscimento tutela un’attività ad elevato valore ecologico e sociale poiché si concentra nelle zone svantaggiate e garantisce la salvaguardia di ben 38 razze a vantaggio della biodiversità del territorio, un patrimonio di biodiversità il cui futuro è minacciato da un concreto rischio di estinzione.


SODDISFAZIONE IN ALTO ADIGE


La transumanza è stata inserita tra i patrimoni culturali immateriali dell'UNESCO. Soddisfazione in Alto Adige, che ha partecipato al processo di richiesta tramite l'Associazione culturale Senales.


Dopo le Dolomiti tocca alla transumanza. L'Alto Adige aggiunge un secondo tassello alla lista dei patrimoni tutelati dall'UNESCO, e questa volta si tratta della transumanza, ovvero la pratica pastorale di migrazione stagionale del bestiame verso condizioni climatiche migliori. La decisione è stata presa oggi a Bogotà, a conclusione dell'iter procedurale per l'inserimento tra i patrimoni culturali immateriali dell'UNESCO portato avanti da tre paesi diversi: Austria, Grecia e Italia, con la Provincia di Bolzano rappresentata dall'Associazione culturale Senales.


Soddisfatta l'assessore provinciale competente, Maria Hochgruber Kuenzer, la quale sottolinea che "è un grande onore ricevere un nuovo riconoscimento da parte dell'UNESCO a 10 anni di distanza da quello riguardante le Dolomiti. La transumanza rappresenta un aspetto caratteristico della vita di montagna, e in un certo senso la rappresenta in maniera ideale. Ora - prosegue la Hochgruber Kuenzer - spetta a noi fare tutto il possibile per tutelare al meglio questo patrimonio. L'esperienza maturata con le Dolomiti ci dimostra che la tutela UNESCO non rappresenta un "marchio" da vendere, bensì un tesoro da conservare".

Ultimo aggiornamento: 11/12/2019 18:02:07
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