Trento - Approvato in tarda serata, con due no (Coppola e Degasperi), 11 astenuti, 19 sì, il ddl dell’assessore Failoni sull’orso, dopo una lunga giornata di discussione. Approvati gli emendamenti di Degasperi (Onda) sull’istituzione del Tavolo grandi carnivori e quello che riserva al solo Corpo Forestale gli abbattimenti degli orsi problematici. In dichiarazione di voto Francesco Valduga capogruppo di Campobase, annunciando l’astensione del suo gruppo, ha detto che la discussione è stata lunga perché si è voluto approfondire e il testo è stato migliorato dalle proposte delle minoranze. Valduga ha però auspicato che si arrivi a un confronto senza dover ricorrere alla minaccia dell’ostruzionismo. Si arrivati alla condivisione sul fatto che si può arrivare anche agli abbattimenti, ma, prima di tutto, serve un percorso di prevenzione. Perché prevenire è meglio che curare e i processi vanno governati.
Roberto Paccher della Lega ha ringraziato Failoni per la mediazione ma ha ribattuto a Valduga che comunque l’ostruzionismo è stato fatto, nonostante le dichiarazioni fatte nella Conferenza dei capigruppo.
Lucia Coppola (Verdi – Sinistra) ha annunciato il suo no al ddl. Mentre Alessio Manica, capogruppo Pd, affermando il voto di astensione, ha affermato che il ddl non aggiunge nulla a quello di Rossi, ma è passato all’esterno come il ddl ammazza orsi. Un danno, anche perché c’è una parte di popolazione che pensa che sia iniziata la mattanza. Comunque, secondo Manica, si sono fatti piccoli passi avanti e la volontà del Consiglio di lavorare su questo tema.
Filippo Degasperi (Onda), il suo è stato un voto contrario al ddl, ha detto che il deposito degli odg è stato reso necessario dalla chiusura della maggioranza nei confronti del dialogo. Comunque, ha aggiunto, si vedrà se qualcosa verrà fatto dopo tanti anni di inerzia e la popolazione vedrà anche che la legge è diversa dalla narrazione che è stata fatta negli ultimi mesi. Delusi, per Degasperi, saranno anche gli elettori della vicepresidente Gerosa che ha smentito nei fatti il documento di FdI.
Paola Demagri (Casa autonomia), astenuta, ha chiesto il perché del ddl che rispetto a quello della Giunta Rossi riduce l’autonomia del Trentino
Vanessa Masè (La Civica), Spray anti orso per chi lavora nei boschi (approvato)
L’odg di Vanessa Masè, approvato con 28 sì e 2 astenuti, impegna la Giunta a chiedere la modifica della normativa statale per consentire a chi frequenta il bosco per motivi professionali di dotarsi dello spray anti orso. Una possibilità che dovrebbe essere concessa anche a chi detiene il porto d’armi e ai membri della Protezione civile impegnate nella ricerca di persone disperse e ferite.
Lucia Coppola (Verdi – Sinistra), Ampliare il centro del Casteler (bocciato)
L’odg di Lucia Coppola, bocciato con 20 no, 12 sì e una astensione, voleva impegnare la giunta a prevedere un progetto di ampliamento del centro del Casteler per garantire una maggiore qualità della vita agli orsi M49 e JJ4. Coppola ha aggiunto di aver preso atto, come affermato da Failoni, che il centro verrà chiuso, nella speranza che gli orsi ospitati non facciano una brutta fine.
Lucia Coppola (Verdi – Sinistra) Odg Sostituire i bidoni delle immondizie con quelli anti orso (approvato)
Con questo odg Coppola, approvato all’unanimità così come emendato, impegna la Giunta a predisporre entro maggio un cronoprogramma che partendo dall’organico preveda l’implementazione di gusci anti orso e campane interrate sostituendo quelli attuali nelle aree ecologiche, per le aree ecologiche pubbliche e private. Ad aumentare i controlli sul deposito scorretto dei rifiuti. Christian Girardi (FdI) ha chiesto l’impegno della Pat a sostenere i costi dei cassonetti che non possono pesare solo sulle tasche dei cittadini. Failoni ha detto che c’è la conferma di Tonina e dell’assessora Zanotelli che sarà la Pat a sostenere i costi. Degasperi (Onda) ha preso atto che la Giunta ha cambiato idea sul tema dei bidoni anti orso. Dopo 24 anni siamo arrivati a capire che sono utili. Però, ha ricordato, in val di Sole solo 6 cassonetti anti orso sono stati collocati e solo nel 2020.
Filippo Degasperi (Onda) Uno studio sui corridori faunistici (respinto)
L’odg di Degasperi, respinto con 20 no e 13 sì , voleva impegnare la Giunta a predisporre uno studio sulla dislocazione dei corridoi faunistici esistenti; a individuare misure adeguate per limitare la velocità delle auto nelle zone dove è probabile l’attraversamento dei selvatici. Degasperi ha ricordato che gli incidenti, soprattutto con gli ungulati, sono in aumento enorme: sono arrivati a 293 nel 2023, raddoppiati rispetto a quelli del 2014. Il no della Giunta, ha detto ancora, sui corridoi faunistici previsti dal piano faunistico Pat del 2002 e ancora in vigore. Lucia Coppola ha sostenuto l’odg e ha detto che i corridoi sono indispensabili affinché i selvatici possano muoversi in sicurezza garantendo anche quella degli umani.
Paola Demagri (Casa Autonomia) Ripristinare la cadenza annuale del monitoraggio di orsi e lupi (Respinto)
L’odg di Paola Demagri (Casa autonomia), bocciato con 20 no e 13 sì, chiedeva alla Giunta di ripristinare il monitoraggio intensivo della specie lupo e orso con cadenza annuale.
Paola Demagri (Casa Autonomia) Azioni per migliorare il rapporto uomo – lupo (respinto)
L’odg di Demagri, bocciato con 20 no e 13 sì, intendeva impegnare la Giunta di dare diffusione mediatica e politica di quanto sta concretamente mettendo in campo per migliorare l’inevitabile processo di convivenza uomo – lupo. Ad attivare misure di protezione straordinaria delle produzioni zootecniche per migliorare il rapporto allevatori – lupo. Ad attivare misure di informazione straordinaria della cittadinanza sul lupo; ad attivare un rapporto col governo per far diventare il Trentino la provincia pilota per l’applicazione del Piano gestionale del lupo.
Filippo Degasperi (Onda) Ripristinare il contingente di custodi forestali (approvato)
L’ordine del giorno di Degasperi, approvato nel dispositivo all’unanimità, impegna la Giunta a arrivare a un contingente di custodi forestali almeno pari a quello pre esistente alla modifica del regolamento del 9 maggio del 1016. Lucia Coppola, ha ricordato di aver presentato un emendamento quasi identico all’odg di Degasperi che però non ha ricevuto l’ok della Giunta. L’assessore Failoni ha detto no alla premessa (respita con 20 no e 12 sì) e il via libera al dispositivo.
Filippo Degasperi (Onda) Ripristinare le funzioni del Comitato faunistico (respinto)
L’odg di Degasperi, bocciato con 20 no e 13 sì, chiedeva l’impegno dell’esecutivo a ripristinare l’operatività e le funzioni del Comitato faunistico provinciale (azzerato da Fugatti nel febbraio del 2019) previsto dalla legge provinciale 24 del 1991. Lucia Coppola ha detto che i “tavoli” non servono a nulla e comunque si potrebbe rompere un tabù e al posto del termine “portatori di interesse” si parli chiaramente di associazioni.
Carlo Daldoss (FdI) Un piano annuale per l’abbattimento selettivo degli orso (approvato)
L’odg di Daldoss, approvato con 21 sì e 13 astenuti, impegna la Giunta a mettere in campo tutte le azioni necessarie per la modifica dell’impianto normativo provinciale, nazionale e europeo per contenere gli orsi mediante un piano annuale di abbattimento selettivo che permetta di conciliare la sicurezza con la salvaguardia della specie. Una specie che ha raggiunto il centinaio e cresce del 10% all’anno. Paolo Zanella (Pd) ha detto che serve coerenza perché nella scorsa legislatura la Giunta approvò le linee guida sull’orso nel quale si trova scritto che il problema non è il numero di orsi, ma lo sono gli individui problematici. Quindi, una riduzione generalizzata, con la caccia di selezione, potrebbe non avere risultati.
Filippo Degasperi (Onda) Dall’11 al 119 I comuni approfondiscano il tema del rischio per i custodi forestali
Con il suo odg, accolto all’unanimità, Degasperi chiede alla Giunta di promuovere un confronto con il Consorzio dei comuni finalizzato ad approfondire il tema sul luogo di lavoro dei dipendenti che operano nei boschi e in territori aperti.
Chiara Maule – Roberto Stanchina (Campobase) Applicare l’intelligenza artificiali per gestire gli orsi (approvato)
L’odg di Chiara Maule e Roberto Stanchina, votato all’unanimità come emendato, impegna la Giunta a produrre uno studio di fattibilità sull’applicazione dell’intelligenza artificiale nella dissuasione degli orsi confidenti; a commissionare e un ente di ricerca uno studio di sperimentale per la realizzazione di strumenti innovativi per il rilevamento degli orsi.
Luca Guglielmi (Lista Fassa) Togliere la specie protetta al lupo
L’odg, approvato con 32 sì e 2 astenuti, impegna la Giunta a comunicate alla Commissione europea il disagio del mondo degli allevatori e degli operatori turistici inerenti alla convivenza uomo – lupo; a indicare alla Commissione la necessità della Pat di declassamento dello status di specie protetta del lupo che è aumentato esponenzialmente in tutta Europa, in Italia e in Trentino dove hanno raggiunto i 200 esemplari.
Michela Calzà (Pd) Un tavolo per i grandi carnivori (respinto)
L’odg, respinto con 20 no e 14 sì, impegna la Giunta a istituire un tavolo per la gestione dei carnivori quale organo consultivo e di proposta per la Giunta.
Filippo Degasperi Razionalizzare il foraggiamento degli ungulati (approvato)
L’ultimo l’odg di Degasperi concordato con Failoni, è stato approvato all’unanimità, impegna la Giunta ad elaborare, nel contesto della revisione del Piano Faunistico previsto nel dicembre 2024, una proposta di razionalizzazione dell’attività di foraggiamento degli ungulati. Coppola ha ricordato che su questo ha presentato un odg che non è stato accolto.
LA GIORNATA E IL DIBATTITO
?????Il presidente Claudio Soini ha aperto poco fa i lavori consiliari sul testo di legge in materia di plantigradi, mentre fuori dal palazzo si è formato un rumoroso picchetto di protesta degli animalisti.
Soini ha premesso un messaggio importante. Grande soddisfazione per l'annuncio del ritorno in Italia di Chico Forti, naturalmente aspettando che diventi realtà.
Condoglianze vivissime a Matteo Borzaga, consigliere di parità nel lavoro, per la perdita del padre, il professor Carlo Borzaga (che fece parte anche della Consulta per la riforma dello Statuto formata proprio dal Consiglio provinciale).
Vicinanza anche al nuovo assessore Simone Marchiori, per l'improvvisa, dolorosissima perdita del giovane fratello Nicola.
Consiglio provinciale: aperta la discussione generale sul ddl Failoni
Si è aperta stamane alle ore 9.30 la seduta straordinaria del Consiglio provinciale riservata all’esame del disegno di legge 11 dell’assessore Roberto Failoni che modifica la legge relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche e fissa nel numero massimo di 8 gli orsi annualmente sopprimibili perché dannosi o pericolosi. La discussione si svolge con tempi non contingentati, su richiesta delle minoranze, accordata dai Capigruppo. Nel corso della mattina sono intervenuti diversi consiglieri in discussione generale. Il testo, composto di un unico articolo è gravato da centinaia di ordini del giorno di natura ostruzionistica, in particolare di Degasperi e Coppola che hanno lasciato intendere di essere disponibili a ritirare se interverrà un confronto con la Giunta utile ad accogliere alcuni spunti. Alle ore 14.30 i lavori riprenderanno con l’intervento del consigliere Claudio Cia.
L’assessore Roberto Failoni ha ringraziato in apertura i colleghi per l’iter ampio e allargato percorso dal disegno di legge in Commissione, che ha previsto l’ascolto attento e rispettoso di tutti i soggetti coinvolti, oltre che per la conferenza d’informazione della scorsa settimana che ha offerto ulteriori argomenti e approfondimenti rispetto al tema oggetto della discussione odierna. Per questo, ha aggiunto amareggiato, non mi attendevo il deposito di oltre 100 ordini del giorno presentati dall’opposizione con un atteggiamento che appare obiettivamente ostruzionistico. Credo che questo ddl sia l’ennesima opportunità di avvicinare le valli alla città, ha detto fuori dalla retorica. Sicurezza per i propri figli, ma anche per coloro che lavorano nei boschi e nei paesi: questo ci chiedono i cittadini, ha dichiarato con enfasi. Vi diamo fiducia, ha concluso, per il rispetto del Consiglio e del suo ruolo, ma alla fine occorrerà dare una risposta precisa e decisa ai trentini.
Ognuno fa la sua parte, ha esordito Lucia Coppola (Alleanza Verdi Sinistra italiana), ma il tema è complesso e lo è diventato ancora di più a seguito della morte del giovane Andrea Papi. Coppola ha percorso la vicenda e le tappe dell’introduzione dell’orso sul territorio trentino. L’orso è protetto dalla legge, dalla convenzione di Berna e dalla direttiva europea Habitat che inserisce questo grande carnivoro tra le specie protette, ha ricordato. Le deroghe previste fin qui riguardavano gravi danni alla sicurezza pubblica, ma potevano diventare effettive solo in mancanza di alternative e previa autorizzazione sulla base di una valutazione tecnica di Ispra. Un grave vulnus fu a suo avviso, nella scorsa legislatura, la soppressione del Comitato faunistico con l’esclusione del dialogo con le associazioni ambientaliste che sarebbe stato utile ad evitare attriti e scontri, aprendo un dialogo che avrebbe creato inevitabilmente maggiore accettazione e coesione sociale. La montagna è un luogo potenzialmente pericoloso in cui si deve sapere come comportarsi. Caccia, punture di vespa, incidenti escursionistici, morti sul lavoro nei boschi: la montagna non è un luogo addomesticato e le insidie devono essere tenute in conto e relativamente alla convivenza con gli orsi occorre fare molto più di quanto sia stato fatto. Coppola ha elencato tutte le misure che si possono adottare per rendere più accettabile e governabile una convivenza che allo stato attuale non è reversibile. Tra questi, l’eliminazione della disponibilità delle fonti di cibo che sono la causa unica della confidenzialità di questi animali selvatici, ha suggerito, eliminando la pasturazione degli ungulati da parte dei cacciatori che inevitabilmente presenta forme di attrattività anche per gli orsi. Il numero di abbattimenti possibile e per non compromettere lo stato di conservazione della popolazione ursina, stabilito in un massimo di 8, non significa a suo avviso che quello è il numero di orsi da sopprimere annualmente. Il numero va commisurato allo stato e alle condizioni di salute, tenendo conto delle fragilità della popolazione. Insomma, vanno messe in atto, prima dell’abbattimento, tutte le misure preventive necessario anche allargando (questo l’oggetto di un suo ordine del giorno) la zona del Casteller per permettere di custodire gli orsi eventualmente ritenuti pericolosi, scongiurandone l’abbattimento a priori. Il voto al ddl sarà naturalmente negativo, ha anticipato Coppola concludendo l’intervento.
Roberto Paccher (Lega nord) ha preso la parola sull’ordine dei lavori per ricordare che il garante delle minoranze Francesco Valduga aveva pattuito con la maggioranza tempi non contingentati a questo disegno di legge, in cambio di una discussione laica e corretta su un tema così delicato e che sta a cuore dei trentini. Per avere dato fiducia alle minoranze, ora ci troviamo con oltre 100 ordini del giorno, ha dichiarato amareggiato e la prospettiva di restare in aula dieci ore a discutere. Mi sarei atteso maggiore convergenza e il rispetto degli accordi, non certo la strumentalizzazione di un argomento tanto sensibile, ha concluso, suggerendo alle minoranze di andare nelle valli a raccontare di aver ostacolato l’approvazione di un provvedimento tanto atteso.
Paola Demagri (Casa autonomia) ha definito l’intervento di Paccher “un po’ troppo precipitoso”. Venendo al tema in discussione una legge attuale e attuabile per la gestione degli orsi problematici in Trentino c’è già e la domanda spontanea è che bisogno ci sia di modificarla, ha osservato. Solitamente le leggi si cambiano quando non funzionano, oppure quando non rispecchiano il pensiero politico, ha osservato, ma sembra che non sia questo il caso perché la legge vigente consente entrambe. Allora forse c’è qualche ente o qualche istituzione che sprona a modificare la legge e le mie domande in tal senso credo siano legittime, ha aggiunto. L’unico articolo del ddl in discussione intacca l’autonomia perché in quell’articolo si indica un ente, il numero 8 di capi e uno spazio temporale blindando di fatto l’applicazione del ddl rispetto al numero, quando la precedente legge lasciava una maggiore discrezionalità alla Provincia, previo parere di Ispra. Detto questo, Demagri ha annunciato di volere offrire un contributo migliorativo con alcune modifiche e suggerimenti. Ha annunciato un ordine del giorno in cui chiede il ritorno al monitoraggio annuale, argomento trasversale nella conferenza d’informazione. Altri elementi su cui fissare l’attenzione a suo avviso, quello dell’informazione dal punto di vista turistico e quello dell’incremento delle guardie forestali sul territorio. Dovremmo trovare il modo di ridurre l’atteggiamento terroristico verso la cittadinanza, ha aggiunto, trattando la questione orso come una questione sociale che coinvolge le valli, ma anche le città. Infine, un cenno alle professioni: non dimentichiamoci, ha ammonito, gli allevatori costantemente esposti a rischio assieme ai loro animali, i rifugisti, i proprietari delle baite, i sindaci, ha detto tornando a chiedersi in conclusione quale sia la necessità di modificare la legge.
Carlo Daldoss (Fratelli d’Italia) ha fatto una piccola cronistoria di un progetto che ha definito indubbiamente “sbagliato per il Trentino” perché il nostro è un territorio troppo antropizzato e la biodiversità molto cresciuta e presente. Se noi non ci poniamo il tema della sostenibilità sociale e ambientale di questo inserimento facciamo solo chiacchiere. Le femmine restano sul territorio e non si spostano (non sarebbero dunque efficaci i corridoi faunistici) e in un siffatto contesto le popolazioni continueranno a crescere in un areale abbastanza definito. La gente ha paura, addirittura ad andare sulle ciclabili e occorre chiedersi come ci si deve porre davanti a questo tema: c’è un’accettabilità sociale che è stata ampiamente superata. Fintanto che gli orsi erano in un numero contenuto e fino alla tragedia di Andrea Papi si pensava di potere fare i conti con il problema, seppure ritenuto grave. Oggi il limite è stato superato: più gli orsi sono e più c’è la possibilità di incontrarli e se noi vogliamo salvaguardare l’agricoltura di montagna, il turismo e le valli che negli anni e con duro sacrificio si sono costruite un riscatto sociale, occorre affrontare l’argomento con regole certe e questa legge è un passo in avanti in questo senso. Infine l’appello al Consiglio: vengo da una valle che questo problema lo sente sulla propria pelle ogni giorno, è primavera, diamo un segnale ai trentini che aldilà delle diverse sensibilità, ci vogliamo impegnare con un unico obiettivo.
Filippo Degasperi (Onda) ha esordito ricordando al consigliere Daldoss che dal 2018 il centrodestra, a parte l’abbattimento di M49, non ha fatto proprio niente. Chi ha voluto gli orsi in Trentino, si è chiesto? La coalizione che ha immaginato e realizzato questo progetto è stata sostenuta nel corso degli anni dagli elettori “forse distratti”, compresi quelli delle valli, ha notato. Un progetto che, ha convenuto, si è rivelato un totale fallimento. Qui continuiamo ad aggiungere norme continuando a perpetrare errori, con la conclusione che ora ci troviamo da soli a gestire un problema che si è ingigantito con gli anni, complice l’assenza di presidio del territorio con l’aumento delle zone di custodia, il corpo forestale non integrato e una serie di comportamenti scorretti tutti avvallati senza battere ciglio. Tra questi il foraggiamento indiscriminato con finalità venatorie nei pressi degli abitati, che incoraggia atteggiamenti confidenti da parte degli orsi che vengono automaticamente individuati come dannosi e pericolosi, un sistema di adescamento e una trappola per l’orso. Ascoltiamo i suggerimenti della scienza ed eliminiamo in primo luogo il foraggiamento, ha suggerito, anticipando il tema di un suo ordine del giorno, una proposta di merito presentata accanto alle numerose proposte ostruzionistiche finalizzate ad incoraggiare quel dialogo che, a suo parere, altrimenti non ci sarebbe. Degasperi ha svolto poi una riflessione sugli aspetti giuridici richiamando fatti e verbali riferiti ad episodi di incontri con l’orso dal 2009 al 2019, anni in cui la compensazione dei danni ammonta ad un milione di euro, mentre nello stesso periodo, ha dichiarato, ci sono dirigenti provinciali che ce ne hanno fatti perdere 31 di milioni, senza nessuna conseguenza. Sulla questione del numero massimo di capi abbattibili fissata dal disegno di legge, orsi che devono essere dannosi o pericolosi, ha ricordato che sulla base dei dati forniti da Ispra sono 6 dal 2009 al 2019 gli orsi ritenuti tali. Uno dei motivi per cui ho chiesto il tempo non contingentato, ha chiarito in conclusione d’intervento, è perché la vicepresidente della Giunta aveva promesso una serie di emendamenti a seguito di precisi impegni assunti con le associazioni ambientaliste sulla base di un documento che contiene suggerimenti condivisi.