Niardo (Brescia) - Un piano straordinario con i primi interventi sono stati avviati. Il post alluvione del luglio 2022 è stato complesso, ma la vicinanza delle istituzioni - come sottolinea il sindaco di Niardo,
Ivan Markus - "non è mai mancato". La conferma arriva dalla stato di emergenza chiesto da Regione Lombardia e concesso dallo Stato. Inoltre - nei diversi interventi sul territorio, che comprende oltre a
Niardo,
Braone e
Ceto, i tre Comuni sono affiancati da Provincia di Brescia e Comunità Montana di Valle Camonica.

Negli scorsi giorni al Pirellone, nell’ufficio dell’assessore al Territorio e Sistemi verdi
Gianluca Comazzi, si è svolto l'incontro chiesto dal Comune di Niardo per fare il punto intorno alle varie tematiche inerenti l’alluvione del 2022 che ha colpito i comuni di Niardo, Braone, Losine e Ceto ed oggetto dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri. Oltre al sindaco di Niardo,
Ivan Markus e il sindaco di Braone,
Sergio Mattioli, erano presenti la direzione Generale Sicurezza e Protezione Civile di Regione Lombardia, una delegazione degli uffici Bandi di gara e contratti della Provicia di Brescia come ente attuatore delle opere finanaziate da Regione Lombardia, l’UTR ufficio tecnico regionale di Brescia, Anas, Ferrovie Nord Milano, l’assessore alla Protezione Civile della Comunità Montana
Giovanni Ghirardi e il consigliere regionale
Diego Invernici.
Nell'incontro sono state affrontare i seguenti temi
Il
primo punto sollevato dagli amministratori di
Niardo e
Braone anche per conto del comuni di
Ceto e
Losine è stato il tema dei ristori ad aziende e nuclei familiari, che da quasi tre anni stanno aspettando risposte. Il Direttore generale del dipartimento di sicurezza e protezione civile di Regione Lombardiaha evidenziato che, ad oggi, finalmente, il governo ha stanziato le risorse per far fronte ai risarcimenti per le calamità verificatesi nel biennio 2022-2023, che, a livello nazionale, ammontano a 150 milioni di euro. La stima dei danni per le calamità del 2022, a livello nazionale, ammonta a 50 milioni di euro (di cui 13 milioni per l’alluvione di Niardo e Braone). Per il 2023 le richieste di risarcimento ammontano invece a circa 1 miliardo di euro.
Ad oggi, aggiunge, sono in fase di intesa tra le varie regioni colpite per stabilire lo schema di ordinanza per stabilire come mettere a terra le risorse. Si è in attesa di alcune regioni che hanno chiesto ulteriore tempo. Una volta definita l’ordinanza verrà eseguita la ricognizione specifica dei danni con cui i cittadini formalizzeranno, su apposito portale, i danni e le spese sostenute, per attualizzare i 13 milioni di euro di danni stimati. Sulla base della ricognizione verrà poi effettuato il piano di riparto su base nazionale da parte dello Stato, con cui verranno stabilite chiaramente le modalità e le cifre da destinare ai cittadini di Niardo e Braone. Per arrivare alla fase conclusiva di queste attività si ipotizzano ancora diversi mesi. L’iter però è avviato e in corso di ultimazione.

La procedura per ottenere i ristori sarà simile a quella stilata per l’ottenimento dei primi contributi per l’immediato sostegno, ossia a rendicontazione delle opere eseguite, in quanto questi sono i criteri stabiliti a livello nazionale dallo stato.