Breno (Brescia) - Chiesto il giudizio immediato per i tre finti guaritori finiti ai domiciliari lo scorso settembre. I carabinieri della Compagnia di Breno hanno chiuso le indagini e la Procura di Brescia ha chiesto il giudizio immediato per i tre: S.D, 40enne, residente a Bologna; Y.T., 46 anni di Ferrara, e F. P., 39enne residente a Terni.
I tre sono accusati, a vario titolo ed in concorso tra loro, di presunta tentata estorsione, sostituzione di persona, esercizio abusivo di una professione, truffa e lesioni personali.
Secondo le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Breno i tre finti medici, finiti ai domiciliari a settembre, avevano convinto i genitori del bimbo ad abbandonare le cure tradizionali che erano state avviate agli Spedali Civili di Brescia, per somministrare al bimbo di 2 anni una "fantomatica terapia effettuata a distanza da non meglio identificata e collegata corrispondente all’estero, mediante l’utilizzo di un macchinario "Scio" che si trovava negli Usa". Il figlio di due anni soffriva di una grave patologia e i genitori, da giugno a novembre 2023, si erano affidati ad un sedicente medico, che era collegato con gli altri due indagati, per sottoporlo alle terapie “alternative”, dietro un corrispettivo pari a 1.500 euro.
La vicenda era finita anche a "Striscia la Notizia", e dopo la denuncia dei genitori sono scattate le indagini dei carabinieri di Breno che hanno ricostruito la vicenda e ora la Procura di Brescia ha chiesto per i tre il giudizio con rito immediato. A breve sarà fissata dal tribubale di Brescia l'udienza.