Darfo Boario Terme (Brescia) - Dopo uno stop forzato, dovuto alla pandemia e la lenta ripresa delle attività, che ha visto i
radioamatori camuni, aderenti all’
Associazione Radioamatori Italiani (ARI), distinguersi nelle celebrazioni di
“Bergamo Brescia capitali della cultura” e nell’anniversario del centenario del disastro del Gleno, riprendono i corsi per conseguire la patente di
Radioamatore.
Una attività fondamentale per un sodalizio che, come tanti gli altri, sta soffrendo per la mancanza di nuovi adepti, ma che, a differenza di altre associazioni, dove ci si può affiliare anche come semplici amici, per aderire all’ Ari bisogna essere, necessariamente, “patentati” come radio operatori, conseguendo la licenza radioamatoriale presso il nuovo Ministero del Made in Italy, ex Ministero delle Telecomunicazioni.
Ad oggi sono 9 gli aspiranti radioamatori che si sono iscritti alle lezioni che inizieranno a breve. Sono già in programma serate a tema, su argomenti legati al radiantismo, aperte a tutti.
Domani, lunedi 20 maggio alle 20.30 ci sarà una serata di presentazione del corso per “novice” nella nuova sede in via Stessano 7 a Darfo Boario Terme occupata, dopo il trasloco dalla vecchia sede, dal 2019 e mai ufficialmente inaugurata per la pandemia ma frequentata da subito, con le dovute cautele, dai soci ogni venerdì sera alle 20.30.
L'A.R.I., Associazione Radioamatori Italiani già Associazione Radiotecnica Italiana venne fondata nel 1927. Socio onorario Guglielmo Marconi. Nel 1950 l’A.R.I. è stata eretta in Ente Morale con Decreto dell’allora Presidente della Repubblica Luigi Einaudi).