Un riconoscimento importante che conferma il valore sociale, economico, storico e ambientale della pastorizia che coinvolge in Italia ancora 60mila allevamenti nonostante il fatto che nell’ultimo decennio il “gregge Italia” sia passato da 7,2 milioni di pecore a 6,2 milioni perdendo un milione di animali.
Il riconoscimento tutela un’attività ad elevato valore ecologico e sociale poiché si concentra nelle zone svantaggiate e garantisce la salvaguardia di ben 38 razze a vantaggio della biodiversità del territorio, un patrimonio di biodiversità il cui futuro è minacciato da un concreto rischio di estinzione.
SODDISFAZIONE IN ALTO ADIGE
La transumanza è stata inserita tra i patrimoni culturali immateriali dell'UNESCO. Soddisfazione in Alto Adige, che ha partecipato al processo di richiesta tramite l'Associazione culturale Senales.
Dopo le Dolomiti tocca alla transumanza. L'Alto Adige aggiunge un secondo tassello alla lista dei patrimoni tutelati dall'UNESCO, e questa volta si tratta della transumanza, ovvero la pratica pastorale di migrazione stagionale del bestiame verso condizioni climatiche migliori. La decisione è stata presa oggi a Bogotà, a conclusione dell'iter procedurale per l'inserimento tra i patrimoni culturali immateriali dell'UNESCO portato avanti da tre paesi diversi: Austria, Grecia e Italia, con la Provincia di Bolzano rappresentata dall'Associazione culturale Senales.
Soddisfatta l'assessore provinciale competente, Maria Hochgruber Kuenzer, la quale sottolinea che "è un grande onore ricevere un nuovo riconoscimento da parte dell'UNESCO a 10 anni di distanza da quello riguardante le Dolomiti. La transumanza rappresenta un aspetto caratteristico della vita di montagna, e in un certo senso la rappresenta in maniera ideale. Ora - prosegue la Hochgruber Kuenzer - spetta a noi fare tutto il possibile per tutelare al meglio questo patrimonio. L'esperienza maturata con le Dolomiti ci dimostra che la tutela UNESCO non rappresenta un "marchio" da vendere, bensì un tesoro da conservare".